Il neo direttore, proveniente dagli Uffizi: «Felicissimo dell'incarico a Napoli, dove sarebbe impossibile lavorare non a tempo pieno. A Firenze erano i cittadini, per strada, a chiedermi di restare. Ma poi dico ai miei avversari: seppure mi candidassi, chi lo dice che sarei eletto?»

Eike Schmidt a Napoli

«Felice, sono molto felice di lavorare a Capodimonte». Eike Schmidt, il teutonico direttore uscente degli Uffizi, ha ricevuto la notizia della sua nomina al museo partenopeo proprio a Napoli, mentre inaugurava una mostra al Tesoro di San Gennaro. Tanto che ha potuto brindare in diretta, tra gli applausi del pubblico. In realtà , la sua presenza in Campania era stata segnalata più volte di recente, segno di un'attenzione particolare al territorio.
«Ma questa inaugurazione», ci tiene a precisare, «era prevista da mesi. È stata proprio una coincidenza che fossi qui quando si è saputo che avrei diretto Capodimonte».Â
Ha già avuto contatti con il sindaco Manfredi, che le ha fatto gli auguri. E con De Luca?
«Il sindaco mi ha chiamato, il governatore no, ma l'ho conosciuto in passato in diverse occasioni, immagino che lo incontrerò presto».
Intanto dal Pd viene sollevata la questione dell'inopportunità di una sua possibile candidatura a sindaco di Firenze per il centro destra. Lei ha già sottolineato che non c'è incompatibilità , ma cosa risponde?

«La mia candidatura è qualcosa di estremamente ipotetico. È nata dalle sollecitazioni dei cittadini di Firenze, alcuni dei quali mi fermavano per strada e mi chiedevano di restare come sindaco dal momento che la legge impediva un terzo mandato agli Uffizi. Io mi sono sempre fermato a chiedere cosa credevano servisse alla città , di cosa avevano bisogno... Ma ora non ho tempo per pensare a questo, Capodimonte merita tutta la mia attenzione».
Quindi non sarà un direttore a mezzo servizio?
«Assolutamente no. Come si può pensare di stare metà settimana a Napoli e metà a Firenze? Sarebbe assurdo».
Quindi esclude di candidarsi?
«No, ci penserò con calma, a gennaio, sotto il sole di Napoli. Ma poi dico ai miei avversari: seppure mi candidassi chi lo dice che sarei eletto?».
Intanto a Napoli troverà un museo dimezzato, tra prestiti e chiusure per restauri.
«Questo non vuol dire che ci sarà meno lavoro, anzi. Anche agli Uffizi arrivai nel 2015, nel pieno del piano di recupero di nuovi spazi. Questi grandi progetti vanno oltre il singolo mandato, riguardano la prospettiva lunga, derivano da una visione strategica».Â
Qual è la sua opera preferita a Capodimonte?
«San Ludovico da Tolosa di Simone Martini, ci ho passato ore davanti. E spero di poterlo fare ancora, nei momenti liberi dal lavoro».
Si è parlato di Sylvain Bellenger, direttore uscente, come possibile collaboratore per i progetti di arte contemporanea che ha avviato nel museo, quelli sulle collezioni di Lia Rumma e l'archivio Mimmo Jodice. Crede che sia fattibile?
«Conosco Bellenger da quando eravamo entrambi curatori in America. Lo stimo e lo ringrazio per quello che ha fatto. Non ho ancora studiato la parte giuridica ma se ci fosse una possibilità di collaborazione ne sarei contento. Di sicuro è un onore portare avanti il suo lavoro».Â
Paolo Giulierini, già direttore del Mann, potrebbe restare a Napoli per un terzo mandato dal momento che il museo è passato di fascia. Che cosa ne pensa?
«Paolo è un amico. Lunedì scorso è stato agli Uffizi per inaugurare una mostra sulla statuaria. Mi auguro che avrà una nuova possibilità a Napoli, sarebbe bello lavorare al suo fianco».
Si dice che lei sia severo come direttore, è così?
«Di tante cose che mi attribuiscono questa mi giunge nuova. Sicuramente sono severo con me stesso. Ma non per quanto riguarda i dolci, a Napoli sarò a rischio glicemia».
Quali testimonial ci dobbiamo aspettare per Capodimonte, dopo la Ferragni agli Uffizi?
«Chiara Ferragni è tornata più volte agli Uffizi, ma mai con la risonanza della prima volta. Certe azioni sono irripetibili. Per creare un'eco mediatica deve essere un fatto inaspettato. Quindi niente spoiler».
La strategia di marketing si basa sull'effetto sorpresa?
«Non parlo di marketing, ma di comunicazione. La Ferragni veicolò un preciso messaggio: gli Uffizi sono un luogo giovane, cool, in definitiva "figo". Ha funzionato immediatamente. Arrivarono tantissimi visitatori under 25. Ma ci vuole anche un po' di fortuna».
Ha preso casa a Napoli?
«Non ancora, lo farò, ma manterrò la casa di Firenze dove ho 30 mila libri. Se dovessi spostarli, ci metterei mesi».
Conosce la cultura napoletana?
«È affascinante, vivace, si distingue da altre città italiane. Anche la comunità degli storici dell'arte è molto competente, da Stefano Causa a Pierluigi Leone de Castris. Sono stato a Napoli la prima volta a 18 anni e poi ci sono tornato spesso, in vacanza. Ora avrò occasione di conoscerla ancora meglio».Â

Vai a tutte le notizie di Napoli

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

17 dicembre 2023

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - Schmidt: deciderò gennaio se candidarmi a Firenze, ma non mi occuperei mai a mezzo servizio di Capodimonte - Mirella Armiero
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Schmidt: deciderò gennaio se candidarmi a Firenze, ma non mi occuperei mai a mezzo servizio di Capodimonte

8 0
17.12.2023

Il neo direttore, proveniente dagli Uffizi: «Felicissimo dell'incarico a Napoli, dove sarebbe impossibile lavorare non a tempo pieno. A Firenze erano i cittadini, per strada, a chiedermi di restare. Ma poi dico ai miei avversari: seppure mi candidassi, chi lo dice che sarei eletto?»

Eike Schmidt a Napoli

«Felice, sono molto felice di lavorare a Capodimonte». Eike Schmidt, il teutonico direttore uscente degli Uffizi, ha ricevuto la notizia della sua nomina al museo partenopeo proprio a Napoli, mentre inaugurava una mostra al Tesoro di San Gennaro. Tanto che ha potuto brindare in diretta, tra gli applausi del pubblico. In realtà , la sua presenza in Campania era stata segnalata più volte di recente, segno di un'attenzione particolare al territorio.
«Ma questa inaugurazione», ci tiene a precisare, «era prevista da mesi. È stata proprio una coincidenza che fossi qui quando si è saputo che avrei diretto Capodimonte».Â
Ha già avuto contatti con il sindaco Manfredi, che le ha fatto gli auguri. E con De Luca?
«Il sindaco mi ha chiamato, il governatore no, ma l'ho conosciuto in passato in diverse occasioni, immagino che lo incontrerò presto».
Intanto dal Pd viene sollevata la questione dell'inopportunità di una sua possibile candidatura a sindaco di Firenze per il centro destra. Lei ha già sottolineato che non c'è........

© Corriere del Mezzogiorno


Get it on Google Play