Le iniziative promosse in città dal comitato FreeAssange in occasione della decisione sull'estradizione del giornalista prigioniero a LondraÂ

(Kontrolab)

Alla Rotonda Diaz sul lungomare partenopeo nei pressi del consolato Usa l'annunciato flash-mob organizzato dal comitato #FreeAssangeNapoli per chiedere al Regno Unito di negare l'estradizione negli Stati Uniti del cofondatore di WikiLeaks, attualmente recluso nel carcere speciale di Belmarsh a sud-est di Londra. Dopo il flash mob, dalle 19 al Maschio Angioino, un incontro pubblico con Alessandra Borgia, Francesca De Nicolais, Maurizio Braucci e Lucia Vitrone e un concerto con vari artisti, tra i quali Dario Sansone e 'O Zulù. Mercoledì 21 febbraio, sempre al Maschio Angioino, dalle 10 è in programma un incontro con gli studenti dell'Isis Archimede di Napoli e alle 16.30 il dibattito "Stop war on journalism. Osservatorio sulla libertà di informazione".

«La nostra manifestazione - ha spiegato Beppe Giulietti di Articolo 21 presentando l'iniziativa con Francesco Romanetti per #FreeAssangeNapoli e, tra gli altri, i consiglieri comunali Antonio Bassolino e Sergio D'Angelo e il presidente provinciale dell'Anpi Ciro Raia - è aperta a tutti quelli che hanno a cuore l'Articolo 21 della Costituzione sulla libertà di informazione. A coloro che credono nel pensiero critico e nella libertà di espressione. Qualcuno se la ride, qualche giornalista è distratto, ma se Assange dovesse essere estradato e condannato all'ergastolo perché ha rivelato crimini di guerra, sarebbe solo l'inizio. C'è già un pessimo clima attorno a noi, tra manganellate e ostilità persino verso i cantanti che esprimono un'opinione critica. Questo non è normale ed anzi ricalca troppo ciò che sta accadendo in Ungheria».

Le iniziative napoletane si inscrivono nella mobilitazione mondiale in vista della decisione della Corte Suprema inglese, che tra oggi e domani dovrebbe pronunciarsi sulla richiesta di estradizione del giornalista negli Stati Uniti dove lo attende una condanna, già scritta, a centosettantacinque anni di carcere. «La sola colpa di Assange - è la nota diffusa da #FreeAssangeNapoli - è quella di aver rivelato al mondo gli atroci crimini di guerra commessi in Iraq e Afghanistan. Vittima di persecuzione giudiziaria, vive privato della sua libertà da dodici anni, dapprima in qualità rifugiato politico nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, per poi essere recluso, dal 2019, nel carcere speciale di Bermash dove vive in condizione disumane. Ora la magistratura britannica dovrà pronunciarsi in un momento storico di grandi stravolgimenti e il suo verdetto potrebbe rappresentare, sul piano giuridico, un punto di non ritorno per la libertà di informazione a livello globale: se Julian Assange verrà estradato nessun giornalista potrà sentirsi al sicuro e libero di raccontare i crimini commessi da qualsiasi stato nel mondo».Â

«La persecuzione di Assange avviene in un contesto geopolitico estremamente precario - prosegue #FreeAssangeNapoli - in cui assistiamo a una sistematica violazione dei diritti umani e alla normalizzazione dei crimini di guerra. Il genocidio in corso a Gaza mostra come il controllo dell’informazione vada considerato elemento integrante nella pianificazione bellica. Il totale divieto di accesso a Gaza della stampa internazionale, le decine di giornalisti arrestati in Cisgiordania, l’eliminazione sistematica di giornalisti e delle loro famiglie dimostra un preciso disegno che ha l'obbiettivo di eliminare qualsiasi fonte di informazione estranea alla propaganda di guerra. Di fatto possiamo affermare che l’invasione in corso a Gaza rappresenta, a oggi, il conflitto con il più alto numero di giornalisti uccisi ed è  importante osservare come la guerra all'informazione travalichi i confini del territorio palestinese, investendo il resto del mondo. In Italia, da anni arenata oltre il quarantesimo posto nella classifica sulla libertà di stampa, va segnalato l’importante gesto dal giornalista Raffaele Oriani che in una lettera di dimissioni dal suo giornale, con riferimento al conflitto palestinese, scrive: “Questo massacro ha una scorta mediatica che lo rende possibile. Questa scorta siamo noi”. Alla luce di queste considerazioni riteniamo Julian Assange e i giornalisti uccisi in Palestina vittime di uno stesso disegno criminale».

Nel novembre scorso, il sindaco di Napoli aveva conferito la cittadinanza onoraria a Julian Assange consegnando il riconoscimento a sua moglie, Stella Moris. «Spero di poter ritornare un giorno qui con mio marito, da turista», ha detto l'avvocatessa in Sala dei Baroni, commuovendo la platea.Â

Altri attivisti di #FreeAssangeNapoli sono invece in trasferta a Londra e a Temple Station, come già fatto in altre città italiane, hanno utilizzato una edicola chiusa per affiggervi un grande giornale con testi, foto e testimonianze a sostegno del giornalista australiano. «L'edicola si trova a pochi passi dalla sede dell'Alta Corte Britannica che deve esprimersi sulla richiesta di estradizione per il giornalista condannato a 175 anni con l'accusa di cospirazione e spionaggio dopo aver denunciato crimini di guerra», spiegano. Sulla prima pagina del grande giornale campeggia il titolo «Publishing is not a crime», sulle altre sono raccolte testimonianze e messaggi di solidarietà di intellettuali ed artisti dal mondo.Â

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20 febbraio 2024 ( modifica il 20 febbraio 2024 | 18:29)

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QOSHE - «Day X» Assange, flash mob al Consolato Usa di Napoli e musica al Maschio Angioino - Mirko Labriola
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«Day X» Assange, flash mob al Consolato Usa di Napoli e musica al Maschio Angioino

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20.02.2024

Le iniziative promosse in città dal comitato FreeAssange in occasione della decisione sull'estradizione del giornalista prigioniero a LondraÂ

(Kontrolab)

Alla Rotonda Diaz sul lungomare partenopeo nei pressi del consolato Usa l'annunciato flash-mob organizzato dal comitato #FreeAssangeNapoli per chiedere al Regno Unito di negare l'estradizione negli Stati Uniti del cofondatore di WikiLeaks, attualmente recluso nel carcere speciale di Belmarsh a sud-est di Londra. Dopo il flash mob, dalle 19 al Maschio Angioino, un incontro pubblico con Alessandra Borgia, Francesca De Nicolais, Maurizio Braucci e Lucia Vitrone e un concerto con vari artisti, tra i quali Dario Sansone e 'O Zulù. Mercoledì 21 febbraio, sempre al Maschio Angioino, dalle 10 è in programma un incontro con gli studenti dell'Isis Archimede di Napoli e alle 16.30 il dibattito "Stop war on journalism. Osservatorio sulla libertà di informazione".

«La nostra manifestazione - ha spiegato Beppe Giulietti di Articolo 21 presentando l'iniziativa con Francesco Romanetti per #FreeAssangeNapoli e, tra gli altri, i consiglieri comunali Antonio Bassolino e Sergio D'Angelo e il presidente provinciale dell'Anpi Ciro Raia - è aperta a tutti quelli che hanno a cuore l'Articolo 21 della Costituzione sulla libertà di informazione. A coloro che credono nel pensiero critico e nella libertà di espressione. Qualcuno se la ride, qualche giornalista è distratto,........

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