In vista della manifestazione del 16 con l'Anci a Roma: «Venerdì chiederemo una data: quando diavolo sbloccate i fondi di coesione? Stiamo assistendo ad una rapina». Sangiuliano: «Con De Luca anche mille incontri»

 Non ha tentennamenti il governatore campano Vincenzo De Luca sulla protesta per i fondi di sviluppo e coesione di cui chiede «lo sblocco» e parla di «scandalo nazionale» accusando il governo. «I fondi sviluppo e coesione sono bloccati da un anno e mezzo, senza nessun motivo reale - ripete intervenendo alla 50ma edizione del Nauticsud -. È una vergogna nazionale, il Sud è tradito e calpestato. Abbiamo oggi opportunità di lavoro che non possiamo cogliere perché le risorse sono bloccate, tutto il mondo della cultura e dello spettacolo è paralizzato, le opere stradali sono bloccate. Mi pare evidente che siamo di fronte ad un tentativo di rapina di risorse del Sud o di discriminazione politico-istituzionale. Sono fondi destinati al Mezzogiorno non a qualche ministro». E aggiunge: «Sarebbe bene che anche le donne e gli uomini del Sud facessero capire che quando si sta al governo non si gestisce una bottega di famiglia ma si ha il dovere di rispettare i territori e le istituzioni».
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Riguardo alla manifestazione di venerdì a Roma con l'Anci, De Luca ha detto che «abbiamo fatto richiesta» di incontrare il governo, ma «non è che non dormiamo se non parliamo con qualcuno del governo... Andremo, in delegazione al ministero della Coesione o a Palazzo Chigi e chiederemo una data: quando diavolo sbloccate i fondi? Vogliamo una data perché tutte le motivazioni che hanno addotto sono vergognosamente strumentali e spesso sono fondate su dati consapevolmente falsi. Quindi chiederemo una data: quando arrivano le risorse per creare lavoro al Sud, infrastrutture e per non paralizzare tutto il mondo dello spettacolo e della cultura. Vediamo se rispondono. Il 16 febbraio ci saranno tanti amministratori locali. Ci sono 200 Comuni campani che rischiano di andare in dissesto se non avremo queste risorse».Â

E incalza: «Venerdì prossimo ricorderemo anche alla Meloni che non sta gestendo una bottega di famiglia ma risorse che appartengono al Sud, a cominciare dai fondi del programma complementare, fondi della Campania», dice il governatore, aggiungendo: «Hanno perso un anno e mezzo di tempo in una palude burocratica; questo doveva essere il governo della sburocratizzazione, dell'aiuto alle imprese».

E riferendosi alla Zes Unica per il Mezzogiorno, De Luca ha utilizzato il termine «peracottari», parlando delle scelte del governo: «La Zes Unica ha bloccato tutto; la Zes Campania funzionava benissimo. La Meloni deve rispondere nel merito, spiegarci per quale motivo sono bloccati fondi che tolgono lavoro al Sud. Tutte le cose che hanno detto in un anno e mezzo fino a ieri sono stupidaggini».Â

E infine, sulle polemiche sul linguaggio utilizzato nella querelle sui fondi di coesione e il Sud, il governatore non risparmia critiche al suo partito. «Sono commosso pure per il Pd - dice a margine del Nauticsud - sono altre stupidaggini. Qual è il linguaggio appropriato che avrei dovuto usare dopo un anno e mezzo di prese in giro? Hanno sbagliato alcuni del Pd a parlare di turpiloquio. Non conoscono loro la lingua italiana. C'è invece un linguaggio forte, di battaglia politica, di fronte a gente che sta togliendo il pane ed il lavoro al Sud. Facciamo la battaglia adeguata all'urgenza dei problemi sociali che abbiamo e credo sia il minimo alzare la voce».

«Confronto con De Luca? Mille confronti, non uno», ha detto oggi, invece, il ministro dei Beni Culturali, Gennaro Sangiuliano, rispondendo a una domanda a margine di un incontro a Città della Scienza di Napoli, sulle polemiche che coinvolgono il governatore della Campania opposto al ministro Fitto e al premier Meloni. E nell'occasione Sangiuliano ha aggiunto: «Complessivamente le risorse del Mic sulla Campania sono oltre 800 milioni di euro. Sono risorse che gestiamo noi direttamente e sulle quali c'è massimo impegno a operare in maniera efficace, onesta e rapida. In questo momento il Ministero della Cultura ha attivi sulla Campania 250 milioni di investimenti di fondi ordinari per interventi programmati in corso per la tutela e la valorizzazione di musei, parchi archeologici, archivi di Stato, biblioteche e monumenti. Oltre 400 milioni, esattamente 408.809.000 di fondi Pnrr pari al 10% di tutto il monte investimenti culturali sul Pnrr, sono sulla regione Campania. Per più di mille interventi tra i soggetti beneficiati. Poi abbiamo 130 milioni sul Real Albergo dei Poveri dove lo stanziamento ordinario era di 100 milioni e io ne ho aggiunti altri 30 con il piano strategico per i grandi attrattori culturali. Poi quasi 40 milioni di euro di contributi a favore di organismi dello spettacolo dal vivo, esattamente 38.616.000 e 16 milioni di euro a sostegno della realtà cinematografica che opera qui. Il risultato, qui, è di investimenti per oltre 800 milioni di euro».Â

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12 febbraio 2024

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De Luca furioso: «Peracottari. Sud tradito, Meloni non gestisce una bottega di famiglia»

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12.02.2024

In vista della manifestazione del 16 con l'Anci a Roma: «Venerdì chiederemo una data: quando diavolo sbloccate i fondi di coesione? Stiamo assistendo ad una rapina». Sangiuliano: «Con De Luca anche mille incontri»

 Non ha tentennamenti il governatore campano Vincenzo De Luca sulla protesta per i fondi di sviluppo e coesione di cui chiede «lo sblocco» e parla di «scandalo nazionale» accusando il governo. «I fondi sviluppo e coesione sono bloccati da un anno e mezzo, senza nessun motivo reale - ripete intervenendo alla 50ma edizione del Nauticsud -. È una vergogna nazionale, il Sud è tradito e calpestato. Abbiamo oggi opportunità di lavoro che non possiamo cogliere perché le risorse sono bloccate, tutto il mondo della cultura e dello spettacolo è paralizzato, le opere stradali sono bloccate. Mi pare evidente che siamo di fronte ad un tentativo di rapina di risorse del Sud o di discriminazione politico-istituzionale. Sono fondi destinati al Mezzogiorno non a qualche ministro». E aggiunge: «Sarebbe bene che anche le donne e gli uomini del Sud facessero capire che quando si sta al governo non si gestisce una bottega di famiglia ma si ha il dovere di rispettare i territori e le istituzioni».
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