Presentato alla Procura di Roma dall'avvocato partenopeo Sergio Pisani: «Si vuole silenziare quanti stanno provando a tenere alta l'attenzione su ciò che sta succedendo a Gaza». E Pap annuncia presidi di protesta sotto le sedi Rai

«Con il comunicato letto dopo le rimostranze dell'ambasciatore israeliano alle parole "stop al genocidio" pronunciate dal cantante Ghali sul palco dell'Ariston, l'amministratore delegato della Rai ha voluto silenziare quanti stanno provando a tenere alta l'attenzione su ciò che sta succedendo a Gaza da ormai 4 mesi». Lo sostiene l'avvocato napoletano Sergio Pisani firmatario di un esposto presentato alla Procura di Roma con il quale chiede accertamenti sulla vicenda che, a suo parere, «costituisce propaganda da cui deriva un concreto pericolo di diffusione di idee che si fondano sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra in atto così come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale».
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Nello stesso esposto Sergio Pisani ricorda «che la legge europea 2017 ha introdotto una nuova norma relativa alla responsabilità amministrativa degli Enti che si rendono responsabili di reati aggravati dal negazionismo. Quanto accaduto - scrive l'avvocato napoletano - è di una gravità estrema in quanto dimostra la volontà della televisione pubblica di mettere il bavaglio e censurare chi intenda condannare a viso aperto la violenza senza precedenti che Israele ha scatenato dopo il 7 ottobre sulla popolazione di Gaza, con decine di migliaia di morti, molti dei quali bambini».
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Secondo l'ambasciatore israeliano, il cantante di origini tunisine avrebbe «sfruttato il palco di Sanremo per diffondere odio». Affermazioni a cui l'ad della Rai ha risposto scrivendo: «Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla Comunità Ebraica è sentita e convinta».

Sul comunicato dell’ad Sergio, da Napoli, anche le considerazioni di Giuliano Granato, co-portavoce di Potere al Popolo, che con Marta Collot (Unione popolare) parla di «scorta mediatica del genocidio israeliano» e annuncia presidi di protesta sotto le sedi Rai di Napoli e Roma. «Dopo le rivendicazioni di Dargen d'Amico e Ghali a Sanremo per un “cessate il fuoco” e contro il genocidio in corso in Palestina - è la nota congiunta -, l’ad Sergio ha mandato in onda un messaggio, letto da Mara Venier, in cui dichiara vicinanza a Israele e agli ostaggi del 7 ottobre, cancellando completamente 28mila morti palestinesi (di cui almeno 12mila minorenni), 75 anni di occupazione coloniale... mentre è in corso un genocidio - ripetono - mentre 1,4 milioni di palestinesi sono intrappolati sotto le bombe in un fazzoletto di terra di nome Rafah, la Rai ha pensato bene di intervenire direttamente al fianco di Israele, che continua a contravvenire a quanto disposto dalla Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu e a macchiarsi ancora di crimini di guerra. Visto che non sono riusciti a impedire che in diretta TV si pronunciasse la parola “proibita” genocidio, quella che corre sulle bocche di milioni di persone in tutto il mondo».Â

E sempre a Napoli oggi il sindaco Gaetano Manfredi, alla presenza dei consiglieri comunali Sergio D’Angelo (responsabile internazionale del coordinamento enti locali del Mediterraneo su delega della presidenza del Consiglio comunale) e Rosario Andreozzi, ha incontrato a Palazzo San
Giacomo una rappresentanza della comunità palestinese. «Durante l’incontro - è la nota del Comune - è stato ribadito il sostegno dell’Amministrazione comunale alle istanze di pace e al ripristino di una soluzione di dialogo tra le parti per la tutela dei valori del diritto
internazionale e la salvaguardia dei civili
. Le richieste avanzate dall’Amministrazione e dal Consiglio comunale esprimono la necessità di un più intenso sforzo diplomatico da parte dell’Unione Europea, anche attraverso il coinvolgimento delle città , nella consapevolezza del ruolo che ha la città di Napoli quale una delle principali Capitali della cultura euro mediterranea. Sono state ribadite, inoltre, l’importanza di un rafforzamento degli indirizzi espressi dalla Risoluzione europea approvata il 18 gennaio
scorso e l’esigenza di un cessate il fuoco immediato e permanente al fine di favorire il processo di pace fondato sul diritto alla sicurezza di Israele ed il diritto allo Stato per il popolo palestinese, nonché la necessità del rilascio senza condizioni degli ostaggi e il ripristino degli aiuti umanitari alla popolazione civile».

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12 febbraio 2024 ( modifica il 12 febbraio 2024 | 18:21)

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QOSHE - Ghali, da Napoli un esposto contro la replica Rai all'ambasciatore di Israele - Mirko Labriola
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Ghali, da Napoli un esposto contro la replica Rai all'ambasciatore di Israele

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12.02.2024

Presentato alla Procura di Roma dall'avvocato partenopeo Sergio Pisani: «Si vuole silenziare quanti stanno provando a tenere alta l'attenzione su ciò che sta succedendo a Gaza». E Pap annuncia presidi di protesta sotto le sedi Rai

«Con il comunicato letto dopo le rimostranze dell'ambasciatore israeliano alle parole "stop al genocidio" pronunciate dal cantante Ghali sul palco dell'Ariston, l'amministratore delegato della Rai ha voluto silenziare quanti stanno provando a tenere alta l'attenzione su ciò che sta succedendo a Gaza da ormai 4 mesi». Lo sostiene l'avvocato napoletano Sergio Pisani firmatario di un esposto presentato alla Procura di Roma con il quale chiede accertamenti sulla vicenda che, a suo parere, «costituisce propaganda da cui deriva un concreto pericolo di diffusione di idee che si fondano sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra in atto così come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale».
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Nello stesso esposto Sergio Pisani ricorda «che la legge europea 2017 ha introdotto una nuova norma relativa alla responsabilità amministrativa degli Enti che si rendono responsabili di reati aggravati dal negazionismo. Quanto accaduto - scrive........

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