Dopo il manifesto aperto in sala in occasione della lezione di Alessandro Barbero. Venerdì manifestazione per il cessate il fuoco a piazza Garibaldi
Hanno occupato simbolicamente i ponteggi del Teatro San Carlo a Napoli calando due striscioni per promuovere la manifestazione di venerdì 15 marzo alle 14.30 a piazza Garibaldi per lo «stop al genocidio in Palestina» e per richiedere «la liberazione di Anan Yaeesh dal carcere di Terni» gli attivisti della Rete di Napoli per la Palestina e Rete Studentesca di Napoli per la Palestina e Centro Culturale Handala Ali. «Un'occupazione necessaria, per spiegare al prefetto che Napoli è dalla parte del popolo palestinese e dei prigionieri politici», dicono i promotori in una nota.
«Sono più di 30.000 i palestinesi uccisi dal 7 ottobre - proseguono - più della metà bambini, 9000 le donne. Sono invece 70.000 i bambini rimasti orfani a causa dei bombardamenti israeliani. Questo venerdì alle 14.30 a piazza Garibaldi ci mobiliteremo - aggiungono - per un immediato cessate il fuoco, per l'autodeterminazione del popolo Palestinese.» Gli attivisti napoletani rivendicano anche «la liberazione di Anan Yaeesh, attivista palestinese attualmente detenuto nel carcere di Terni con l'accusa di terrorismo. «Si tratta di un precedente pericoloso - concludono -, vogliamo che i prigionieri palestinesi siano liberi e che il genocidio in corso ad opera di Nethanhyau e dell'IDF cessi immediatamente».Â
Nei giorni scorsi, un analogo striscione era stato aperto al San Carlo in occasione della lezione di Alessandro Barbero su Federico II, su iniziativa di collettivi studenteschi e dell'ex Opg "Je so pazzo".
Ad Acerra, invece, sempre oggi, sette consiglieri comunali di Coalizione Civica X Acerra (Casoria, Catapane, La Montagna, Maietta, Messina, Nocera e Piatto), dopo aver chiesto una nuova convocazione dell'organo consiliare su «emergenza aria: azioni», hanno protocollato 2 nuove richieste con altrettante mozioni sulle guerre a Gaza e in Ucraina. «Ci affianchiamo alle parole di Papa Francesco nello spirito dell'art. 11 della nostra Costituzione nonché dell'art. 2 dello Statuto comunale, chiedendo all'organo consiliare di unirsi alle richieste del coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani affinché tacciano le armi e si riprenda il confronto», dicono i consiglieri comunali.
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13 marzo 2024
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