A Palazzo San Giacomo attendono le mosse del patron azzurro su Bagnoli ma in molti ritengono che non si possa prescindere dallo stadio di Fuorigrottra

I servizi esterni allo stadio chiesti dall'Uefa

Un contatto diretto tra Gaetano Manfredi e Aurelio De Laurentiis per la questione stadio, recentemente, non c'è stato. Si racconta che i due non si incrocino dai tempi in cui il Comune di Napoli ha conferito la cittadinanza onoraria a Luciano Spalletti: era il 7 dicembre scorso. Poi, pare, nulla più se non comunicazione a mezzo interviste o video. Ma certamente la diplomazia delle due parti in campo ha tenuto assieme i fili di un rapporto che non è mai sbocciato, prova ne sia che il sindaco allo stadio non si fa vedere da tanto tempo. E non c'è dubbio che non ha agevolato la presa di posizione del presidente del Napoli che, annunciando di voler fare uno stadio a Bagnoli, ha aggiunto di averne parlato con chi decide, lasciando intendere di aver discusso con l'Ad di Invitalia, Bernardo Mattrarella, che a Bagnoli è il soggetto attuatore. Â

Solo che a Bagnoli, per conto dello Stato, le decisioni passano, sì, dalla cabina di regia presieduta dal ministro per il Sud, Raffaele Fitto; ma anche e soprattutto dal commissario di governo, che è, manco a dirlo, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Il quale si è detto senza dubbio «disponibile» a discutere una proposta formale da de Laurentiis, ad un tavolo congiunto con Invitalia; ma che resta comunque in attesa anche di un progetto tecnico e di un piano finanziario, che pure fu annunciato, per la riqualificazione del Maradona, che resta - per gli uffici comunali - comunque la soluzione migliore, nonostante i circa 100/150 milioni di euro per riqualificarlo, per far parte delle cinque città italiane che ospiteranno gli Europei del 2032; tre delle quali - Milano, Roma e Torino - sono state già prescelte. Ne mancano due. E non ce' dubbio che per dimensioni dello stadio esistente, servizi cittadini, numero di turisti, infrastrutture, clima Napoli e Firenze siano in testa rispetto a molte altre aspiranti.Â

Nel caso di Napoli, sperando che il governo faccia di tutto per sostenere la città all'ombra del Vesuvio, al Comune sono abbastanza sicuri che si debba puntare sulla riqualificazione del Maradona e dell'intera area circostante. Magari - ma questa è la cosa recentemente bocciata da de Laurentiis - affidando lo stadio al club azzurro e, con esso, anche del diritto di superficie, come prevede la legge sugli stadi. Il che significa poter gestire spazi esterni, come i famosi parcheggi sotterranei con 350 posti costruiti per Italia 90 e mai entrati in funzione; o avere la possibilità di edificare un albergo alto 30 metri nella zona adiacente l'attuale curva A. Oppure, gestire molti servizi nel raggio di un chilometro e mezzo dal Maradona. Ristrutturando lo stadio e assegnandolo al solo De Laurentiis per 99 anni, nel caso. Che, in cambio, potrebbe ristrutturarlo come vuole, con il sostegno del credito sportivo o ordinario, garantito dallo Stato (il famoso fondo a cui pensa il ministro Andrea Abodi). La pista di atletica, che ovviamente non piace al patron azzurro, potrebbe a quel punto continuare ad esistere o anche no. Sarebbe infatti indifferente, perché a quel punto lo stadio sarebbe di uso esclusivo della società sportiva, che potrebbe fare fatturato non solo gestendo lo stadio per intero 7 giorni su 7, ma anche con i servizi esterni alla struttura.Â

Per la scelta Uefa, inoltre, molto importanti sono chiaramente la centralità della struttura. Fuorigrotta è in assoluto la zona della città che è raggiungibile in auto, con l'uscita della Tangenziale adiacente lo stadio; e con tutti i trasporti pubblici; Metropolitana, Trenitalia, Cumana, Anm. Tutte realtà , come prescrive il report Uefa, "raggiungibili al massimo in 30 minuti a piedi".Â

Determinante, ai fini del parametro Uefa, anche la presenza di un ospedale col pronto soccorso, come quello dell'ospedale San Paolo; e un aeroporto al centro della città , come Capodichino. Oltre, ovviamente, ai numeri imponenti dei flussi turistici cittadini e a quello, altrettanto imponente, di B&B e hotel. Napoli, insomma, sembrerebbe avere tutto. Forse anche lo stadio, su cui nel 2018 sono stati comunque investiti 30 milioni di fondi regionali per le Universiadi con lavori importanti e visibili: nuovi sono infatti gli oltre 50mila sediolini e nuova è la pista di atletica. Così come la tribuna stampa, gli spogliatoi, i bagni, la tribuna autorità , i locali sottostanti, l'illuminazione, l'impianto acustico e quello di video-sorveglianza.Â
Insomma, un punto di partenza, c'è. Gli interventi dovrebbero riguardare soprattutto gli esterni e la copertura.Â

Ma per arrivare a una soluzione, occorre innanzitutto che i soggetti in gioco - Governo, Comune e Napoli - decidano di trovare una soluzione per il bene di Napoli e del Napoli. Che sia quella molto difficile di Bagnoli, visti i tempi di bonifica del parco urbano; o del Maradona riqualificato, che, già per il nome che porta, non sembra possibile sia «divisibile» dal Napoli.

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17 marzo 2024 ( modifica il 17 marzo 2024 | 16:19)

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QOSHE - Europei '32, così il Comune punta al restyling del Maradona con l'aiuto di Governo e Adl - Paolo Cuozzo
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Europei '32, così il Comune punta al restyling del Maradona con l'aiuto di Governo e Adl

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17.03.2024

A Palazzo San Giacomo attendono le mosse del patron azzurro su Bagnoli ma in molti ritengono che non si possa prescindere dallo stadio di Fuorigrottra

I servizi esterni allo stadio chiesti dall'Uefa

Un contatto diretto tra Gaetano Manfredi e Aurelio De Laurentiis per la questione stadio, recentemente, non c'è stato. Si racconta che i due non si incrocino dai tempi in cui il Comune di Napoli ha conferito la cittadinanza onoraria a Luciano Spalletti: era il 7 dicembre scorso. Poi, pare, nulla più se non comunicazione a mezzo interviste o video. Ma certamente la diplomazia delle due parti in campo ha tenuto assieme i fili di un rapporto che non è mai sbocciato, prova ne sia che il sindaco allo stadio non si fa vedere da tanto tempo. E non c'è dubbio che non ha agevolato la presa di posizione del presidente del Napoli che, annunciando di voler fare uno stadio a Bagnoli, ha aggiunto di averne parlato con chi decide, lasciando intendere di aver discusso con l'Ad di Invitalia, Bernardo Mattrarella, che a Bagnoli è il soggetto attuatore. Â

Solo che a Bagnoli, per conto dello Stato, le decisioni passano, sì, dalla cabina di regia presieduta dal ministro per il Sud, Raffaele Fitto; ma anche e soprattutto dal commissario di governo, che è, manco a dirlo, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Il quale si è detto senza dubbio........

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