Il presidente: vedrò Fitto, Mattarella (Invitalia) e il sindaco per il mio progetto. Gelo del Comune

Per la costruzione di un nuovo stadio a Bagnoli Aurelio De Laurentiis ripone le speranze, forse tutte, nell’incontro che avrà a breve con il ministro per il Sud, Raffaele Fitto, l’amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella, e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi; sindaco che, di Bagnoli, è commissario di governo. Nel frattempo però, il patron del Napoli non arretra dalle sue posizione, dicendo chiaro e tondo che lui, per il Maradona, non investirà un euro «perché Bagnoli è il futuro per il Napoli». Tesi che, si sa, non convince il primo cittadino; che invece, soprattutto per assicurarsi l’Europeo del 2032, punta sul Maradona. Forte del fatto che allo stato, uno stadio ubicato in una zona così tanto infrastrutturata come Fuorigrotta, non solo non c’è ma è anche molto complicato immaginarlo in tutta la Regione.

Manfredi, peraltro, ritiene che la zona di Bagnoli individuata da De Laurentiis — quella del parco urbano — necessiti di circa 5 anni per le bonifiche, poi dei tempi tecnici per cambiare il Piano di Bagnoli, e almeno di tre anni per l’edificazione di uno stadio nuovo. Se ne riparlerebbe, dunque, ben oltre il 2032. Perciò a palazzo San Giacomo sono convinti che anche dall’incontro con Fitto e Mattarella nono verrà fuori molto. Si attende in ogni caso che il ministro fissi la data, poi ogni dubbio verrà fugato. Ma l’incontro ci sarà , e questo è senza dubbio un segnale di apertura verso il presidente del Napoli.

Restano però i «no» del presidente al Maradona. Detti senza giri di parole. «Mi sembra molto strano che il sindaco, una persona estremamente preparata e intelligente, continui a parlare del Maradona e dica di aspettare una mia proposta — l’incipit del patron azzurro intervenuto a Radio Napoli Centrale —. In realtà , l’ho avvisato che il Maradona non potrà essere oggetto di interesse del Calcio Napoli». Ed ancora: «Qualsiasi tipo di operazione si dovesse portare avanti al Maradona, il Napoli dovrebbe giocare alcuni anni fuori. Con tutto il rispetto che ho per Avellino, Benevento, che hanno stadi molto belli, ma molto inferiori alle necessità numeriche del Napoli e del fatto che giocheremo, mi auguro anche la prossima stagione e le ulteriori stagioni che verranno, in Europa, il problema non si pone. Non possiamo perdere tre anni giocando in stadi che ci creerebbero una minusvalenza di oltre cento milioni, a livello di incassi».

De Laurentiis è un fiume in piena: «Con l’architetto Zavanella — spiega il produttore — abbiamo fatto un sopralluogo, verificato l’incapacità di visibilità degli spettatori nello stadio attuale perché nelle curve, per la distanza che c’è, non si riesce a vedere quasi nulla. Cosa che il buon sindaco di Napoli non sa perché non viene allo stadio, non tanto perché juventino ma perché impegnato su altri fronti. E non si rende conto quando viene, perché siede sempre in Tribuna Autorità ». Ecco quindi che «bisogna — sono sempre parole del presidente del Napoli — avvicinare le curve, verticalizzare i quattro settori. Vorrebbe dire costruire uno stadio nuovo nello stadio vecchio, con tutte le problematiche architetturali che comporterebbe.

«Non è che io non sia più interessato al Maradona ma dobbiamo capirci una volta e per tutte. Vuole la città di Napoli partecipare come città protagonista ai campionati del 2032, oppure no? Oppure vogliamo penalizzare i cittadini napoletani portando a 30-40-50 chilometri da Napoli lo stadio? A me sembra una follia. Bagnoli ha avuto un trattamento ridicolo per 45 anni e finalmente lo Stato se n’è interessato attraverso un’istituzione chiamata Invitalia. Lì il ministro Fitto ha preso su di sé, in prima persona, la responsabilità di portare avanti questo progetto, affidando al sindaco di Napoli il ruolo di garante. Inoltre, ha preso come vicecommissario Auricchio, che ha cominciato la bonifica dei vari settori lo scorso ottobre. Quel posto è suddiviso in 5 lotti per un totale di circa 250 ettari e dove mi vorrebbe mandare il sindaco, ci vogliono 5 anni di bonifica, cioè il Parco Urbano. C’è invece il Parco dello Sport e un’altra parcella da 35 ettari che ha iniziato la bonifica insieme ad un’altra parcella da 30 ettari. La bonifica dei 35 ettari dovrebbe terminare entro maggio 2025. Gli altri 30 ettari, invece, entro giugno 2026. Su questi 2 lotti, uno ci può fare sia il tennis, sia lo Stadio del Napoli, sia il centro sportivo del Napoli, come quello del Manchester City, e farla finita».

«Quello che Manfredi non vuole capire è che io sono un imprenditore puro, vero e non ho bisogno di finanziamenti altrui. Chi li ha messi all’inizio i soldi per il Napoli? Il Comune, in tutti questi anni, ha mai fatto lavori al Maradona? Li ha fatti la Regione sotto mia richiesta visti i miei rapporti con Vincenzo De Luca che saluto e ringrazio. Il problema è che, purtroppo, il sindaco si è trovato con un bilancio sotto zero di parecchi miliardi. Quando ti trovi con un dissesto finanziario non puoi pensare al Maradona, devi dare corso a delle priorità che sono tante. Il sindaco di una città come Napoli, o come Roma, ha tremila difficoltà create anche dai precedenti amministratori, oltre a delle leggi sbagliate dello Stato. Con 65 ettari, signori miei, ci vogliono tanti parcheggi, tante possibilità di ristoro, un bellissimo stadio da 50-60.000 posti modernissimo e che possa fare concorrenza agli stadi più importanti del mondo». Parole importanti, dunque. Ora in Municipio attendono gli sviluppi. Ma intanto cala il gelo. Manfredi, infatti, non va allo stadio da mesi per le distanze che ci sono col patron azzurro: da quando il sindaco disse di essere in attesa di un progetto «serio e sostenibile per il Maradona». Progetto che, a quanto pare, forse non arriverà mai.

Vai a tutte le notizie di Napoli

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

9 aprile 2024

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - Nuovo stadio, il diktat di De Laurentiis: «Pronto a costruirlo solo a Bagnoli» - Paolo Cuozzo
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Nuovo stadio, il diktat di De Laurentiis: «Pronto a costruirlo solo a Bagnoli»

11 1
09.04.2024

Il presidente: vedrò Fitto, Mattarella (Invitalia) e il sindaco per il mio progetto. Gelo del Comune

Per la costruzione di un nuovo stadio a Bagnoli Aurelio De Laurentiis ripone le speranze, forse tutte, nell’incontro che avrà a breve con il ministro per il Sud, Raffaele Fitto, l’amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella, e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi; sindaco che, di Bagnoli, è commissario di governo. Nel frattempo però, il patron del Napoli non arretra dalle sue posizione, dicendo chiaro e tondo che lui, per il Maradona, non investirà un euro «perché Bagnoli è il futuro per il Napoli». Tesi che, si sa, non convince il primo cittadino; che invece, soprattutto per assicurarsi l’Europeo del 2032, punta sul Maradona. Forte del fatto che allo stato, uno stadio ubicato in una zona così tanto infrastrutturata come Fuorigrotta, non solo non c’è ma è anche molto complicato immaginarlo in tutta la Regione.

Manfredi, peraltro, ritiene che la zona di Bagnoli individuata da De Laurentiis — quella del parco urbano — necessiti di circa 5 anni per le bonifiche, poi dei tempi tecnici per cambiare il Piano di Bagnoli, e almeno di tre anni per l’edificazione di uno stadio nuovo. Se ne riparlerebbe, dunque, ben oltre il 2032. Perciò a palazzo San Giacomo sono convinti che anche dall’incontro con Fitto e Mattarella nono verrà fuori molto. Si attende in ogni caso che il ministro fissi la data, poi ogni dubbio verrà fugato. Ma l’incontro ci sarà , e questo è senza dubbio un segnale di apertura verso........

© Corriere del Mezzogiorno


Get it on Google Play