«La concentrazione di potere? C’è vigilanza democratica. Sul dimensionamento scolastico non si riducano i servizi»

Il governatore Vincenzo De Luca va avanti per la sua strada: alle Regionali del 2026, con o senza il Pd, candidato o meno del Pd, lui sarà della partita. A patto, ovviamente, che cambi la norma sul terzo mandato. Il presidente della Regione Campania conferma costantemente — lo dice pubblicamente o informalmente — ai suoi collaboratori più stretti e a anche quelli meno, che lui si candiderà per la terza volta. E ne ha parlato tempo addietro anche con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che pure potrebbe essere della partita delle Regionali 2026, visto che su di lui si registra una convergenza del Partito democratico e del Movimento Cinquestelle, quindi di Schlein e Conte.
Nel caso del primo cittadino napoletano è però sicuramente prematuro dire, con certezza, cosa farà nel 2026, anno in cui terminerà il suo primo mandato di sindaco. Anche se le sirene strillano forte per Manfredi che a napoli è a capo di una coalizione di «campo largo» — o «campo giusto», per dirla come Conte — tra i pochi casi in Italia insieme all’esperienza di Gualtieri a Roma. Un’alleanza che sarebbe utile al centrosinistra, alle Europee come alla Regione Campania, dove però il Movimento Cinquestelle si dice contrario al terzo mandato.

Scenari a parte, Manfredi comunque non si sottrae nel dire la sua sul terzo mandato per le Regioni, con una posizione che secondo alcuni sarebbe un modo per aprire a De Luca. Ma chi gli sta vicino, scommette che non sia esattamente così: «Io penso che, soprattutto per garantire in una rappresentanza legittima le scelta dagli elettori, non metterei il limite ai mandati ma lascerei la parola agli elettori per poter poi scegliere quelli che sono i loro rappresentanti», le parole dell’ex Rettore della Federico II che interviene su quello che ormai non è una questione che riguarda solo De Luca e la Campania, ma è un dibattito nazionale sullo sblocco della candidatura dei governatori di diverse Regioni oltre il secondo mandato.
«Questo tema — le parole di Manfredi, che è invece alla sua prima esperienza di primo cittadino — riguarda anche i sindaci, su cui l’Anci sta facendo una battaglia da anni sulla limitazione dei mandati che ha la sua logica sul principio di alternanza ma non può andare oltre la volontà popolare».

Alla domanda sul rischio della concentrazione di potere dopo 15 anni da governatore, Manfredi illustra il suo pensiero: «Questo riguarda il principio secondo cui non è che limitando i mandati si elimina l’organizzazione del potere. Io penso che sia necessario che poi ci sia sempre una vigilanza democratica attiva della società civile, per fare in modo che il percorso dal punto di vista amministrativo sia non eccessivo del potere ma al servizio dei cittadini».

Altro tema al centro del dibattito nazionale — che tocca molto da vicino anche Napoli — è il percorso deciso dal Governo di puntare all’accorpamento scolastico che, sempre ad avviso di Manfredi, «non deve ridurre l’autonomia delle scuole, ma salvaguardare la qualità dei servizi che vengono erogati». L’occasione per commentare la questione del dimensionamento degli istituti è stata offerta dalla sua visita al 39esimo Circolo Didattico Giacomo Leopardi, in via Leopardi, dove ha inaugurato i cortili ristrutturati. «Scuole molto grandi — ha detto sempre il sindaco di Napoli — sono più difficili da gestire perché ci sono molti plessi spesso distanti, quindi è necessario che questo piano di dimensionamento tenga conto anche di quelle che sono le realtà sociali più complesse che richiedono invece maggiore attenzione da parte di dirigenti scolastici, e questo lo abbiamo chiesto. Sono però scelte del Governo centrale, è una competenza ministeriale perché esiste questo piano nazionale che prevede l’accorpamento delle scuole con la riduzione del numero di presidi. Ma bisogna trovare una soluzione che tenga conto anche di esigenze fondamentali». Ed ancora: «A Napoli abbiamo dei grandi piani di ristrutturazione dell’edilizia scolastica della città , è un lavoro che stiamo facendo con intensità per farlo in tempi rapidi, in modo che dai bambini più piccoli fino ai ragazzi più grandi possano avere scuole migliori».
E proprio sull’inaugurazione al Leopardi, il sindaco ha rimarcato che «vengono aperti i cortili interni della scuola chiusi da più di 10 anni che sono stati completamente ristrutturati, creando degli spazi per lo sport e della socialità per l’educazione, con degli orti didattici. C’era grande attesa da parte della comunità scolastica e questo è un altro piccolo passo del percorso concreto che consentirà a Napoli di avere delle scuole all’altezza della sua dignità e soprattutto di dare spazi scolastici qualificate e sicuri ai nostri ragazzi e agli operatori del settore».

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11 gennaio 2024

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Regione, Manfredi dice sì al terzo mandato: «Non metterei limiti, scelgano gli elettori»

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11.01.2024

«La concentrazione di potere? C’è vigilanza democratica. Sul dimensionamento scolastico non si riducano i servizi»

Il governatore Vincenzo De Luca va avanti per la sua strada: alle Regionali del 2026, con o senza il Pd, candidato o meno del Pd, lui sarà della partita. A patto, ovviamente, che cambi la norma sul terzo mandato. Il presidente della Regione Campania conferma costantemente — lo dice pubblicamente o informalmente — ai suoi collaboratori più stretti e a anche quelli meno, che lui si candiderà per la terza volta. E ne ha parlato tempo addietro anche con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che pure potrebbe essere della partita delle Regionali 2026, visto che su di lui si registra una convergenza del Partito democratico e del Movimento Cinquestelle, quindi di Schlein e Conte.
Nel caso del primo cittadino napoletano è però sicuramente prematuro dire, con certezza, cosa farà nel 2026, anno in cui terminerà il suo primo mandato di sindaco. Anche se le sirene strillano forte per Manfredi che a napoli è a capo di una coalizione di «campo largo» — o «campo giusto», per dirla come Conte — tra i pochi casi in Italia insieme all’esperienza di Gualtieri a Roma. Un’alleanza che sarebbe utile al centrosinistra, alle Europee come alla Regione Campania, dove però il Movimento Cinquestelle si dice........

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