L’idea di De Laurentiis che ha sorpreso Manfredi si aggiunge alle novità sulle bonifiche a mare

L’idea di fare uno stadio a Bagnoli lanciata da Aurelio De Laurentiis ha colto di sorpresa il sindaco Manfredi che, di Bagnoli, è il commissario di governo per le bonifiche e la trasformazione. Praticamente, come dire la «prima» persona da interpellare in caso di progetti di sviluppo che riguardano quella zona. De Laurentiis ha però sostenuto che del progetto dello stadio nell’area di Coroglio ha parlato «con chi a Bagnoli decide», riferendosi ad Invitalia, soggetto attuatore a cui sono stati conferiti i suoli. Quindi, effettivamente, in caso di acquisto o urbanizzazione sui terreni dell’ex Italsider, il «proprietario» è Invitalia. Ma è sempre il commissario, cioè Manfredi, che, all’interno della cabina di regia, decide il da farsi, d’intesa con il ministro per il Sud e il soggetto attuatore.

De Laurentiis tuttavia con Manfredi non parla da mesi.
Quando l’ha fatto è stato soltanto per chiedergli di acquistare il Maradona — ipotesi bocciata dal Comune —, ma mai per parlargli dell’idea di Bagnoli. Su cui il sindaco può senza dubbio avviare un ragionamento che necessita però di un cambiamento del Praru, il piano urbanistico dell’area, in quanto la zona immaginata da De Laurentiis per edificare lo stadio prevede la nascita del Parco Urbano da 120 ettari. Per intenderci: parliamo dell’area più grande dell’ex Italsider che rappresenta, insieme con la colmata e il porto, il centro nevralgico degli ultimi 25 anni di discussioni, polemiche e quant’altro. Ora, però, all’improvviso, si scopre che la colmata è inutile e costoso rimuoverla perché solo una parte di essa è classificata inquinante, e la rimozione avrebbe un impatto ambientale notevole. Mentre il porto turistico, probabilmente nascerebbe addirittura sfruttando proprio la colmata, una volta messa in sicurezza e trasformata (anche) in banchina. Mentre il Parco urbano, se nascesse uno stadio a Bagnoli, verrebbe ridimensionato se non eliminato del tutto.

Ovviamente, non c’è dubbio che su Bagnoli si sia parlato molto e fatto poco;
e che di tempo ne sia passato troppo e la città sia profondamente mutata negli anni. Perciò, qualsiasi cosa si faccia per rilanciare una zona splendida come quella di Coroglio è cosa da accogliere con favore. È singolare, però, che anni e anni di progetti, studi, investimenti e dibattiti vengano stravolti in poche settimane. Forse è un bene?
Di sicuro, sul versante dello stadio, Manfredi, che al Maradona non va da mesi, sa bene che per bonificare l’area di cui parla De Laurentiis utile a edificare uno stadio nuovo occorrano tra i 3 e i 5 anni di lavoro. Peraltro, solo dopo aver rivisto anni e anni di discussioni, norme, leggi e cabine di regia e aver cambiato il Praru.
Certo, tutto si può fare se c’è la volontà della parti in campo. Il sindaco si muove però su un sentiero molto stretto: ha infatti l’esigenza di non «abbandonare» il Maradona, su cui De Laurentiis ha spiegato che non vale la pena spenderci soldi perché «con 100 milioni si costruisce uno stadio nuovo»; ma anche di non perdere gli Europei di calcio del 2032, con il governo italiano che entro due anni dovrà dire all’Uefa se Napoli potrà aggiungersi alle già prescelte Roma, Milano e Torino per ospitare l’evento. Potendo contare però su uno stadio esistente e non solo sulla carta, come quello di Bagnoli immaginato da De Laurentiis. Il governo — questo rimbalza da Roma — sosterrà qualsiasi soluzione possa garantire la presenza di Napoli per gli Europei. Che sia Bagnoli o il Maradona rifatto. Che per il Comune di Napoli resta la soluzione ideale; magari con interventi di forte riqualificazione, anche della zona circostante. Soluzione che però non va bene a De Laurentiis, che comunque sa bene che il Napoli non può giocare lontano da Napoli.

Ecco perché quello dello stadio sembra una partita a scacchi. Dove però il tempo delle decisioni scorre molto più veloce della burocrazia.

Vai a tutte le notizie di Napoli

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

12 marzo 2024

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - Stadio nel parco e colmata solo ridotta: a Bagnolii progetti, i costi e i tempi potrebbero essere stravolti - Paolo Cuozzo
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Stadio nel parco e colmata solo ridotta: a Bagnolii progetti, i costi e i tempi potrebbero essere stravolti

7 2
12.03.2024

L’idea di De Laurentiis che ha sorpreso Manfredi si aggiunge alle novità sulle bonifiche a mare

L’idea di fare uno stadio a Bagnoli lanciata da Aurelio De Laurentiis ha colto di sorpresa il sindaco Manfredi che, di Bagnoli, è il commissario di governo per le bonifiche e la trasformazione. Praticamente, come dire la «prima» persona da interpellare in caso di progetti di sviluppo che riguardano quella zona. De Laurentiis ha però sostenuto che del progetto dello stadio nell’area di Coroglio ha parlato «con chi a Bagnoli decide», riferendosi ad Invitalia, soggetto attuatore a cui sono stati conferiti i suoli. Quindi, effettivamente, in caso di acquisto o urbanizzazione sui terreni dell’ex Italsider, il «proprietario» è Invitalia. Ma è sempre il commissario, cioè Manfredi, che, all’interno della cabina di regia, decide il da farsi, d’intesa con il ministro per il Sud e il soggetto attuatore.

De Laurentiis tuttavia con Manfredi non parla da mesi.
Quando l’ha fatto è stato soltanto per chiedergli di acquistare il Maradona — ipotesi bocciata dal Comune —, ma mai per........

© Corriere del Mezzogiorno


Get it on Google Play