Difficoltà negli spostamenti, confronto tra le maggiori aree metropolitane nell'Osservatorio 2023 di Legambiente e Ipsos
Il 34% degli intervistati, a Napoli, dichiara di aver rinunciato â nellâultimo anno â ad opportunità di lavoro a causa di «difficoltà negli spostamenti». A Milano il dato non va oltre il 23%, a Roma si tocca quota 29 (media Italia: 28%). Il 19%, invece, «rinuncia a opportunità di studio». Il 29%, ancora, sempre per la stessa ragione, «rinuncia alla visita medica» (Milano: 11%; Roma: 19; media Italia: 19). Il 36% degli intervistati partenopei «rinuncia allâuscita di piacere» (media Italia:25%). à quanto emerge, in sintesi, dalla terza edizione del rapporto dellâOsservatorio Stili di Mobilità , realizzato da Ipsos e Legambiente in collaborazione con Unrae, che analizza annualmente i comportamenti e le propensioni degli italiani. Lâindagine è stata condotta su scala nazionale e nelle aree metropolitane di Milano, Torino, Bologna, Napoli e Roma, nellâambito della Clean Cities Campaign, un network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che mira al miglioramento della qualità dellâaria attraverso lâadozione di stili di mobilità più sostenibili e alla redistribuzione dello spazio urbano a favore delle utenze più vulnerabili.
«Limitata disponibilità del trasporto pubblico con ripercussioni sulla vita sociale ed economica e sulla scarsa accessibilità ai servizi. Napoli, insomma â spiega una nota â risulta la città più colpita da una condizione di precarietà nella mobilità con il 34% dei cittadini che non sempre riesce a spostarsi».
I numeri 2023 dellâOsservatorio (attivo dal 2021), «rivelano inoltre che ogni settimana i napoletani trascorrono in media quasi sette ore in viaggio, il 70% dei quali nei giorni feriali. In città il 55% degli spostamenti avviene in auto e moto a combustione con una diminuzione rispetto allâanno precedente ma al contempo diminuisce anche lâuso medio dei mezzi pubblici e dellâauto elettrica (sia privata che a noleggio), mentre rimangono stabili gli spostamenti a piedi, in bici o in monopattino elettrico, che ammontano al 22% del tempo di viaggio». Le cause della situazione di precarietà fotografata dallâOsservatorio «sono soprattutto lâassenza di alternative allâuso dellâauto privata a causa della distanza dai servizi essenziali come le strutture scolastiche e mediche nelle vicinanze, così come le carenze dei trasporti pubblici, come la mancanza di fermate con orari poco convenienti, e lâassenza di servizi di sharing». Incidono anche «le condizioni economiche delle famiglie, che rendono difficile sostenere i costi del carburante e le distanze eccessive senza alternative allâauto». Tuttavia, tra tutti i tipi di precarietà analizzati, tra le città monitorate, «a Napoli si registra il dato che preoccupa maggiormente e riguarda il 12% delle persone in condizione di estrema mobility poverty, ossia coloro che non hanno mezzi pubblici o in condivisione di prossimità , né la possibilità di acquistare unâauto in famiglia».
«Un efficiente trasporto pubblico â commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania â una maggior offerta di mobilità sostenibile, attiva o elettrica nelle nostre città non è solo una questione ambientale ma sta diventando sempre di più una questione sociale ed economica. Meno trasporto pubblico significa meno opportunità di lavoro, meno occasioni di studio e di favorire la cura e le relazioni. Solo una capillare ed efficiente offerta di trasporto pubblico può garantire opportunità di mobilità e la correzione di alcune disparità sociali. E Napoli è ancora in ritardo e le conseguenze nella vita quotidiana sono sotto gli occhi di tutti».
Per una mobilità «veramente sostenibile e inclusiva, che non lasci indietro nessun cittadino, Legambiente propone dunque di accelerare il passo su più direzioni: implementazione di autobus elettrici, miglioramento dellâaccessibilità ai trasporti pubblici collettivi, creazione di zone a 30 km/h, promozione dei veicoli elettrici ed espansione dei percorsi ciclo-pedonali».
Nel sondaggio, «è emersa anche lâimportanza di promuovere la transizione verso veicoli elettrici». Solo il 50% circa dei cittadini napoletani «desidera acquistare unâauto nuova, ma tra di loro, il 61% preferisce veicoli tradizionali, mentre lâ11% opta per auto elettriche e il 6% ibride ricaricabili (plug-in); mentre il 22% preferisce auto ibride». Per coloro che scelgono veicoli a combustione interna, le principali motivazioni sono «una maggiore autonomia (28%), la paura di non trovare stazioni di ricarica rapide (26%) il costo più conveniente(22%). Dâaltra parte, chi preferisce veicoli elettrici è motivato principalmente dalla riduzione dellâimpatto ambientale (41%)».
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7 novembre 2023 ( modifica il 7 novembre 2023 | 07:24)
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«Napoli, capitale mobilità precaria: 3 su 10 costretti a sacrificare opportunità di lavoro e visite mediche»
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07.11.2023
Difficoltà negli spostamenti, confronto tra le maggiori aree metropolitane nell'Osservatorio 2023 di Legambiente e Ipsos
Il 34% degli intervistati, a Napoli, dichiara di aver rinunciato â nellâultimo anno â ad opportunità di lavoro a causa di «difficoltà negli spostamenti». A Milano il dato non va oltre il 23%, a Roma si tocca quota 29 (media Italia: 28%). Il 19%, invece, «rinuncia a opportunità di studio». Il 29%, ancora, sempre per la stessa ragione, «rinuncia alla visita medica» (Milano: 11%; Roma: 19; media Italia: 19). Il 36% degli intervistati partenopei «rinuncia allâuscita di piacere» (media Italia:25%). à quanto emerge, in sintesi, dalla terza edizione del rapporto dellâOsservatorio Stili di Mobilità , realizzato da Ipsos e Legambiente in collaborazione con Unrae, che analizza annualmente i comportamenti e le propensioni degli italiani. Lâindagine è stata condotta su scala nazionale e nelle aree metropolitane di Milano, Torino, Bologna, Napoli e Roma, nellâambito della Clean Cities Campaign, un network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che mira al miglioramento della qualità dellâaria attraverso lâadozione di stili di mobilità più sostenibili e alla redistribuzione dello spazio urbano a favore delle utenze più........
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