Si presenta a Napoli «Il gioco del buio», primo libro scritto dalla parlamentare europea. Nel quale non cita mai nonno Benito. «I miei genitori si conobbero a Rocca di Papa: lui la fece innamorare suonando un successo di Peggy Lee»

«Un pomeriggio, scendendo nella hall (di un albergo di Rocca di Papa, ndr) ti avvicinasti a un bellissimo pianoforte a coda; eri timido ma non potevi resistere alla tentazione di metterti alla tastiera, così approfittasti di un momento in cui sembrava non ci fossero molti ospiti e cominciasti a suonare un pezzo che aveva cantato Peggy Lee: That’s all… Non potevi immaginare che le note della tua musica, come farfalle colorate, si librassero in volo per posarsi sul viso di mamma, che stava nella sala accanto insieme a nonna Romilda». È un amore nato alla fine degli anni Cinquanta nella splendida cornice dei Castelli Romani, grazie alla musica, quello tra Maria Scicolone (sorella di Sofia Loren), bellissima, appena diciannovenne, e Romano Mussolini, quartogenito di Benito, affermato pianista jazz. Lo racconta ne Il gioco del buio (Minerva), con una prosa delicata come può essere la realtà vista dagli occhi di una bambina, la figlia di Romano e Maria: Alessandra Mussolini, medico e attualmente parlamentare europeo, nata (a Roma) il 30 dicembre 1962, sposata e madre di tre figli (Caterina, Clarissa e Romano). L'autrice, è bene precisarlo subito, in tutto il libro non cita mai il nome del nonno paterno. «Mamma era molto giovane - scrive - La sua timidezza di ragazza non riuscì, tuttavia, a trattenere la voglia di scoprire chi fosse il misterioso pianista che suonava la sua musica preferita: “Che musica meravigliosa! Avrei così voglia di cantare… Ma figurati se mi metto a cantare adesso qui! Eppure…”, pensò combattuta». Quelle sette note in stile americano dunque hanno fatto incontrare Maria e Romano, grazie anche all’incoraggiamento di Romilda, madre di Maria, concertista classica dalla personalità dirompente.

Da quell'incontro musicale quasi fortuito è nato quello che i giornali dell’epoca descrissero come un fidanzamento e poi un matrimonio da favola. «Un giorno - narra Alessandra Mussolini - durante una vostra passeggiata al Pincio, tu le dicesti: "Che ne pensi se ci sposassimo a Predappio? Ci terrei molto"». Romano, fu la risposta, «per me conta sposarti, se per te è così importante io non ho nulla in contrario». E lui: «Vedrai, la chiesa di Sant’Antonio è piccola ma molto bella, ed è un luogo a me familiare, tra l’altro mia madre non viaggia quasi mai e venire a Roma per lei sarebbe molto complicato». Il 3 marzo 1962 Romano e Maria convolarono a nozze. La loro unione durò fino al 1971 (nel '76 il divorzio).

La realtà , però, raccontata attraverso gli occhi dell’autrice allora fanciulla è molto lontana dall’immagine patinata dei rotocalchi. «Il ricordo va alla mia infanzia, attraverso le foto di una bambina che guarda la propria vita con occhi distratti, mentre cammina nel corridoio dalle pareti di carta colorata con quell’insofferenza che non l’avrebbe abbandonata mai… Senza accorgermene, inizio questo viaggio nel mare inquieto, buio e profondo che è il mio essere figlia, per raccontare l’amore da cui sono nata, il vostro, che la mia vita ha attraversato mentre sento sempre più nitide le vostre voci». Sullo sfondo si snoda l’Italia degli anni Sessanta e Settanta, che cresce e cambia ad un ritmo vertiginoso, trascinando con sé i protagonisti. Storie che hanno come sfondo l’amore, spesso deluso e disatteso, che sfidano il tempo senza mai arrendersi, senza mai smettere di lottare
contro l’ineluttabilità del destino.

Alessandra Mussolini presenterà il suo primo libro a Napoli, città che a inizio anni Novanta si candidò anche a guidare come sindaca (alle urne, però, vinse Antonio Bassolino) giovedì 29 febbraio, alle ore 18, presso il Circolo Canottieri Napoli.

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24 febbraio 2024

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Alessandra Mussolini: «Quel giorno mio padre Romano chiese a mia madre Maria di sposarlo a Predappio»

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24.02.2024

Si presenta a Napoli «Il gioco del buio», primo libro scritto dalla parlamentare europea. Nel quale non cita mai nonno Benito. «I miei genitori si conobbero a Rocca di Papa: lui la fece innamorare suonando un successo di Peggy Lee»

«Un pomeriggio, scendendo nella hall (di un albergo di Rocca di Papa, ndr) ti avvicinasti a un bellissimo pianoforte a coda; eri timido ma non potevi resistere alla tentazione di metterti alla tastiera, così approfittasti di un momento in cui sembrava non ci fossero molti ospiti e cominciasti a suonare un pezzo che aveva cantato Peggy Lee: That’s all… Non potevi immaginare che le note della tua musica, come farfalle colorate, si librassero in volo per posarsi sul viso di mamma, che stava nella sala accanto insieme a nonna Romilda». È un amore nato alla fine degli anni Cinquanta nella splendida cornice dei Castelli Romani, grazie alla musica, quello tra Maria Scicolone (sorella di Sofia Loren), bellissima, appena diciannovenne, e Romano Mussolini, quartogenito di Benito, affermato pianista jazz. Lo racconta ne Il gioco........

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