La relazione ai deputati: molteplici aspetti critici
Camilla Buzzacchi
«Il testo (in corso di approvazione) presenta molteplici aspetti critici e di questi i più allarmanti sono sostanzialmente due: il primo è costituito dalle regole del versante finanziario, che sono contraddittorie e poco equilibrate; il secondo è collegato alla nostra forma di governo, dal momento che si altera lâequilibrio tra le istituzioni dello Stato». E ancora: «La considerazione che accomuna entrambi i profili è che le ricadute di un modello mal impostato sono destinate a ripercuotersi sui diritti e sullâeguaglianza dei cittadini, per cui appare più che opportuno un ripensamento». Camilla Buzzacchi, professoressa ordinaria di Istituzioni di diritto pubblico nonché direttrice del dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per lâeconomia allâUniversità Milano-Bicocca, era una dei quattro prof che hanno preso parte, lunedì scorso, allâaudizione in I Commissione Affari costituzionali della Camera sul disegno di legge governativo «disposizioni per lâattuazione dellâautonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dellâarticolo 116, terzo comma, della Costituzione». Provvedimento su cui ha lavorato per mesi il ministro Roberto Calderoli, approvato il 23 gennaio dal Senato con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 30 astenuti.
Buzzacchi ha esposto le sue considerazioni ai deputati presenti prima di Claudio De Fiores, diritto Pubblico e Costituzionale (Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli»); Nicola Grasso, diritto Costituzionale (Università del Salento) e Lorenzo Chieffi, diritto Pubblico (anche lui Università Vanvitelli). Tutti interventi quantomeno critici. Calderoli, dal canto suo, va ricordato, dopo la riunione a Montecitorio aveva parlato di «allarmismo immotivato e fantasiose ipotesi di pericolo che evidentemente sono figlie di unâavversione politica alla riforma», scatenando a sua volta polemiche politiche quando, riferendosi «a certa sinistra», aveva sbottato: «Sono stanco dellâeterno chiagne e fotte di partenopea memoria. La storia italiana parla chiaro: il centralismo ha creato e alimentato divari ma, grazie allâautonomia, finalmente si potrà invertire questa tendenza».
Una tesi, quella dellâesponente della Lega, che però non deve aver convinto la prof di Milano-Bicocca: «Il giudizio complessivo â chiosa Buzzacchi nelle pagine consegnate al Parlamento â è di una disciplina confusa e contraddittoria, che proprio perché non richiesta dalla Costituzione â e dunque non qualificabile come normativa costituzionalmente necessaria â offre un quadro di regole ampiamente superflue, ma anche di dubbia legittimità ».
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7 marzo 2024
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Camilla Buzzacchi, la prof di Milano-Bicocca che ha bocciato il testopresentato  da Calderoli
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07.03.2024
La relazione ai deputati: molteplici aspetti critici
Camilla Buzzacchi
«Il testo (in corso di approvazione) presenta molteplici aspetti critici e di questi i più allarmanti sono sostanzialmente due: il primo è costituito dalle regole del versante finanziario, che sono contraddittorie e poco equilibrate; il secondo è collegato alla nostra forma di governo, dal momento che si altera lâequilibrio tra le istituzioni dello Stato». E ancora: «La considerazione che accomuna entrambi i profili è che le ricadute di un modello mal impostato sono destinate a ripercuotersi sui diritti e sullâeguaglianza dei cittadini, per cui appare più che opportuno un ripensamento». Camilla Buzzacchi, professoressa ordinaria di Istituzioni di diritto pubblico nonché direttrice del........
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