Ponticelli, Barra e San Giovanni si prendono la leadership per (soli) 14 abitanti. A Posillipo, Chiaia e San Ferdinando il calo maggiore

La Municipalità cittadina con più residenti? Alzi la mano chi non direbbe subito: la V, ossia quella che riunisce i quartieri del Vomero e dell’Arenella. E invece no, sia pure di una manciata di abitanti — 14 appena, per la precisione — il primato (dal 2023) passa alla VI: Ponticelli, Barra,San Giovanni a Teduccio. La V, scendendo nel dettaglio, si ferma (si fa per dire) a 104.968 abitanti in 7,27 km quadrati di territorio, con un calo di 190 unità rispetto al 2022; la seconda fa registrare 104.982 residenti (distribuiti però su 19,39 km quadrati) con un calo di 174 unità rispetto all’anno precedente.
E ancora: qual è la zona più densamente popolata di Napoli? Pure qui si è sempre guardato, o pensato, all’area collinare. E invece (ancora) no: la II Municipalità — Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, San Giuseppe — con i suoi 92.585 residenti distribuiti su 3,73 km quadrati, fa registrare quasi 25 mila persone ogni mille metri quadrati.
Ma non finisce qui: qual è la fascia di popolazione più numerosa in città ? I 55-59enni (71.694 persone), che — per la cronaca — rappresentano il 7,85% del totale degli abitanti. Dato che indica con chiarezza come Napoli stia progressivamente invecchiando. E, a proposito, nelle mura metropolitane vivono ben 288 ultracentenari: 65 uomini e 223 donne.

Sono solo alcuni dei numeri, i più aggiornati, contenuti nel Documento unico di programmazione 2024-2026 approvato dal Comune a fine gennaio. Un dossier che — tra l’altro — fotografa Napoli da ogni prospettiva.

«Il Comune partenopeo si estende su una superficie di 118,97 km quadrati»: la parte urbanizzata risulta paria a «105,84 km e rappresenta l’89,61% dell’intero territorio cittadino»; la densità abitativa, ancora, è calcolata in «7.689 residenti/km quadrato». La popolazione complessiva nell’area comunale, intanto, continua a calare: 913.462.

Quella più piccola è, come visto prima, la II: 3,73 km quadrati. La più ampia è la VI. Quella con meno residenti è la I (Chiaia, Posillipo, San Ferdinando): 76.363 abitanti distribuiti su 8,67 km quadrati. Proseguendo nella lettura delle tabelle («su dati della popolazione provvisori, estratti dalle banche dati Istat»), risulta poi che il calo percentuale maggiore di residenti — nel 2023 — abbia riguardato proprio la I Municipalità : -0,42% rispetto al 2022; che tradotto in valori assoluti significa -319 abitanti tra Chiaia, Posillipo e San Ferdinando.

«Napoli risulta tra le città maggiormente interessate al fenomeno, con un consumo di suolo netto in un anno pari a +17,83 ettari rispetto al 2020». Oltre a Roma, «che conferma il primato negativo in confronto a tutte le altre città italiane (+95,05), i comuni con valori elevati di consumo sono risultati: Venezia (+23,81 ha) e Milano (18,68 ha)».

Nel corso del 2023, ricorda il documento del Comune, è stata realizzata la campagna itinerante Clean Cities Campaign organizzata da Legambiente che ha fatto tappa in 18 città italiane, per misurare la distanza tra le attuali politiche di mobilità e quelle necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati al 2030. «Dal report si evince che tutte le città monitorate superano i futuri limiti di legge per la qualità dell’aria, presentando ritardi rispetto agli indici di sicurezza e all’implementazione di servizi e infrastrutture di mobilità sostenibile». Inoltre, «spesso presentano una scarsa offerta di trasporto pubblico e mancano di alternative adeguate come i mezzi in sharing». Per quanto concerne Napoli, «i dati sull’inquinamento atmosferico e la performance locale sui principali indicatori di mobilità urbana, hanno evidenziato che la Città è ancora inquinata, come dimostrano i 36 giorni di sforamento dei limiti di legge per il Pm10 nel 2022 presso la centralina di Via Argine». Dal 2011 al 2021, ancora,«è stata registrata una riduzione solo del 2% delle concentrazioni di PM10 e del 4% di quelle del biossido di azoto». L’inquinamento atmosferico, quindi, «diminuisce troppo lentamente per poter rientrare nei nuovi valori limite che stanno per essere adottati dall’Europa nel 2030».

Quanto all’offerta di trasporto pubblico, questa «è risultata 7 volte inferiore a quella di Milano, molto meno di Genova, Cagliari o Bologna. Tuttavia, grazie a metro e tram, è risultato buono il livello di Tpl elettrico rinnovabile (al 56%) e con l’aiuto del governo e degli investimenti del Pnrr è prevista una implementazione di bus elettrici nei prossimi anni, ma ancora lontano dal 100% elettrico entro il 2030». L’offerta di trasporto «rapido di massa», con 34 stazioni e 600 treni al giorno, «potrebbe risultare buona se si risolvessero le criticità e vetustà di alcune linee e materiale rotabile, se ripartisse la funicolare di Mergellina e venisse aperta la linea 6 per la tratta già realizzata. Buona la nuova Metro, anche se dotata della metà delle fermate e dei treni di Milano a parità di popolazione servita».

Dal confronto dei dati 2022 – 2023 (gennaio-luglio), «emerge una diminuzione complessiva del totale dei delitti pari a -5,46%, con un numero di omicidi invariato, mentre risultano in leggero aumento i reati di natura predatoria, quali rapine (+3,38%) e furti (+2,78%)».

Riguardo alla popolazione residente a Napoli, «dal raffronto dei dati 2023/2022 si evince la stessa tendenza rilevata a livello nazionale, caratterizzata dalla continua diminuzione della popolazione residente e dalla significativa consistenza della componente femminile (51,92%) su quella maschile (48,08%)». Alla data del primo gennaio del 2023 «la popolazione residente a Napoli risulta essere 913.462, con una contrazione pari a -0,14% (valori assoluti: -1.296), rispetto al 2022 (914.758)».

«L’indice di vecchiaia — è precisato sempre nel Dup — derivante dal rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni e il numero dei giovani fino ai 14 anni, attesta che a Napoli ci sono 152,6 anziani ogni 100 giovani. Nel 2022 non si registrano variazioni rispetto al dato 2021, mentre in confronto al 2020 si evince un aumento di 5,1 punti percentuali». D’altro canto l’indice di ricambio della popolazione attiva, che rappresenta il rapporto tra la fascia di residenti che stanno per andare in pensione (60-64 anni) e quelli che invece si apprestano a entrare nel mondo del lavoro (15-19 anni), «dimostra che la popolazione in età lavorativa è abbastanza anziana. Al riguardo, si rileva un incremento di 1,8 punti percentuali nel 2022 rispetto all’anno precedente e di 4,5 rispetto al 2020».

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26 marzo 2024

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Il Vomero perde il record dei residentiLa popolazione in città cala e invecchia

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26.03.2024

Ponticelli, Barra e San Giovanni si prendono la leadership per (soli) 14 abitanti. A Posillipo, Chiaia e San Ferdinando il calo maggiore

La Municipalità cittadina con più residenti? Alzi la mano chi non direbbe subito: la V, ossia quella che riunisce i quartieri del Vomero e dell’Arenella. E invece no, sia pure di una manciata di abitanti — 14 appena, per la precisione — il primato (dal 2023) passa alla VI: Ponticelli, Barra,San Giovanni a Teduccio. La V, scendendo nel dettaglio, si ferma (si fa per dire) a 104.968 abitanti in 7,27 km quadrati di territorio, con un calo di 190 unità rispetto al 2022; la seconda fa registrare 104.982 residenti (distribuiti però su 19,39 km quadrati) con un calo di 174 unità rispetto all’anno precedente.
E ancora: qual è la zona più densamente popolata di Napoli? Pure qui si è sempre guardato, o pensato, all’area collinare. E invece (ancora) no: la II Municipalità — Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, San Giuseppe — con i suoi 92.585 residenti distribuiti su 3,73 km quadrati, fa registrare quasi 25 mila persone ogni mille metri quadrati.
Ma non finisce qui: qual è la fascia di popolazione più numerosa in città ? I 55-59enni (71.694 persone), che — per la cronaca — rappresentano il 7,85% del totale degli abitanti. Dato che indica con chiarezza come Napoli stia progressivamente invecchiando. E, a proposito, nelle mura metropolitane vivono ben 288 ultracentenari: 65 uomini e 223 donne.

Sono solo alcuni dei numeri, i più aggiornati, contenuti nel Documento unico di programmazione 2024-2026 approvato dal Comune a fine gennaio. Un dossier che — tra l’altro — fotografa Napoli da ogni prospettiva.

«Il Comune partenopeo si estende su una superficie di 118,97 km quadrati»: la parte........

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