Unioncamere: in Italia, fino al 2028, si prevedono tra i 3,1 e i 3,6 milioni di nuovi occupati. Il 15% riguarderà figure impiegatizie: il dato cresce soprattutto per effetto della domanda della pubblica amministrazioneÂ

Andrea Prete, presidente di Unioncamere nazionale e della Camera di Commercio di Salerno

In Campania nei prossimi cinque anni si prevedono quasi 320 mila assunzioni, l'8,8% di quelle totali. Parola di Unioncamere. Sempre tra il 2024 e il 2028, infatti, il mercato del lavoro italiano «potrà esprimere un fabbisogno compreso tra 3,1 e 3,6 milioni di occupati, a seconda dello scenario macroeconomico considerato». La necessità di sostituzione dei lavoratori in uscita dal mercato occupazionale nazionale determinerà «la gran parte del fabbisogno: 2,9 milioni di unità nel quinquennio, pari ad una quota dell’80% nello scenario positivo e del 92% in quello negativo». Sempre secondo la sigla guidata da Andrea Prete (che è anche il numero uno della Camera di commercio di Salerno), «in Lombardia - con un fabbisogno atteso pari a 669mila occupati nello scenario positivo – si concentrerà oltre il 18% dell’intera domanda nazionale, seguita da Lazio (356mila unità pari al 9,8%), Campania (sul podio, quindi, ndr), Emilia-Romagna (306mila unità , 8,4%) e Veneto (302mila unità , 8,3%)». Sulle previsioni inciderà , evidentemente, tiene a precisare Unioncamere, «l’effettivo impatto delle risorse stanziate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».

È quanto emerge dal report sulle Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine aggiornato al periodo 2024-2028, elaborato nell’ambito del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro

Nel prossimo quinquennio, scendendo nel dettaglio della ricerca, per l’insieme dei settori privati e pubblici, «circa il 41% del fabbisogno complessivo interesserà dirigenti, specialisti e tecnici (tra 1,3 e 1,5 milioni di unità ); mentre le professioni commerciali e dei servizi assorbiranno il 19% del fabbisogno totale, gli impiegati il 15% (dunque, sopra quota 500 mila assunzioni, ndr), gli operai specializzati l’11% e i conduttori di impianti il 6%. Rispetto all'attuale struttura professionale saranno perciò destinate a crescere le professioni specialistiche e tecniche, ma anche quelle impiegatizie (per effetto della domanda della Pubblica amministrazionme), mentre continueranno a diminuire operai specializzati e conduttori di impianti».Â

Circa il 38% del fabbisogno occupazionale del quinquennio riguarderà , poi, professioni con una formazione terziaria (laurea, diploma Its Academy o Afam), il 4% profili con un diploma liceale e il 46% personale in possesso di una formazione secondaria di secondo grado tecnico-professionale (diplomi quinquennali e IeFP quadriennali o triennali)».
In particolare, nell’istruzione terziaria sarà elevato il fabbisogno di persone con un titolo in ambito Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics), che determinerà un significativo mismatch rispetto alla presenza di giovani in possesso di questo tipo di formazione che faranno ingresso nel mercato del lavoro. Per l’insieme dei percorsi STEM potrebbero mancare, infatti, ogni anno tra 8mila e 17mila giovani. Per quanto riguarda gli altri indirizzi, è attesa una carenza di offerta per l’indirizzo insegnamento e formazione (mancheranno tra 9mila e 12mila giovani), economico-statistico (5-11mila) e medico-sanitario (circa 7mila)».

«La riduzione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro rappresenta una delle priorità di politica economica da affrontare in questo momento», sottolinea Andrea Prete. Che prosegue: «I costi derivanti dal minor valore aggiunto che sarà possibile produrre nei diversi settori economici a causa del ritardato o mancato inserimento nelle imprese dei profili professionali necessari stanno infatti aumentando proprio a causa del progressivo innalzamento della difficoltà di reperire personale. La stima per il 2023 del costo del mismatch è di 43,9 miliardi, cifra corrispondente a circa il 2,5% del Prodotto interno lordo italiano. Per invertire il trend, che ha tante ragioni d’essere, a cominciare dall’andamento demografico, si deve lavorare sempre di più sul fronte dell’orientamento e avvicinare i percorsi formativi alle grandi trasformazioni in atto».

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14 marzo 2024

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Lavoro, la rivincita dei travet: in cinque anni ne serviranno oltre 500 mila. Campaniasul podio delle assunzioni

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14.03.2024

Unioncamere: in Italia, fino al 2028, si prevedono tra i 3,1 e i 3,6 milioni di nuovi occupati. Il 15% riguarderà figure impiegatizie: il dato cresce soprattutto per effetto della domanda della pubblica amministrazioneÂ

Andrea Prete, presidente di Unioncamere nazionale e della Camera di Commercio di Salerno

In Campania nei prossimi cinque anni si prevedono quasi 320 mila assunzioni, l'8,8% di quelle totali. Parola di Unioncamere. Sempre tra il 2024 e il 2028, infatti, il mercato del lavoro italiano «potrà esprimere un fabbisogno compreso tra 3,1 e 3,6 milioni di occupati, a seconda dello scenario macroeconomico considerato». La necessità di sostituzione dei lavoratori in uscita dal mercato occupazionale nazionale determinerà «la gran parte del fabbisogno: 2,9 milioni di unità nel quinquennio, pari ad una quota dell’80% nello scenario positivo e del 92% in quello negativo». Sempre secondo la sigla guidata da Andrea Prete (che è anche il numero uno della Camera di commercio di Salerno), «in Lombardia - con un fabbisogno atteso pari a 669mila occupati nello scenario positivo – si concentrerà oltre il 18% dell’intera domanda nazionale, seguita da Lazio (356mila unità pari al 9,8%),........

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