L'appello di Renato Natale al governo perché le sentenze di abbattimento non si trasformino in una bomba sociale. Nel centro dell'Agro Aversano 22 mila persone abitano 1.300 costruzioni senza licenze edilizie

Renato Franco Natale (Facebook)

«Uno Stato che ha lasciato in un abbandono pluridecennale questi territori non può oggi far finta che il problema non esiste e nascondere la testa nella sabbia». A Casal di Principe, dove circa 22 mila persone vivono da anni in case costruite senza licenza edilizia e per questo ritenute abusive e per le quali esistono sentenze di abbattimento passate ormai in giudicato, il sindaco Renato Natale, al suo secondo ed ultimo mandato consecutivo. è tornato ad appellarsi al governo di Roma sul tema del cosidetto «abusivismo di necessità ». Reclamando quanto solo assicurato dai governi precedenti ma mai messo in pratica.Â

Nella cittadina dell'Agro Aversano, tristemente nota per fatti di camorra, la vicenda riguarda 1.300 abitazioni riconosciute abusive da una sentenza giudiziaria definitiva e destinatarie di ordinanze di abbattimento. Per evitare che le demolizioni si trasformino in una bomba sociale in un territorio già povero e depresso, Natale ha scritto una lettera alla premier Giorgia Meloni per ricordarle che una possibile soluzione esiste. Il sindaco rilancia infatti la proposta di modifica alla legge urbanistica presentata quasi alla fine del Governo Draghi, con Mara Carfagna Ministro per il Sud, che prevedeva proprio la possibilità per i Comuni di acquisire le case abusive e abbatterle salvo che il Consiglio comunale non dichiarasse l'esistenza di prevalenti interessi pubblici e sempre che l'opera non contrastasse con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell'assetto idrogeologico. «Quella che proponiamo - spiega Natale - non è una sanatoria ex lege; per evitare speculazioni, si prevede che le abitazioni acquisite al patrimonio pubblico siano indisponibili, per cui l'Ente non potrà mai venderle. Ma nonostante le molte promesse di attenzione, ad oggi non si è ottenuto alcun risultato.Â

Natale ricorda a Meloni che si tratta «della stessa previsione vigente per i beni confiscati che non possono essere venduti, e ciò per evitare che gli immobili possano ritornare nella proprietà di chi aveva commesso l'abuso. Ma - fa presente - ad oggi restiamo in una situazione dove a fianco all'ipocrisia di affermare che gli abusi vadano demoliti, ben sapendo che nella maggioranza dei casi non è possibile, persistono i problemi finanziari, sociali ed ambientali per i Comuni ove il fenomeno è particolarmente intenso». Tra gli interessi pubblici che possono consentire di non abbattere la casa abusiva figurano «la destinazione dell'immobile per alloggi per l'edilizia residenziale sociale e la utilizzazione da parte di nuclei familiari, residenti nel territorio comunale, privi di abitazione sul territorio nazionale». La deliberazione consiliare fungerebbe da titolo edilizio per l'immobile

Natale ricorda poi al Governo che «negli ultimi dieci anni, da quando ricopro la carica di Sindaco, dando la piena disponibilità e collaborazione alle Procure, abbiamo abbattuto 5 abitazioni ( l'ultima pochi mesi fa), accendendo mutui con la Cassa Depositi e Prestiti per circa 1 milione e 600.000 euro da ripagare entro 5 anni. Nel 2024 dovremmo già pagare le prime rate di questi prestiti, con un aggravio alle nostre casse già non floride. Faccio presente anche che il fondo demolizioni di Cassa deposito e prestiti è di solo 50 milioni di euro, dotazione insufficiente già solo per le esigenze della nostra Città , figuriamo per tutta l'Italia. Ma c'è di più: questo fondo è stato istituito una volta per sempre, non viene dunque rimpinguato ogni anno e a quanto ci risulta si è ridotto a circa un milione di euro. Certo, la legge dice che dovremmo rivalerci sui proprietari, ma credo che non ci voglia molto per capire che ciò non avverrà mai, salvo che per piccolissime somme». «Di recente - conclude Natale - in una abitazione da abbattere, risiedevano due famiglie in gravi condizioni economiche, con quattro minori, ed abbiamo dovuto affrontare con enormi difficoltà il problema di garantire un nuovo alloggio ai bambini, e questo ha significato ulteriori spese per l'ente già in difficoltà economiche».

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9 gennaio 2024

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QOSHE - Abusivismo, il sindaco di Casal di Principe a Meloni: autorizzare l'acquisizione al patrimonio comunale - Piero Rossano
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Abusivismo, il sindaco di Casal di Principe a Meloni: autorizzare l'acquisizione al patrimonio comunale

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09.01.2024

L'appello di Renato Natale al governo perché le sentenze di abbattimento non si trasformino in una bomba sociale. Nel centro dell'Agro Aversano 22 mila persone abitano 1.300 costruzioni senza licenze edilizie

Renato Franco Natale (Facebook)

«Uno Stato che ha lasciato in un abbandono pluridecennale questi territori non può oggi far finta che il problema non esiste e nascondere la testa nella sabbia». A Casal di Principe, dove circa 22 mila persone vivono da anni in case costruite senza licenza edilizia e per questo ritenute abusive e per le quali esistono sentenze di abbattimento passate ormai in giudicato, il sindaco Renato Natale, al suo secondo ed ultimo mandato consecutivo. è tornato ad appellarsi al governo di Roma sul tema del cosidetto «abusivismo di necessità ». Reclamando quanto solo assicurato dai governi precedenti ma mai messo in pratica.Â

Nella cittadina dell'Agro Aversano, tristemente nota per fatti di camorra, la vicenda riguarda 1.300 abitazioni riconosciute abusive da una sentenza giudiziaria definitiva e destinatarie di ordinanze di abbattimento. Per evitare che le demolizioni si trasformino in una bomba sociale in un territorio già povero........

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