Il primo cittadino lascerà a giugno: «Schiavone dica tutto ciò che sa, non faccia come i figli»

«Francesco Schiavone dice di essersi pentito? Lo dimostrasse facendo nomi e cognomi all’interno di quel sistema di collusioni tra malaffare, imprenditoria, politica e apparati dello Stato che tutto ha gestito per anni e che tanti guasti e ritardi ha causato al nostro territorio».
Renato Franco Natale, 70 anni, medico in pensione, è il sindaco di Casal di Principe. A giugno concluderà il suo secondo mandato amministrativo consecutivo: un autentico record in un Comune che negli ultimi 40 anni ha conosciuto solo scioglimenti per infiltrazioni malavitose e forse in tutto il secolo scorso non ha mai visto concludere naturalmente alla scadenza un consiglio comunale. Ma non potrà ripresentarsi. «Ora è giusto che facciano anche gli altri — osserva Natale — la strada del cambiamento è stata tracciata».

A Schiavone, a colui che è stato per lungo tempo il capo indiscusso del più potente cartello camorristico del Casertano e che ha goduto di appoggi e coperture ad ogni livello, come denunciato dalle tante inchieste giudiziarie, non tende a fare sconti: a partire dal “furto d’identità ”?
«Per anni, il termine “casalese” è stato sinonimo di criminale e non di persona appartenente ad un determinato territorio. Il nostro obiettivo resta quello di poterci ora definire con orgoglio casalesi senza essere né denigrati, né considerati camorristi».

Nutre dubbi sul reale pentimento di Schiavone?
«Non vorrei che tutto si risolvesse com’è già accaduto per i familiari che lo hanno preceduto (due figli, Nicola e Walter, sono collaboratori di giustizia rispettivamente dal 2018 e dal 2021 ndr ) e che pochi progressi hanno fatto fare alle indagini su quegli anni bui, durante i quali hanno seminato morte e terrore».

Teme un pentimento di facciata per qualche interesse in particolare?
«Tutti hanno il diritto di essere curati. Il primo beneficio che ne ha tratto lui è stato il trasferimento in un luogo dove farsi seguire nelle terapie per la sua malattia. Ma c’è bisogno che si faccia luce su tanti punti oscuri».

A cosa pensa?
«Al periodo in cui il clan ha avuto voce in capitolo su ogni cosa che si muoveva in questo territorio, pretendendo patti e determinando scelte, non tutto è stato chiarito».

Si riferisce alle mani imposte sulla filiera dello smaltimento illegale dei rifiuti?
«È anche questa una storia che fa parte del complesso di rapporti e relazioni cui ho accennato: chi erano quegli imprenditori in rapporti con i clan e che per pochi soldi hanno sversato veleni nelle nostre campagne? Alcune inchieste hanno evidenziato come fossero spesso del Nord ma non sappiamo di più. E da chi sono stati coperti? Questo business è stato attuato con la complicità e il silenzio di chi? Questo deve dire Francesco Schiavone».

A giugno si vota per le amministrative a Casale assieme alle Europee. Qual è il clima?
«Casal di Principe è cambiata molto, io stesso vengo da due mandati consecutivi portati fino al termine senza più scioglimenti per infiltrazioni: non era mai successo. L’uccisione di don Peppe Diana è stata uno spartiacque: ha costituito il punto dove più ha osato la camorra ma anche l’inizio della sua fine. La nascita di associazioni e comitati e una maggiore presa di coscienza sono andate di pari passo con i successi di magistratura e forze dell’ordine. Le parole del presidente Sergio Mattarella, alle celebrazioni del 2023 per don Peppe, hanno certificato che si è voltato pagina. Tuttavia il pericolo di eventuali nuove pressioni della malavita organizzata si può sempre ripresentare e per questo occorre restare vigili».

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3 aprile 2024

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Il sindaco Natale di Casal di Principe: «Ora casalese non significa più boss»

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03.04.2024

Il primo cittadino lascerà a giugno: «Schiavone dica tutto ciò che sa, non faccia come i figli»

«Francesco Schiavone dice di essersi pentito? Lo dimostrasse facendo nomi e cognomi all’interno di quel sistema di collusioni tra malaffare, imprenditoria, politica e apparati dello Stato che tutto ha gestito per anni e che tanti guasti e ritardi ha causato al nostro territorio».
Renato Franco Natale, 70 anni, medico in pensione, è il sindaco di Casal di Principe. A giugno concluderà il suo secondo mandato amministrativo consecutivo: un autentico record in un Comune che negli ultimi 40 anni ha conosciuto solo scioglimenti per infiltrazioni malavitose e forse in tutto il secolo scorso non ha mai visto concludere naturalmente alla scadenza un consiglio comunale. Ma non potrà ripresentarsi. «Ora è giusto che facciano anche gli altri — osserva Natale — la strada del cambiamento è stata tracciata».

A Schiavone, a colui che è stato per lungo tempo il capo indiscusso del più potente cartello camorristico del........

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