La Polizia morale di Teheran ha respinto la richiesta dei genitori dopo che una tv iraniana ha raccontato che i corpi erano stati ritrovati «seminudi»

Vida Shahvalad e Vincenzo Nocerino

«È una peccatrice, non può rientrare a casa». Nemmeno da morta. Vida Shahvalad era una giovane studentessa iraniana. Aveva 21 anni ed era arrivata in Italia per intraprendere il percorso universitario che l'aveva condotta fino al dipartimento di Informatica della Vanvitelli-Campania. È la ragazza che nella notte tra venerdì e sabato scorsi ha trovato la morte nell'auto con il suo fidanzato, Vincenzo Nocerino, di 24 anni. I due ragazzi sono stati ritrovati dal padre di lui in un box dell'abitazione di quest'ultimo a Scampia, alla periferia di Napoli. Erano senza vita, uccisi dalle esalazioni dei gas di scarico dell'autovettura: il motore della Fiat Panda era ancora acceso. Ora i genitori di lei, che vorrebbero rimpatriarla in Iran, hanno ricevuto lo stop delle autorità di Teheran: la ragazza non può tornare a casa, non può avere un funerale nel suo Paese.Â

La vicenda è venuta alla luce nel corso di una trasmissione radiofonica su Radio Marte. Il conduttore Gianni Simioli, in compagnia del deputato di AVS Francesco Borrelli, hanno raccolto l'appello lanciato da Alfredo Nocerino, il papà di Vincenzo, e da un amico di Vida, iraniano come lei e che è un laureando in Odontoiatria a Pisa. Ahmad Bahramzadeh, questo il suo nome, di 28 anni, è venuto a conoscenza in questi giorni del divieto opposto al rientro della salma della ragazza in Iran innalzato dalla "Polizia morale" di quel Paese dopo che una tv del posto aveva diffuso nei suoi notiziari la circostanza che Vida e Vincenzo fossero stati rinvenuti nudi in auto. La giovane vittima della tragedia sarebbe pertanto stata bollata come ragazza dai «facili costumi» e le autorità del posto avrebbero negato i documenti occorrenti ai genitori per farla tornare a casa. Anche solo in una bara.Â

Delle notizie diffuse dal telegiornale di Iran International c'è traccia anche sul canale di YouTube della televisione, quando - nell'edizione del 17 marzo, il giorno dopo il ritrovamento dei corpi di Vida e Vincenzo - si riferisce di «una studentessa morta soffocata a Napoli» ma si aggiunge anche che i due corpi in auto «erano seminudi». Da qui le accuse di «peccatrice» nei confronti della ragazza. Una circostanza, quella dei due giovani svestiti, negata anche in radio dal papà di Vincenzo che per primo li ha scoperti dando poi l'allarme a forze dell'ordine e sanitari. L'appello di quest'ultimo e dell'amico e connazionale di Vida, rilanciato dalla radio di Napoli, è quello di «fermare le fughe di notizie incontrollate» riguardo il fatto di cronaca che - come riferiscono Simioli e Borrelli anche attraverso Il Mattino - non fanno altro che «infangare la memoria» della giovane impedendone il rientro a casa.

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20 marzo 2024 ( modifica il 20 marzo 2024 | 08:06)

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Vida, morta asfissiata in autocon il fidanzato Vincenzo: no dall'Iran al rientro della salma. «È peccatrice»

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20.03.2024

La Polizia morale di Teheran ha respinto la richiesta dei genitori dopo che una tv iraniana ha raccontato che i corpi erano stati ritrovati «seminudi»

Vida Shahvalad e Vincenzo Nocerino

«È una peccatrice, non può rientrare a casa». Nemmeno da morta. Vida Shahvalad era una giovane studentessa iraniana. Aveva 21 anni ed era arrivata in Italia per intraprendere il percorso universitario che l'aveva condotta fino al dipartimento di Informatica della Vanvitelli-Campania. È la ragazza che nella notte tra venerdì e sabato scorsi ha trovato la morte nell'auto con il suo fidanzato, Vincenzo Nocerino, di 24 anni. I due ragazzi sono stati ritrovati dal padre di lui in un box dell'abitazione di quest'ultimo a Scampia, alla periferia di Napoli. Erano senza vita, uccisi dalle esalazioni dei gas di scarico........

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