Confesercenti, il presidente Schiavo: «Ci sentiamo soli». Il procuratore: «Venite da me»
Lâincontro sul tema «Economia e Legalità », organizzato da Confesercenti Campania, ha un relatore dâeccezione: il procuratore di Napoli Nicola Gratteri. Ma non si tratta del solito convegno per fare conoscenza con il nuovo procuratore. Dai piccoli imprenditori e dai commercianti si leva infatti un grido di allarme: i clan sono sempre più potenti a livello economico, «si stanno comprando alberghi e si infiltrano nei progetti del Pnrr». Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania, snocciola al magistrato nemico delle âNdrine numeri allarmanti: «I dati del 2023 dicono che 4 imprenditori su dieci pagano il pizzo â spiega Schiavo che è anche vicepresidente nazionale di categoria â Gratteri che ha dimostrato con il suo esempio come la mafia si possa sconfiggere e che potrà affrontare i disagi degli imprenditori, intervenendo affinché essi non si sentano più soli».
Lâelenco delle doglianze è lungo, a partire dalla «solitudine» degli imprenditori onesti. Aggiunge Schiavo: «Lâunica azienda che ha soldi è lâorganizzazione criminale che sta comprando alberghi e si infiltra negli appalti Pnrr». Secondo il presidente «gli imprenditori hanno paura di denunciare, anche se sono costretti a pagare oppure ad acquistare determinati prodotti. Convivono con il racket perché temono di essere lasciati soli dallo Stato. Spesso, anche dopo 4 anni dalle denunce, alcuni imprenditori attendono una risposta dallo Stato. Se li lasciamo soli â conclude â decidono che il territorio è viziato e la camorra siano più forti dello Stato».
Una situazione decisamente preoccupante. In platea ci sono molti imprenditori come Salvatore Di Matteo, titolare di una pizzeria storica di Napoli che ha denunciato il racket. Câè Luigi Cuomo, presidente di «Sos Impresa», Emanuela Augelli della sezione B&B Confesercenti; Roberto Pagnotta e Gennaro Lametta di Assoturismo, Giuseppe Barretta di Faib. Tutti confermano che la criminalità stringe in una morsa le imprese pulite, soprattutto tra Napoli e provincia, e tenta di sottometterle con il racket oppure intervenendo ad acquistare quelle che non riescono a resistere sul mercato, dopo averle strozzate con lâusura. Una situazione drammatica che gli imprenditori sottopongono al procuratore, il quale appare attentissimo a ogni parola che gli viene detta. Così Nicola Gratteri invita i commercianti a farsi avanti: «Il mio ufficio è aperto: fate la richiesta. Non avete alibi â incalza â Se qualcuno di voi o qualche vostro amico è in difficoltà fateli venire a farsi una chiacchierata con me. Poi, se serve e se lui ritiene conveniente fa denuncia, altrimenti non è un problema: ci abbiamo provato. Sappiate che da oggi in poi avete unâopportunità in più: câè una persona che vi ascolta» garantisce Gratteri. «Nella vostra categoria câè gente specializzata, allenata ad aiutarvi. Io sul piano investigativo- giudiziario- e quindi anche della vostra sicurezza, vi posso aiutare». Tra i commercianti Luigi Cuomo gli fa notare che «il numero di denunce è basso forse anche per responsabilità di forze dellâordine e magistratura perché gli ultimi blitz con arresti risalgono a 3 o 4 anni fa e le denunce antiracket esigono un riscontro tempestivo».
Gratteri non si nasconde dietro frasi di comodo e spiega: «Purtroppo vi è carenza di organico, uomini e mezzi. Quando però c'è qualcosa di concreto e di urgente, oppure quando l'imprenditore può essere sovraesposto, è ovvio che da parte mia e dei miei magistrati ci sarà il massimo della collaborazione e dell'attenzione. Se la gente molte volte non denuncia â ammette â , non è perché è omertosa o masochista. La gente spesso non parla perché non sa con chi parlare, perché non si fida. E questo significa che noi non siamo ancora abbastanza credibili o efficienti. Dobbiamo, dunque, essere noi uomini delle istituzioni a dimostrarci e non essere seri, credibili ed efficienti».
Parole che il presidente Schiavo accoglie con speranza: «Il dottor Gratteri ha dato un chiaro messaggio a tutti: ha sacrificato la sua stessa vita per lo Stato. Io sono certo che possa essere un esempio anche per gli imprenditori napoletani. Che questo confronto di oggi in Confesercenti riesca a dare coraggio a tanti esercenti del nostro territorio che spesso percepiscono lo Stato come qualcosa di molto lontano».
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15 febbraio 2024
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«Racket, pagano 4 imprese su 10»Gratteri: «Basta alibi, denunciate»
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15.02.2024
Confesercenti, il presidente Schiavo: «Ci sentiamo soli». Il procuratore: «Venite da me»
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