Per alcuni studiosi la «fonte» sarebbe uguale

L’attuale bradisismo potrebbe essere causato dalla stessa fonte di quello che fece innalzare il suolo flegreo nell’82-’84, un’inclusione definita «termo-poro-elastica» che spiegherebbe la sismicità e il sollevamento del suolo e la ripresa del fenomeno. Si chiama «Gli effetti del flusso di fluido caldo e pressurizzato attraverso uno strato fragile sulla recente sismicità e deformazione nella caldera dei Campi Flegrei», l’ultimo lavoro sul vulcanesimo flegreo pubblicato nel mese di novembre sul Journal of Volcanology and Geothermal Research, autori studiosi dell’Università di Bologna e di Napoli (Massimo Nespoli, Anna Tramarelli, Maria Elena Berlardinelli e Maurizio Bonafede).

Si tratta — va chiarito subito — di un modello teorico per offrire una delle possibili spiegazioni della deformazione superficiale del suolo. Questo modello arriva a ipotizzare la sorgente di deformazione (in questo caso il fluido caldo e pressurizzato) con una serie di calcoli sulla deformazione superficiale. Altri studiosi ritengono, in verità , che un modello attendibile debba essere vincolato ad altri dati oltre alla «semplice» deformazione del suolo. Tuttavia, secondo questa interpretazione, ci troveremmo attualmente di fronte allo stesso tipo di «disordini» dell’82-’84 in quanto prodotti dalla stessa fonte. Cosa potrebbe significare in termini pratici e di Protezione civile? Tutto e niente come capita nel caso degli studi su una materia complessa come il vulcanesimo nella caldera flegrea. Tuttavia si potrebbe ipotizzare che se la fonte dell’attuale crisi bradisismica è la stessa che nell’82-’84, potrebbe riproporsi l’identico scenario di 39 anni fa, con terremoti via via meno frequenti e diminuzione nel sollevamento del suolo, magari fino ad arrivare a una tregua del bradisismo ascendente. È ciò che tutti auspicano, soprattutto tenendo in considerazione la tendenza dei fenomeni nelle ultime settimane.

Ma il discorso sull’evoluzione del fenomeno è, come noto, complicatissimo, una variante su tutte: la risposta delle rocce all’accumulo di sollecitazioni che, secondo molti studiosi, potrebbe essere passata da elastica ad «anaelastica», con il rischio di favorire fratturazioni e possibili futuri scenari eruttivi, magari di tipo freatico. Tornando al modello proposto dagli studiosi bolognesi, la sorgente del flusso agirebbe «come una valvola, che permette o impedisce episodicamente la risalita di fluidi caldi e pressurizzati espulsi da una camera magmatica più profonda». I disordini dell’82-’84 e quelli attualmente in corso sarebbero fasi durante le quali il sistema consente la risalita dei fluidi, mentre nel periodo di «stasi» (1984-2005) il flusso di fluidi sarebbe stato molto più ridotto rispetto ad altri periodi.
Intanto, anche una parte del mondo politico regionale si muove per impedire la proliferazione di ulteriori edifici nell’area dei Campi Flegrei. La consigliera regionale del gruppo misto, Maria Muscarà , ha presentato una proposta di legge in nove articoli per equiparare i Campi Flegrei all’area del Vesuvio e vietare nuovi insediamenti edilizi.

«Non dobbiamo consentire nuovi insediamenti abitativi nella zona dei Campi Flegrei, non dobbiamo più permettere – spiega la consigliera – che venga aggiunto un altro mattone in zona rossa, rischiando ancora l’aumento di popolazione in un territorio già sovraffollato, non è la sottoscritta a chiederlo, è il buon senso e la scienza. Stiamo richiedendo le stesse regole e gli stessi vincoli delle zone vesuviane che sono tutelate dalla legge 21 del 2003. Ultimamente Legambiente ha presentato un rapporto dettagliato in cui si chiede un unico trattamento tra le zone vulcaniche del Vesuvio, Campi Flegrei all’Isola d’Ischia, una posizione che va nella stessa direzione della mia proposta. In 50 anni non è stato fatto nulla, anzi si è lasciato mano libera in assenza di regole. Addirittura — aggiunge Muscarà —, anziché rafforzare la legge 21, è stato richiesto dal consigliere Mocerino e dalla maggioranza, di alleggerirla prevedendo nuove costruzioni nei paesi vesuviani dove adesso già vige l’inedificabilità . Sono certa che questa proposta si scontrerà contro gli interessi di bottega e contro chi guarda con la bava alla bocca alla zona dell’ex Italsider a Bagnoli».

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18 novembre 2023

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QOSHE - Campi Flegrei, c'è un nuovo studio: il bradisismo si sta muovendo come nell’84 - Roberto Russo
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Campi Flegrei, c'è un nuovo studio: il bradisismo si sta muovendo come nell’84

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18.11.2023

Per alcuni studiosi la «fonte» sarebbe uguale

L’attuale bradisismo potrebbe essere causato dalla stessa fonte di quello che fece innalzare il suolo flegreo nell’82-’84, un’inclusione definita «termo-poro-elastica» che spiegherebbe la sismicità e il sollevamento del suolo e la ripresa del fenomeno. Si chiama «Gli effetti del flusso di fluido caldo e pressurizzato attraverso uno strato fragile sulla recente sismicità e deformazione nella caldera dei Campi Flegrei», l’ultimo lavoro sul vulcanesimo flegreo pubblicato nel mese di novembre sul Journal of Volcanology and Geothermal Research, autori studiosi dell’Università di Bologna e di Napoli (Massimo Nespoli, Anna Tramarelli, Maria Elena Berlardinelli e Maurizio Bonafede).

Si tratta — va chiarito subito — di un modello teorico per offrire una delle possibili spiegazioni della deformazione superficiale del suolo. Questo modello arriva a ipotizzare la sorgente di deformazione (in questo caso il fluido caldo e pressurizzato) con una serie di calcoli sulla deformazione superficiale. Altri studiosi ritengono, in verità , che un modello attendibile debba essere vincolato ad altri dati oltre alla........

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