Il rettore della Federico II, Lorito: «L'iniziativa è utile». Il rapper sarà in aula martedì prossimo: nel giro di pochi minuti sono terminati i 500 inviti
«Se molla anche lâuniversità siamo alla fine...». Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri apre un fronte polemico con la Federico II, proprio nellâanno dei festeggiamenti per gli 800 anni dellâantico ateneo napoletano. Lâuniversità secondo il magistrato «avrebbe mollato», in che modo? Anche se Gratteri non ne fa il nome («non voglio neppure sapere chi è il cantante»), si riferisce allâinvito al rapper Geolier, affinché il 26 marzo tenga un incontro con gli studenti a Scampia. Invito della Federico II su iniziativa del rettore Matteo Lorito. «Queste cose lasciano senza parole, se molla l'università siamo alla fine», ripete il procuratore di Napoli, rispondendo a una domanda, durante la presentazione del suo libro «Il Grifone» allâIC Sogliano di Napoli.Â
«Se si arriva a questo â argomenta â si deve mettere in discussione anche chi ha organizzato e cosa è diventato il percorso universitario, se non si ha la sensibilità che si devono portare all'università solo eccellenze, modelli di vita per la formazione dei ragazzi, anche analfabeti che si sono affermati nella vita come modello positivo partendo da zero, da sotto zero».
Secondo Gratteri, «queste cose non devono passare come acqua fresca, nei modi dovuti si deve contestare e protestare, non dobbiamo assuefarci a questo imbarbarimento, non si deve accettare cultura a basso costo, l'università è un luogo di luogo di formazione e di raffinatezza culturale e formativa. Non svendiamoci più di quanto ci siamo svenduti», conclude il capo della Procura napoletana.
E lâuniversità ? Ieri il rettore Matteo Lorito ha spiegato di non voler commentare le parole di Gratteri: «Rispettiamo tutte le opinioni, a maggior ragione quelle del procuratore â si è limitato a dire â Siamo convinti che lâiniziativa con Geolier serva a mettere insieme le due Napoli, non a caso câè il progetto importante della sede a Scampia, con questo incontro vogliamo gettare un ponte, in modo da dimostrare ai tanti ragazzi che ascoltano la musica di Geolier che esiste una alternativa».
Inoltre, spiegano dallâAteneo, il contatto tra il rapper e gli studenti servirà a contribuire a una delle mission dellâuniversità : quella di aprirsi al territorio e di sforzarsi di comprendere meglio anche le realtà più complesse, le periferie, lâemarginazione, la lontananza dalla città borghese. Un percorso «in coerenza» con lâapertura della facoltà di Scienze infermieristiche a Scampia, insomma la volontà di non restare chiusi nella torre eburnea della cultura accademica, ma di indagare il territorio, la complessa socialità di una realtà come Napoli anche nelle sue sfaccettature che sembrano più lontane dal tempio dei saperi.
I giovani studenti del laboratorio radiofonico dâAteneo, F2 Radio Lab, sono già in febbrile attesa di poter intervistare il cantante che spopola sui social e tra i giovanissimi di mezzo mondo. «Sarà una conversazione in cui il rapper partenopeo, che ha avuto ampi consensi di critica e di pubblico nel corso dellâultima edizione del Festival di Sanremo, racconterà se stesso e le tappe della sua carriera, fino ad arrivare alla popolarità di oggi, rispondendo alle domande degli studenti federiciani che gli saranno rivolte da Pier Luigi Razzano».
Intanto, con buona pace delle parole di Gratteri, câè un dato che conferma (se ce ne fosse ancora bisogno) la popolarità di cui gode il rapper Geolier, alias Emanuele Palumbo da Secondigliano: infatti nel giro di appena un minuto sono terminati i 500 inviti messi a disposizione dallâAteneo federiciano per lâevento che si terrà martedì 26 marzo alle 16, nellâaula magna della sede di Scampia.
Geolier continua a dividere molti ambienti istituzionali della città . Se Gratteri ne stigmatizza lâinvito in Ateneo, câè lâopinione opposta di un altro accademico, Gaetano Manfredi, che in qualità di sindaco di Napoli, un mese fa lo premiò con una medaglia durante una solenne cerimonia al Maschio Angioino, dopo il secondo posto ottenuto dal cantante al Festival di Sanremo. Scelta molto contestata da Daniela De Maggio, la mamma di Giogiò Cutolo, ucciso ad agosto. «A Emanuele Palumbo-Geolier - recitava la dedica del primo cittadino - in segno di gratitudine e ammirazione per il prestigioso traguardo conseguito, per aver rappresentato la città e la sua cultura musicale nella gara canora più prestigiosa del Paese, il festival di Sanremo».
E Geolier, da consumato e scaltro enfant prodige del palcoscenico, aveva abilmente commentato: «Il risultato conta poco, sono stato grato per il supporto della mia città che non era scontato». Quasi a voler dire che il baffuto artista cresciuto allâombra delle Vele sa benissimo che una parte di Napoli storce il naso di fronte alle sue esibizioni, al look, ai simboli ostentati di appartenenza a un mondo di ragazzi cresciuti troppo ai margini e troppo presto.Â
Câè una Napoli che storce il naso almeno quanto il napoletano storpiato dei testi delle sue canzoni, probabilmente non rendendosi conto di quanto il dialetto sia cambiato e le sigle sincopate appartengano completamente, ormai da anni, al linguaggio dellâuniverso giovanile. «J pâ me tu pâ te» può rappresentare il «non manifesto» di uno slang che non pretende di entrare nel salotto buono della città , ma che per il momento si appresta a fare il suo trionfale ingresso nel simbolo più importante e autorevole della cultura federiciana: «Ad scientiarum haustum et seminarium doctrinarum», ovvero «alla fonte delle scienze e nel vivaio di saperi».
Vai a tutte le notizie di Napoli
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.
Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/
23 marzo 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Geolier ospite all'Università , il procuratore Gratteri polemico: «Sono senza parole»
7
12
23.03.2024
Il rettore della Federico II, Lorito: «L'iniziativa è utile». Il rapper sarà in aula martedì prossimo: nel giro di pochi minuti sono terminati i 500 inviti
«Se molla anche lâuniversità siamo alla fine...». Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri apre un fronte polemico con la Federico II, proprio nellâanno dei festeggiamenti per gli 800 anni dellâantico ateneo napoletano. Lâuniversità secondo il magistrato «avrebbe mollato», in che modo? Anche se Gratteri non ne fa il nome («non voglio neppure sapere chi è il cantante»), si riferisce allâinvito al rapper Geolier, affinché il 26 marzo tenga un incontro con gli studenti a Scampia. Invito della Federico II su iniziativa del rettore Matteo Lorito. «Queste cose lasciano senza parole, se molla l'università siamo alla fine», ripete il procuratore di Napoli, rispondendo a una domanda, durante la presentazione del suo libro «Il Grifone» allâIC Sogliano di Napoli.Â
«Se si arriva a questo â argomenta â si deve mettere in discussione anche chi ha organizzato e cosa è diventato il percorso universitario, se non si ha la sensibilità che si devono portare all'università solo eccellenze, modelli di vita per la formazione dei ragazzi, anche analfabeti che si sono affermati nella vita come modello positivo partendo da zero, da sotto zero».
Secondo Gratteri, «queste cose non devono passare come acqua fresca, nei modi dovuti si deve contestare e protestare, non dobbiamo assuefarci a questo imbarbarimento, non si deve........
© Corriere del Mezzogiorno
visit website