Pubblicato un avviso per trovare entro dodici mesi una sede idonea e lontana dalle aree a rischio eruttivo

La notizia era nell’aria da tempo, adesso è ufficiale: l’Osservatorio vesuviano lascia la sua sede di via Diocleziano 238, a Fuorigrotta, per ragioni di sicurezza e pubblica un avviso di indagine di mercato per l’acquisizione di una nuova sede al di fuori della zona rossa di rischio vulcanico. L’avviso compare sul sito di Ov-Ingv e si riferisce a una procedura adottata «con carattere di urgenza». La nuova sede dovrà essere individuata e acquistata nel giro di dodici mesi. Responsabile della procedura è Mauro De Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano.

La scelta di trasferirsi è dettata dalla necessità di allocare la struttura in una zona sicura rispetto al rischio vulcanico. Una necessità ribadita dal Decreto del presidente del Consiglio del 21 ottobre 2023. Con quel decreto infatti il Dipartimento della Protezione civile ha individuato l’Osservatorio come uno degli edifici «interesse strategico la cui funzionalità , durante gli eventi sismici, assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile». Per questa ragione nell’avviso pubblico è chiarito che «verranno esclusi preventivamente immobili e spazi siti nella zona rossa di rischio vulcanico dell’area». Di conseguenza gran parte dell’area occidentale di Napoli viene esclusa per le giuste ragioni di sicurezza.

La nuova sede dovrà ovviamente avere caratteristiche di estrema sicurezza, a cominciare dal rispetto delle norme antisismiche. Molto ampia la metratura del nuovo edificio e delle sue pertinenze: si cerca un’area coperta da 1.500 a 2.000 metri quadrati destinata a uffici, studi, open space, attività di servizio e logistica. Altri 1.000 metri quadrati per archivi e depositi. Duecento metri quadrati per la biblioteca, 100 per le aree di ristoro, 400 per sale riunioni, 100 per servizi igienici, 50 metri quadrati per il centro di calcolo (Ced), 1000 metri quadrati destinati ai laboratori. Il totale della superficie cercata varia da 4.350 a 4.850 metri quadrati. L’eventuale disponibilità di un immobile o di una parte di esso dovrà anche garantire la possibilità di adibire spazi ad aree tecniche per ospitare gruppi elettrogeni e gruppi di continuità e per lo svolgimento di attività di ricerca, tecnologiche e di servizio. Insomma, si dovrà trattare di una sede attrezzata anche per le emergenze e soprattutto al riparo dagli effetti dei sismi o di una eventuale eruzione.

L’Osservatorio Vesuviano concede comunque la possibilità alla proprietà dell’immobile cercato di «realizzare a propria cura e spese le opere necessarie a rendere l’immobile conforme alle disposizioni di legge e ai requisiti richiesti da Ingv». Ovviamente i proprietari degli immobili interessati alla vendita dovranno dimostrare di essere in possesso dei requisiti di affidabilità e poter concludere contratti con la Pubblica amministrazione.

Molto stringenti i tempi per presentare la manifestazione di interesse. La Pec dovrà essere inviata entro il 9 febbraio prossimo. Ingv fa sapere che il prezzo proposto dal proprietario dell’immobile verrà sottoposto alla valutazione di congruità da parte dell’Agenzia del Demanio, mentre l’acquisto resta sempre subordinato all’emanazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze di un apposito decreto che attesti il rispetto dei saldi strutturali di finanza pubblica.
Tuttavia l’Osservatorio non si limita a cercare tra i privati. Per aumentare la possibilità di trovare una sede che soddisfi tutte le esigenze nel termine di un anno, verranno interpellati anche gli enti pubblici che potrebbero essere proprietari di immobili. In particolare: Città Metropolitana di Napoli, Comune di Napoli, Inail, Agenzia del Demanio e Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Non sono previsti compensi di alcun genere per eventuali intermediari e Ingv si è riservata la possibilità di non selezionare alcuna offerta, o più offerte, nonché di recedere dalle trattative senza obbligo di motivazione.

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12 gennaio 2024

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QOSHE - L'Osservatorio vesuvianova via dalla «zona rossa» - Roberto Russo
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L'Osservatorio vesuvianova via dalla «zona rossa»

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12.01.2024

Pubblicato un avviso per trovare entro dodici mesi una sede idonea e lontana dalle aree a rischio eruttivo

La notizia era nell’aria da tempo, adesso è ufficiale: l’Osservatorio vesuviano lascia la sua sede di via Diocleziano 238, a Fuorigrotta, per ragioni di sicurezza e pubblica un avviso di indagine di mercato per l’acquisizione di una nuova sede al di fuori della zona rossa di rischio vulcanico. L’avviso compare sul sito di Ov-Ingv e si riferisce a una procedura adottata «con carattere di urgenza». La nuova sede dovrà essere individuata e acquistata nel giro di dodici mesi. Responsabile della procedura è Mauro De Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano.

La scelta di trasferirsi è dettata dalla necessità di allocare la struttura in una zona sicura rispetto al rischio vulcanico. Una necessità ribadita dal Decreto del presidente del Consiglio del 21 ottobre 2023. Con quel decreto infatti il Dipartimento della Protezione civile ha individuato l’Osservatorio come uno degli edifici «interesse strategico la cui funzionalità , durante gli eventi sismici, assume rilievo fondamentale per le finalità di........

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