«I gusti scelti? Pan di Spagna con crema chantilly al limone: sopra una decorazione che rappresenta il Santo Padre con i bambini. Sono arrivato in Vaticano alle 7 del mattino e ho guarnito il dolce in una cucina adiacente alla sala Nervi. Piccolo ma divertente episodio:  prima dellâarrivo del Pontefice un bimbo goloso ha toccato la torta con il suo ditino»
Papa Francesco ha festeggiato stamattina il suo 87° compleanno con una torta preparata dal pasticciere di Ottaviano Serafino Buonfiglio. Un dolce dai gusti semplici: pan di Spagna con crema chantilly al limone con sopra una decorazione che rappresenta il Santo Padre contornato da bambini con la scritta: la gratitudine è la memoria del cuore e una candela rigorosamente bianca. à stato proprio il pasticciere vesuviano, 47 anni, a consegnargliela nella Sala Nervi insieme a un gruppetto di fanciulli nellâambito di una piccola festa che la Fondazione Santa Marta gli ha organizzato. «à stata una emozione che non dimenticherò mai più, quando sono arrivato spingendo il carrello su cui era adagiata la torta, Francesco mi ha sorriso. Il suo è un sorriso straordinario ma vederlo da vicino ti infonde una grande sensazione di pace, sono ancora commosso», racconta Serafino Buonfiglio.
Le tremavano le mani?Â
«Tantissimo e il cuore trepidava, è anche successo un piccolo ma simpatico inconveniente: prima dellâarrivo del Papa abbiamo fatto una prova e un bambino goloso con il suo ditino ha toccato la torta. Mi sono messo a ridere e subito ho rimediato».
Dove ha preparato la torta?
«Nel mio laboratorio privato, a casa, a San Gennarello di Ottaviano, ma poi lâho rifinita in vaticano, stamattina mi sono alzato allâalba e alle 7 ero già a Roma. Mi hanno accompagnato in una piccola cucina adiacente alla sala Nervi, dove ho completato la base di  pan di Spagna con la crema e soprattutto ho rifinito la parte superiore».
Quanto pesava la torta?
«Dieci kg. Di mia iniziativa ne ho preparata anche unâaltra sempre dello stesso gusto ma completata di pasta di zucchero, rappresentante un cuscino con sopra adagiate delle mani che reggono un mappamondo. Questa lâho portata a Santa Marta dove il Papa vive e so che stasera la gusterà insieme alle persone che stanno con lui in questa residenza».
Perché ha utilizzato questo simbolo?
«Il Papa con la sua preghiera e le sue incitazioni alla Pace è lâunica vera grande Speranza per il mondo».
Chi lâha contattato per  preparare questo dolce?
«Io sono un docente di eno-gastronomia presso lâIstituto Augusto Graziani di Torre Annunziata ma nasco cuoco e pasticciere. Passione che in parallelo alla docenza continuo a coltivare ma solo nel mondo del volontariato. Collaboro con la Caritas e soprattutto con lâIstituto Bartolo Longo di Pompei. Qualcuno ha fatto il mio nome agli operatori della Fondazione Santa Marta che ha organizzato la festa».
Quando è stato avvisato?
«A settembre, sono stati mesi in cui non ho dormito. Poi quando mi sono messo al lavoro la mia professionalità ha preso il sopravvento ed ho lavorato serenamente ma quando mi sono messo in cammino verso Roma e poi quando sono arrivato al cospetto di Francesco ero tra il confuso e il commosso. Troppo bello».
Qual è il suo prossimo appuntamento dolce?
«Il 21 di questo mese preparerò una torta per circa 150 bambini più gli operatori dellâIstituto Bartolo Longo. Ci sarà una tombolata e io regalerò, appunto, il dolce».
Ha già deciso il gusto?
«Non ancora, ma sicuramente conterrà del cioccolato poiché i bambini ne vanno ghiotti».
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17 dicembre 2023
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