Il filosofo chiude la due giorni di impegni a Napoli e Nola: «L'idea del governo Meloni fallirà , sarà bocciata dal referendum»

Massimo Cacciari conclude la sua due giorni napoletana a Nola, dove la Fondazione Aristide La Rocca gli ha consegnato il settimo premio annuale “Una vita per la cultura e per l’arte”; la motivazione: la sua costante pretesa di forgiare strumenti e opportunità di libertà del pensiero umano. Nell’auditorium dell’Università Parthenope, il filosofo — già sindaco di Venezia — ha anche tenuto agli studenti del territorio una lectio magistralis sull’intreccio tra filosofia e politica. «Il senso della filosofia è quello di conoscere e amare quello che è diverso da te», dirà alla giovane platea molto attratta dalla sua oratoria.Â

Professore perché un giovane dovrebbe studiare filosofia?
«Perché essa è il linguaggio di tutto l’Occidente. I pensieri fondamentali sono stati elaborati in una chiave intrinsecamente filosofica. Il linguaggio dell’Europa e dell’Occidente è filosofico. Se i giovani vogliono capire adeguatamente il loro mondo devono confrontarsi con la filosofia che è soprattutto un atteggiamento, un modo di affrontare i problemi, un habitus».Â

Quale è il nesso tra filosofia e politica?
«Cercare di comprendere come si possa pensare la politica in modo serio, organizzato, competente. La politica deve avere una sua componente razionale e tecnica, non può essere improvvisata altrimenti diventa propaganda, pubblicità e immagine».Â

Lei sprona i giovani ad impegnarsi per la pace sottolineando che siamo sull’orlo di un precipizio. Oggi la pace divide o unisce?
«In realtà unisce. Sono tutti uniti nel non parlare di pace ma nel parlare su come continuare la guerra. Nessun governo ha un progetto di pace».Â

Il tempo attuale è caratterizzato dal dominio del digitale, questo fenomeno ha una radice mediterranea?
«Certo proprio il nolano Giordano Bruno amava autori come Raimondo Lullo e altri ricercatori che con i loro approfondimenti studiavano l’origine di quello che molti secoli dopo porterà alla Intelligenza Artificiale».Â

Dal filosofo eretico quale lezione ci viene in un contesto, come quello attuale, di automatizzazione del pensiero?
«I suoi teatri della memoria sono ricerche sul meccanismo del nostro cervello. In Bruno c’è una dimensione psicologica forte così come nei pensatori medioevali precedenti a cui lui si rifà . Sono degli scienziati e bisogna conoscerli se vogliamo capire l’origine di certe tecnologie contemporanee».Â

Sempre il tempo attuale ci parla di autonomia differenziata. Crede che ci sia la possibilità di avviare una riforma che sia equa?
«No; è tutto stramorto. Ci sono Regioni che sono piccoli centri retti da pseudomonarchi che non hanno nulla a che fare con il regionalismo. I vari governi che si sono succeduti hanno distrutto le autonomie locali dei Comuni. Il federalismo di 30 anni fa è saltato come ogni seria riforma del nostro Paese. E così finirà anche la riforma della Meloni, la quale si scontrerà con il referendum e perderà ».Â

Lei è stato un politico importante del Pd. Dove va la sinistra italiana?
«Dove merita di andare: in pezzi».Â

Perché?
«Non ha prodotto alcuna riforma seria di tipo federalista; si è agitata solo per andare al governo: invece, è andata in pezzi».Â

Ha vissuto una full immersion napoletana. Come ha trovato la città ?
«La solita bellissima Napoli. Era ora che da tutto il mondo si venisse qui».Â

Il “tutti qui” implica anche disagi.
«Il turismo rappresenta il 15% del Pil. Un settore importante dell’economia del Paese con il quale bisogna fare i conti. Come qualsiasi industria va organizzato sempre di più e sempre meglio».

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12 aprile 2024

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Autonomia differenziata, Cacciari: «Ma che riforma, in certe Regioni vedo soltanto pseudomonarchi»

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12.04.2024

Il filosofo chiude la due giorni di impegni a Napoli e Nola: «L'idea del governo Meloni fallirà , sarà bocciata dal referendum»

Massimo Cacciari conclude la sua due giorni napoletana a Nola, dove la Fondazione Aristide La Rocca gli ha consegnato il settimo premio annuale “Una vita per la cultura e per l’arte”; la motivazione: la sua costante pretesa di forgiare strumenti e opportunità di libertà del pensiero umano. Nell’auditorium dell’Università Parthenope, il filosofo — già sindaco di Venezia — ha anche tenuto agli studenti del territorio una lectio magistralis sull’intreccio tra filosofia e politica. «Il senso della filosofia è quello di conoscere e amare quello che è diverso da te», dirà alla giovane platea molto attratta dalla sua oratoria.Â

Professore perché un giovane dovrebbe studiare filosofia?
«Perché essa è il linguaggio di tutto l’Occidente. I pensieri fondamentali sono stati elaborati in una chiave intrinsecamente filosofica. Il linguaggio dell’Europa e dell’Occidente è........

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