Barbara Vacchiano e Damiano Noschese devono rispondere anche di maltrattamenti, sequestro di persona e occultamento di cadavere. L'avvocato del figlio minore a Chi l'ha visto: «Per lui il rito abbreviato condizionato»

Seviziata, costretta in schiavitù, torturata e infine uccisa. Marzia Capezzuti muore nel giorno del suo 29esimo compleanno: l'8 marzo 2022. Il suo corpo verrà ritrovato mesi dopo in un casolare nelle campagne di Pontecagnano Faiano dove vive da qualche anno, lontano dalla sua famiglia di origine, lontano da Milano. Una ragazza fragile Marzia, che incontra un destino atroce a più di 800 chilometri da casa. Per la sua morte sono sotto processo tre persone: Barbara Vacchiano, di 46 anni, il compagno, Damiano Noschese, di 37, e un loro figlio appena quindicenne.

La coppia è accusata di omicidio aggravato e occultamento di cadavere, maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, indebito utilizzo di carta di debito, e di aver messo Marzia, con sevizie e crudeltà , in uno stato di incapacità di intendere e volere contro la sua volontà . La trasmissione «Chi l'ha visto», che ha seguito sin dalla presunta scomparsa il caso della giovane milanese, è tornata sul processo nella puntata di ieri sera. Il 15 dicembre scorso, tra l'altro, è cominciato, presso il Tribunale per i minorenni di Salerno, anche il procedimento a carico del figlio della coppia, arrestato con loro e attualmente detenuto. «Abbiamo ottenuto il rito abbreviato condizionato», dice a “Chi l’ha visto?” uno dei suoi legali, l’avvocato Francesco Rocciola. «Il padre - aggiunge - ha rilasciato dichiarazioni spontanee dove ha detto che il ragazzino non c'entra nulla, è intervenuto "solo" per occultare il cadavere». La concessione del rito è subordinata da parte del gip a due perizie, sulla sua capacità di intendere e volere al momento del reato e sulla lettura del labiale del video della confessione alla sorella Annamaria.

La vita di Marzia non è stata facile. Nata a Milano, dopo la separazione dei genitori, trascorre molti anni in case famiglia. È invalida al 100 per cento, per un disagio psichico, a causa del quale percepisce una pensione. È dolce Marzia e cerca l'amore, lo trova sui social nel 2014: si chiama Antonio è di Pontecagnano. Lo segue in Campania. Per due anni i suoi genitori non hanno sue notizie. Nel 2016 un primo appello a «Chi l'ha visto?»: Marzia viene ritrovata a Pontecagnano, con Antonio, sembra serena. È quando conosce Barbara Vacchiano che la sua vita cambia completamente: lascia Antonio, si fidanza con il fratello di Vacchiano, Alessandro e si trasferisce a casa loro. Quando Alessandro morirà , per Barbara comincerà un incubo. Viene isolata, le vengono rubati i soldi della pensione, subisce torture e sevizie di ogni tipo. Poi di lei si perdono completamente le tracce. È stata uccisa, ma prima di trovare il suo corpo, passano mesi.

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20 dicembre 2023

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Pontecagnano, caso di Marzia Capezzuti: chiuse le indagini per la coppia accusata di torture e omicidio aggravato

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20.12.2023

Barbara Vacchiano e Damiano Noschese devono rispondere anche di maltrattamenti, sequestro di persona e occultamento di cadavere. L'avvocato del figlio minore a Chi l'ha visto: «Per lui il rito abbreviato condizionato»

Seviziata, costretta in schiavitù, torturata e infine uccisa. Marzia Capezzuti muore nel giorno del suo 29esimo compleanno: l'8 marzo 2022. Il suo corpo verrà ritrovato mesi dopo in un casolare nelle campagne di Pontecagnano Faiano dove vive da qualche anno, lontano dalla sua famiglia di origine, lontano da Milano. Una ragazza fragile Marzia, che incontra un destino atroce a più di 800 chilometri da casa. Per la sua morte sono sotto processo tre persone: Barbara Vacchiano, di 46 anni, il compagno, Damiano Noschese, di 37, e un loro figlio appena quindicenne.

La coppia è accusata di omicidio........

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