Il ministro: «Dico sì al federalismo, fondi europei non spesi». Il governatore: «Non è vero». In piazza del Plebiscito si mobilitano sindacati, movimenti e partiti di opposizione contro il decreto Calderoli

Luigi de Magistris guarda piazza del Plebiscito semivuota: «L’autonomia non è vista come una priorità , non è una lotta popolare. È un tema difficile, ma che inciderà pesantemente sul Sud». In tutta Italia ci sono manifestazioni. Ma quella di Napoli dovrebbe essere la più gremita, sulla carta. Se non altro perché al di là degli schieramenti politici quella contro l’autonomia è una battaglia molto meridionale. Anche il confindustriale Palazzo Partanna s’è schierato contro il progetto leghista.

Mentre, per dirla con l’autore del testo approdato al Senato, il ministro Roberto Calderoli, «il trenino delle riforme» si mette in marcia, sindacati, movimenti e forze politiche di opposizione scendono in piazza (del Plebiscito) e fanno quadrato contro l’autonomia differenziata targata Lega e sostenuta dalla maggioranza di centrodestra. Tant’è che sempre da Napoli il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si preoccupa di spiegare che la riforma non creerà pregiudizi alle regioni meridionali. «Non credo — sostiene a margine della visita al liceo Francesco Sbordone — che l’autonomia differenziata leda regioni come la Campania. Piuttosto mi iscrivo al meridionalismo di Giustino Fortunato che era piuttosto severo con i suoi concittadini». Il ministro infatti parla della Regione e della spesa dei fondi Ue: «Dobbiamo avere la capacità di fare: ho letto che dei fondi strutturali e di investimento europei 2014-2021 abbiamo speso solo il 37 per cento. Mi rammarico, avremo dovuto spendere il 100 per cento, come ho fatto io al ministero». Il ministro assicura infine che «tutto quello che è stato stanziato in Campania sarà speso fini all’ultimo millesimo». È l’ennesimo capitolo di uno scontro frontale tra Sangiuliano e il governatore De Luca. Che di lì a poco infatti contesta le cifre fornite dal ministro. «In relazione alle dichiarazioni del ministro della Cultura, secondo cui la Campania avrebbe speso solo il 37 per cento dei fondi — si legge in una nota — l’Autorità smentisce tale affermazione senza fondamento. La spesa certificata per il Por-Fers 2014-2020 è dell’81 per cento, con già il 110 per cento di spesa sostenuta in overbooking». Non passa un’ora e arriva la controreplica da Roma. Fonti del Ministero della Cultura precisano, infatti, che il riferimento del ministro, relativo alle risorse non spese, è ai fondi FSC 2014-2020. Infatti, secondo l’ultimo report della Ragioneria sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, datato 31 ottobre, la Campania ha speso solo 3.5 dei 9.3 miliardi, pari al 37%, della programmazione 2014-2020.

È una parentesi questa, che la dice lunga sul clima infuocato tra maggioranza e opposizione. «Il ddl Calderoli — accusa il deputato e responsabile della Coesione del Pd Marco Sarracino — spacca l’Italia a metà ed è l’ennesimo colpo al Sud, dopo aver ridotto le risorse per combattere la povertà , affossato il salario minimo, centralizzato la Zes, tagliato il fondo perequativo infrastrutturale. Il tutto avviene nel silenzio dei parlamentari meridionali della destra che hanno scelto di tradire i territori in cui sono stati eletti. Il Pd continuerà a mobilitarsi con forza contro questo disegno di legge non solo in parlamento ma soprattutto nelle piazze di tutta Italia». Roberto Fico del Movimento 5Stelle aggiunge: «L’autonomia differenziata è l’ennesimo schiaffo al Sud che questo governo si appresta a dare. Aumenteranno i divari, creando enormi distanze fra chi ha di più e chi ha di meno». Il consigliere regionale dem Massimiliano Manfredi osserva: «Il problema di fondo è che non c’è la percezione giusta della pericolosità di questo disegno, che il rischio che ricada tutto sui cittadini e sulle famiglie quando ormai sarà troppo tardi».
E l’ex sindaco Antonio Bassolino: «C’è bisogno di autonomie unitarie non differenziate. Le autonomie sono importanti, ma sarebbero da cominciare dai Comuni che dovrebbero avere più poteri, più funzioni e più risorse perché sono alla base della Repubblica. All’Italia oggi servono le autonomie unitarie, per il bene del Paese perché siamo divisi».

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17 gennaio 2024

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Autonomia e risorse Ue sprecate: è scontro tra Sangiuliano e De Luca

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17.01.2024

Il ministro: «Dico sì al federalismo, fondi europei non spesi». Il governatore: «Non è vero». In piazza del Plebiscito si mobilitano sindacati, movimenti e partiti di opposizione contro il decreto Calderoli

Luigi de Magistris guarda piazza del Plebiscito semivuota: «L’autonomia non è vista come una priorità , non è una lotta popolare. È un tema difficile, ma che inciderà pesantemente sul Sud». In tutta Italia ci sono manifestazioni. Ma quella di Napoli dovrebbe essere la più gremita, sulla carta. Se non altro perché al di là degli schieramenti politici quella contro l’autonomia è una battaglia molto meridionale. Anche il confindustriale Palazzo Partanna s’è schierato contro il progetto leghista.

Mentre, per dirla con l’autore del testo approdato al Senato, il ministro Roberto Calderoli, «il trenino delle riforme» si mette in marcia, sindacati, movimenti e forze politiche di opposizione scendono in piazza (del Plebiscito) e fanno quadrato contro l’autonomia differenziata targata Lega e sostenuta dalla maggioranza di centrodestra. Tant’è che sempre da Napoli il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si preoccupa di spiegare che la riforma........

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