Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo: «A Sanremo? Ho scosso le coscienze, non voglio che mio figlio diventi una notizia tritata e sputata. Ora Giogiò deve avere giustizia, altrimenti sono tutte chiacchiere»

La mattina dopo di una mamma che ha portato suo figlio, Giogiò (Giovanbattista Cutolo, 24 anni, ucciso barbaramente il 31 agosto del 2023) sul palco più famoso d'Italia, è una mattina di stanchezza. Ma anche di lotta. Perché Daniela Di Maggio non si ferma, continua a portare avanti la sua battaglia per disarmare Napoli, per far prevalere la cultura della bellezza su quella della morte. «Credo di aver smesso di rispondere ai messaggi che mi sono arrivati alle 4 del mattino. Mi hanno chiamato il prefetto, tanti delle istituzioni, persone a cui il messaggio è arrivato forte e chiaro. È il mio dovere di madre, di mamma di Giogiò, un essere stupendo».

«Giovanbattista nisciuno te scorda», alle spalle sue e di Amadeus, sul palco dell'Ariston. Non si può dimenticare un ragazzo ucciso a 24 anni da un diciassettenne. Ma lei è andata oltre.
«Sono felice, perché vuol dire che ho scosso le coscienze, che ho fatto commuovere le persone, perché c'è una sorta di anestesia collettiva rispetto al dolore. Ce n'è una al giorno. Gli esseri umani diventano notizie. Non voglio e posso permettere che mio figlio diventi una notizia tritata e sputata. Farò di tutto. Sempre».

C'è un passaggio della sua lettera, che ha colpito molto, sulla Napoli «aristocratica» incarnata da Giogiò, da lei. Ce lo spiega?
«Ovviamente quando parlo di aristocrazia mi riferisco al comportamento, io non ho titoli nobiliari. Per me aristocratico è il napoletano vero, che segue le regole, che ha buone maniere, ha nobiltà d’animo».

Aristocratico è stato il suo modo di presentarsi con grande dignità .
«Non da prefica urlante. Gli esseri pensanti devono cambiare la rotta del senso comune, la dignità del dolore è nobile. Ho cambiato una legge, sono arrivata a Roma, ho fatto la pazza. E continuerò a farlo. Ma non sono una di queste napoletane volgari che girano sui social. Siamo la Napoli bella, che rischia di essere sostituita da quella tracotante. La Napoli brutta non deve prendere il sopravvento».

E come si fa a non farla prevalere?
«Alzando la voce, altrimenti veniamo schiacciati. Sono arrivata su un palco a urlare questo, credo che si sia capito. I napoletani perbene lo hanno capito».

Giogiò, amava la musica, il suo corno, avrebbe suonato nell'orchestra sinfonica di Sanremo. «Sei su questo palco, figlio mio», ha detto.
«Anche nel mio abito. Non l'ho voluto nero, ma del colore del corno di Giogiò. Un abito semplice e potente che vibrasse con me e con lui. Non ho usato luccichii, non sono una cantante, sono la mamma di un ragazzo tragicamente ucciso».

Sono passati cinque mesi da quella maledetta notte.
«Io ho un’altra figlia, Lulù, perciò sto in piedi. Senza mio figlio non respiro.
Quello che vedete è un Avatar di Daniela. La vera Daniela è scomparsa cinque mesi fa».

Cosa le ha detto Amadeus?
«È un uomo perbene, discreto e sensibile, in un abbraccio mi ha detto tutto. E basta. Io durante le prove singhiozzavo. Non riuscivo a leggere neanche. Ho chiesto a Giogiò: dammi la forza, perché ti devo far fare bella figura».

La dedica finale quando ha ricevuto i fiori.
«Una dedica a braccio alla mia Napoli. All’Italia, a Lulù e alla giustizia. Perché ora Giogiò deve avere giustizia altrimenti sono tutte chiacchiere».

Vai a tutte le notizie di Napoli

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

7 febbraio 2024

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - Daniela, la mamma di Giogiò, il musicista ucciso: «Con me sul palco la Napoli aristocratica, quella brutta non deve prevalere» - Simona Brandolini
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Daniela, la mamma di Giogiò, il musicista ucciso: «Con me sul palco la Napoli aristocratica, quella brutta non deve prevalere»

3 1
07.02.2024

Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo: «A Sanremo? Ho scosso le coscienze, non voglio che mio figlio diventi una notizia tritata e sputata. Ora Giogiò deve avere giustizia, altrimenti sono tutte chiacchiere»

La mattina dopo di una mamma che ha portato suo figlio, Giogiò (Giovanbattista Cutolo, 24 anni, ucciso barbaramente il 31 agosto del 2023) sul palco più famoso d'Italia, è una mattina di stanchezza. Ma anche di lotta. Perché Daniela Di Maggio non si ferma, continua a portare avanti la sua battaglia per disarmare Napoli, per far prevalere la cultura della bellezza su quella della morte. «Credo di aver smesso di rispondere ai messaggi che mi sono arrivati alle 4 del mattino. Mi hanno chiamato il prefetto, tanti delle istituzioni, persone a cui il messaggio è arrivato forte e chiaro. È il mio dovere di madre, di mamma di Giogiò, un essere stupendo».

«Giovanbattista nisciuno te scorda», alle spalle sue e di Amadeus, sul palco........

© Corriere del Mezzogiorno


Get it on Google Play