Il racconto del governatore sull'incontro in un locale di Brera: «I milanesi scelgono i ristoranti napoletani». Poi attacca: «Siamo in guerra con il governo». E annuncia il 16 febbraio una manifestazione a RomaÂ

«Il pranzo con Sallusti e Feltri? Noi stavamo lì per mangiare bene e ovviamente, siccome i milanesi sono abituati a mangiare, sono andati nel ristorante gestito da napoletani e da campani, quindi ci siamo trovati lì per caso». Mandarini e calice di vino rosso campeggiano nella foto (di Dagospia) della settimana con Vincenzo De Luca, Alessandro Sallusti e Vittorio Feltri amabilmente in conversazione in un ristorante di Brera a Milano. Il governatore racconta che prima di scattarla «c'era Sallusti che ha detto "ma non vorremmo mettere in difficoltà il presidente". A me? Ma fai tutte le foto che vuoi, ma che me ne fotte. È nata così la cosa. A me metti in difficoltà ? Che devo chiedere il permesso per fare la foto? Certo se era Monica Bellucci era meglio, però mi sono dovuto accontentare di Sallusti» scherza De Luca.

Una parentesi allegra, quella della foto, perché poi De Luca torna ad attaccare l'esecutivo e annuncia il 16 febbraio una manifestazione a Roma contro l'autonomia differenziata. «Siamo in guerra nei confronti di questo governo», dice il presidente della Regione Campania parlando sempre del blocco dei fondi Fsc. E, rispondendo ai giornalisti, aggiunge con ironia: «Oltre queste parole potrei solo fare appello alla resistenza, alla lotta armata». Il governatore insiste nel sollecitare «le organizzazioni sociali e sindacali a mobilitarsi, per la manifestazione del 16 a Roma, per far sentire la voce dei territori, e per battere la delinquenza politica di cui sono espressione questo governo e questo ministro». Si riferisce sempre al suo nemico giurato, ovvero il ministro Raffaele Fitto, contro il quale De Luca ha anche presentato denunce in sede penale e amministrativa, per la mancata assegnazione dei fondi. Non che nella retorica deluchiana ci vada meglio il ministro Gennaro Sangiuliano giudicato «un analfabeta di ritorno».

Infine l'affondo sulle «passerelle» fatte a Caivano. «Per i pellegrinaggi che stanno facendo i ministri del governo Meloni a Caivano abbiamo destinato una tenda della protezione civile regionale per ospitarli, offrire il tè con i pasticcini quando vengono. Nessuno di noi ha mai capito che c... vengono a fare, o meglio abbiamo capito che l'unico obiettivo che hanno è arrivare alla scadenza delle elezioni europee». E chiude: «In questo momento abbiamo a Caivano quattro commissari nominati. Caivano che non è Manhattan, Caivano quella vicino Napoli. Ci sono tre commissari di governo per gestire il Comune sciolto, un altro commissario aggiunto per realizzare un intervento per un impianto sportivo che era mezzo abbandonato. Nel frattempo i carabinieri hanno recuperato un campetto, che era l'occasione per il ministro Lollobrigida per autonominarsi capotreno e capostazione e fermare il Frecciarossa perché doveva inaugurare i giardinetti dei carabinieri, non del governo. Bene, in tanta effervescenza di ministri che non sanno neanche dov'è Caivano perché li portano, noi faremo degli investimenti importanti».

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6 febbraio 2024 ( modifica il 6 febbraio 2024 | 15:31)

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QOSHE - De Luca e il pranzo con Sallusti e Feltri: «Casuale, ma avrei preferito Monica Bellucci» - Simona Brandolini
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De Luca e il pranzo con Sallusti e Feltri: «Casuale, ma avrei preferito Monica Bellucci»

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06.02.2024

Il racconto del governatore sull'incontro in un locale di Brera: «I milanesi scelgono i ristoranti napoletani». Poi attacca: «Siamo in guerra con il governo». E annuncia il 16 febbraio una manifestazione a RomaÂ

«Il pranzo con Sallusti e Feltri? Noi stavamo lì per mangiare bene e ovviamente, siccome i milanesi sono abituati a mangiare, sono andati nel ristorante gestito da napoletani e da campani, quindi ci siamo trovati lì per caso». Mandarini e calice di vino rosso campeggiano nella foto (di Dagospia) della settimana con Vincenzo De Luca, Alessandro Sallusti e Vittorio Feltri amabilmente in conversazione in un ristorante di Brera a Milano. Il governatore racconta che prima di scattarla «c'era Sallusti che ha detto "ma non vorremmo mettere in difficoltà il presidente". A me? Ma fai tutte le foto che vuoi, ma che me ne fotte. È nata così la cosa. A me metti in difficoltà ?........

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