Lo street artist si difende: «La foto del bacio di Meloni con Biden o Nethanyahu dovrebbe far discutere quantomeno più della mia con Putin»
Rompe il silenzio Jorit e lo fa, come spesso accade anche quando deve lanciare una sua nuova opera, con un post su Instagram. Se da una parte attacca, dall'altra si difende dall'accusa di essere filo Cremlino. «Lungi da me elogiare Putin, ma come non rompere la bolla di propaganda che ci vuole in conflitto e sempre su più fronti?».Â
Lo street artist napoletano, a Sochi per un murales in cui ha raffigurato il viso di Ornella Muti, ha chiesto e ottenuto una foto con il presidente russo Vladimir Putin. Attacca ancora: «La foto del bacio di Meloni con Biden o Nethanyahu dovrebbe far discutere quantomeno più della mia con Putin». E ancora: «E invece la propaganda di guerra ci ha fatto credere che da una parte ci siano i buoni (Occidente) e dall'altra i cattivi, (Russia, in futuro anche la Cina?)», afferma.
«La recente visita in Russia è coerente rispetto al percorso di militanza artistica che porto avanti da anni e, come le precedenti, ambisce a diffondere un messaggio di pace». Non è la prima volta che Jorit è al centro di feroci contestazioni. Nellâaprile del 2022, a poco più di un mese dallâinvasione russa dellâUcraina, mentre in Italia si discute della decisione dellâUniversità Bicocca di Milano di sospendere il corso di Paolo Nori sul grande scrittore russo, l'artista ultima il suo ultimo murales, sulla facciata dellâistituto Righi: il viso di Fedor Dostoevskij, in un occhio la bandiera del Donbass. à questa la prima volta che ufficialmente le strade di Jorit e di Vladimir Putin si incrociano. Il presidente russo, infatti, plaude allâopera. Lâ11 luglio del 2023, invece, annuncia sul suo profilo Instagram di aver completato un murales su un palazzo bombardato a Mariupol, la città ucraina occupata dai russi, a pochi metri dal teatro del massacro. Raffigura il viso di una bambina, negli occhi, ancora una volta, i colori della bandiera della Repubblica del Donec'k, riconosciuta solo dal regime di Putin. Alle sue spalle le bombe con la scritta Nato. Ora dice: «I politici europei devono immediatamente riprendere i contatti diplomatici e aprire un dialogo con la Russia. Bisogna fermare la guerra, bisogna costruire ponti tra i popoli, bisogna farlo ora».
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8 marzo 2024
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