Il giornalista sarà al numero 4 nella lista del Pd alle Europee

Alla fine Sandro Ruotolo è il quarto in lista, «nel cappello», del Partito democratico per le Europee di giugno. Ma va sintetizzata la vicenda, perché gli incastri sono stati complicati: a parte Lucia Annunziata, da sempre scelta per guidare la truppa del Sud, da indipendente, e a parte Antonio Decaro, l’uomo forte dell’area bonacciniana nonostante le turbolenze pugliesi, a parte loro, le altre posizioni erano in bilico. Se la possibile candidatura di Elly Schlein rischiava di oscurare la vicepresidente uscente del Parlamento europeo Pina Picierno, il grande avversario interno di Ruotolo resta Lello Topo. L’ex consigliere e parlamentare dem, in quota Bonaccini, signore dei voti, figlio dell’autista di Antonio Gava, fa coppia (politica) fissa con un altro recordman, Mario Casillo, attuale capogruppo dem in consiglio regionale. Almeno sulla carta i voti deluchiani dovrebbero andare alla coppia Annunziata-Topo, non Annunziata-Ruotolo.

Preoccupato?

«Il mio slogan è: che cosa posso fare io per gli altri, non gli altri per me. Il mio valore è la coerenza. Gli altri non so».

Insomma, lei e Annunziata siete i candidati di Elly Schlein?
«Lucia è un’indipendente. Dei quattro, sicuramente il candidato della maggioranza sono io».

Ma le Europee sono una competizione interna ai partiti.

«Vero, ma noi siamo un partito che costruisce insieme».

Allora vecchio contro nuovo?
«Certo la differenza la fanno i candidati. Il voto deve essere libero e di opinione. La linea del partito di Schlein è nuova: i primi temi sono quelli del lavoro, dei diritti, del mare, della sanità . Siamo passati da Minniti e dal finanziamento alla guardia libica al sostegno di chi salva vite umane come Cecilia Strada. Un cambio di rotta forte, no?».

Insomma, nella composizione delle liste non hanno vinto i potentati locali.
«Non mi sembra proprio. Ci sono belle figure. Importanti sia della società civile sia della politica».

Il suo competitor è Lello Topo.
«Topo non è il mio competitor, io sono candidato in tutto il collegio con una storia radicata a Napoli. Si sa chi sono io. Di cosa mi occupo. Farò una campagna elettorale alla luce del sole. Il mio avversario è l’Europa di Orban e della destra».

Ha detto: non voglio «il voto sporco e comprato», che significa?
«L’ha detto Elly Schlein dopo il caso pugliese e mi ritrovo in quella frase. Per me il voto è mani pulite».

La vicenda di Bari non ha indebolito il Pd?

«C’è stata una richiesta di cambio di rotta forte. E Decaro ne è uscito forte non indebolito. Quanto a me in Europa porterò il tema della liberazione del Sud dalle mafie e dal malaffare. Ma anche due storie forti e importanti napoletane: la comunità energetica di Anna Riccardi e la ex Whirlpool che ora produrrà pannelli solari. Sono convinto che spesso siamo stati parte del problema invece dobbiamo essere la soluzione».

Cioé il Pd è stato parte del problema?
«Sì. In questo senso vogliamo rappresentare una politica nuova nel Mezzogiorno. Il tema è quello della qualità del consenso e delle classi dirigenti. Che dobbiamo affrontare subito dopo le Europee. Se mandi in Europa Ruotolo, Strada e Annunziata significa che il processo di cambiamento è in atto. Ma serve tempo, non lo si fa in un anno».

De Luca ha un peso e avrà un peso. Siete sempre incompatibili?
«Io non sono compatibile con la destra e con l’idea che il partito debba dipendere da... Io parlo di un “noi”, di un ricambio generazionale. Schlein aveva otto anni quando De Luca ha iniziato il suo percorso nelle Istituzioni. Non è un mio nemico. Poi certamente per me due mandati bastano. Che serve un ricambio generazionale e della classe dirigente. Ci sono uomini e donne nuovi nel partito e fuori. L’idea del “dopo di me c’è il diluvio” non esiste, bisogna mettersi a disposizione della comunità . Il partito deve sostenere gli eletti, ma gli eletti non possono occupare il partito. Per essere più chiaro: il Pd non può dipendere dagli eletti. E lo dico con rispetto».

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24 aprile 2024

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QOSHE - Ruotolo: «Lello Topo? Il mio avversario è la destra di Orban non il Pd di De Luca» - Simona Brandolini
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Ruotolo: «Lello Topo? Il mio avversario è la destra di Orban non il Pd di De Luca»

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24.04.2024

Il giornalista sarà al numero 4 nella lista del Pd alle Europee

Alla fine Sandro Ruotolo è il quarto in lista, «nel cappello», del Partito democratico per le Europee di giugno. Ma va sintetizzata la vicenda, perché gli incastri sono stati complicati: a parte Lucia Annunziata, da sempre scelta per guidare la truppa del Sud, da indipendente, e a parte Antonio Decaro, l’uomo forte dell’area bonacciniana nonostante le turbolenze pugliesi, a parte loro, le altre posizioni erano in bilico. Se la possibile candidatura di Elly Schlein rischiava di oscurare la vicepresidente uscente del Parlamento europeo Pina Picierno, il grande avversario interno di Ruotolo resta Lello Topo. L’ex consigliere e parlamentare dem, in quota Bonaccini, signore dei voti, figlio dell’autista di Antonio Gava, fa coppia (politica) fissa con un altro recordman, Mario Casillo, attuale capogruppo dem in consiglio regionale. Almeno sulla carta i voti deluchiani dovrebbero andare alla coppia Annunziata-Topo, non Annunziata-Ruotolo.

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