Colpo di scena in secondo grado: a Giovanni Limata è stato riconosciuto il vizio parziale di mente, Elena Gioia ha beneficiato delle attenuanti

A poco meno di tre anni dall'uccisione di Aldo Gioia, assassinato ad Avellino sul divano di casa dalla figlia Elena e dal fidanzato di lei, Giovanni Limata, con numerose coltellate, la Corte d'Assise d'appello di Napoli ha notevolmente ridimensionato la sentenza di primo grado riducendo per entrambi gli imputati la pena da 24 a 18 anni. La sentenza sta suscitando polemiche perché il delitto fu commesso con modalità particolarmente efferate e perché, è emerso dalle indagini, la coppia meditava di uccidere anche la madre e la sorella di Elena. Nel corso della scorsa udienza la Procura generale aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado.

La Corte, presieduta da Ginevra Abbamondi, ha ritenuto Giovanni Limata parzialmente incapace di intendere e di volere; Nel caso di Elena Gioia, invece, le circostanze attenuanti sono state ritenute prevalenti sulle aggravanti. Accolte dunque le tesi difensive degli avvocati Rolando Iorio, Livia Rossi e Francesca Sartori. Non è escluso che, dopo il deposito delle motivazioni della sentenza, la Procura generale possa ricorrere per Cassazione.

All'epoca del delitto Elena Gioia aveva 18 anni e Giovanni Limata 23. Aldo Gioia, di 53, dipendente della Fca di Pratola Serra, che non vedeva di buon occhio il rapporto tra i due giovani, fu massacrato a coltellate mentre dormiva sul divano. Subito dopo l'omicidio la ragazza raccontò di un'aggressione a scopo di rapina, ma ben presto la polizia scoprì la verità . Il fidanzato fuggì e fu rintracciato nelle ore successive. L'omicidio avvenne in pieno centro, in corso Vittorio Emanuele, e suscitò un clamore enorme. Aldo Gioia infatti era molto conosciuto e amato in città . Secondo molti, Elena non poteva desiderare la morte del padre e dunque era stata plagiata. I giudici di primo grado, tuttavia, avevano fatto valutazioni diverse, condannando i due imputati alla stessa pena. Verdetto rivisto oggi, lunedì.

La madre della ragazza, Liliana, le è rimasta vicina nonostante tutto , così come molti anni prima aveva fatto il papà di Erika, la ragazza che assieme al fidanzatino Omar aveva massacrato la madre e il fratellino a Novi Ligure nel 2001. Lo zio Giancarlo, invece, dopo un primo momento di incredulità , si dichiarò incapace di perdonare Elena . In molti, nei giorni successivi al delitto di corso Vittorio Emanuele, paragonarono Elena e Giovanni ai due fidanzati omicidi che avevano agito in Liguria.

Vai a tutte le notizie di Salerno

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.

Siamo anche su Instagram, seguici https://www.instagram.com/corriere.mezzogiorno/

15 aprile 2024 ( modifica il 15 aprile 2024 | 15:43)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

QOSHE - Aldo Gioia ucciso da figlia e fidanzato: in appello pena ridotta da 24 a 18 anni a entrambi gli imputati - Titti Beneduce
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Aldo Gioia ucciso da figlia e fidanzato: in appello pena ridotta da 24 a 18 anni a entrambi gli imputati

20 30
15.04.2024

Colpo di scena in secondo grado: a Giovanni Limata è stato riconosciuto il vizio parziale di mente, Elena Gioia ha beneficiato delle attenuanti

A poco meno di tre anni dall'uccisione di Aldo Gioia, assassinato ad Avellino sul divano di casa dalla figlia Elena e dal fidanzato di lei, Giovanni Limata, con numerose coltellate, la Corte d'Assise d'appello di Napoli ha notevolmente ridimensionato la sentenza di primo grado riducendo per entrambi gli imputati la pena da 24 a 18 anni. La sentenza sta suscitando polemiche perché il delitto fu commesso con modalità particolarmente efferate e perché, è emerso dalle indagini, la coppia meditava di uccidere anche la madre e la sorella di Elena. Nel corso della scorsa udienza la Procura generale........

© Corriere del Mezzogiorno


Get it on Google Play