Il gip: «Ha sottratto deliberatamente dati rilevanti agli inquirenti». Di qui le accuse di peculato e depistaggio

È il 5 marzo scorso, sono le 18.17. Gianluca Festa, sindaco di Avellino, scollega dalle prese il computer che ha nel suo ufficio in municipio, «tenta invano di aprirlo, evidentemente al fine di rimuovere alcune parti dell'hardware, avvalendosi di strumenti di fortuna. Quindi, non essendo riuscito nel proprio interno, ripone l'ingombrante apparecchio all'interno di una scatola di colore nero che trasporta fuori dall'ufficio con l'aiuto di un dipendente comunale». Nell'ordinanza di custodia cautelare notificata oggi, giovedì, all'ormai ex sindaco del capoluogo irpino, il gip Giulio Argenio ricostruisce anche l'imbarazzante vicenda della sottrazione del pc, che gli è costata le imputazioni di peculato e depistaggio.

Festa, già indagato e da oggi agli arresti domiciliari, in quel momento non sa che nel suo ufficio ci sono microtelecamere e agisce senza timore. L'investigatore privato da lui incaricato di fare una bonifica il giorno precedente, infatti, non ha trovato le «cimici» nascoste. Di lì a poco, come emerge dalle indagini, Festa carica il computer e altri oggetti (forse documenti) in auto; va a prendere il figlio per riaccompagnarlo a casa e quando il ragazzino, perplesso, gli chiede che cosa sia tutta quella roba, lui risponde che sono cose da buttare. Infine, davanti a un albergo di Avellino, consegna il materiale a un amico. Qualche giorno dopo, nel suo ufficio carabinieri e guardia di finanza troveranno solo monitor, mouse, tastiera e stampante. Ma, anche di fronte all'evidenza (era stato ripreso molte volte mentre lo usava) Festa assicurerà che lì un computer non c'è mai stato.

Per il gip sussiste «la concreta attitudine ingannatoria della condotta» dell'ex sindaco. Festa «era venuto a conoscenza, in ragione della sua posizione e nell'esercizio della sua funzione di sindaco, di un'indagine che riguardava alcuni dei suoi più stretti collaboratori. Aveva la possibilità di accedere a una serie di dati rilevanti che egli ha dapprima selezionato e poi deliberatamente sottratto all'attenzione dell'autorità inquirente».

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18 aprile 2024

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QOSHE - Avellino, quando il sindaco portò via il pc dal Comune: nell'ordinanza le immagini riprese dalle telecamere - Titti Beneduce
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Avellino, quando il sindaco portò via il pc dal Comune: nell'ordinanza le immagini riprese dalle telecamere

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18.04.2024

Il gip: «Ha sottratto deliberatamente dati rilevanti agli inquirenti». Di qui le accuse di peculato e depistaggio

È il 5 marzo scorso, sono le 18.17. Gianluca Festa, sindaco di Avellino, scollega dalle prese il computer che ha nel suo ufficio in municipio, «tenta invano di aprirlo, evidentemente al fine di rimuovere alcune parti dell'hardware, avvalendosi di strumenti di fortuna. Quindi, non essendo riuscito nel proprio interno, ripone l'ingombrante apparecchio all'interno di una scatola di colore nero che trasporta fuori dall'ufficio con l'aiuto di un dipendente comunale». Nell'ordinanza di custodia cautelare notificata oggi, giovedì, all'ormai ex........

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