Il gip minorile ha respinto la richiesta di proroga delle indagini: a fine gennaio scadranno i termini della custodia cautelare

Andrà agli arresti domiciliari in nord Italia il secondo maggiorenne coinvolto nelle violenze nei confronti delle due cuginette di Caivano avvenute lo scorso luglio. A deciderlo è stato il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord Fabrizio Forte. Il giudice ha disposto l'applicazione del braccialetto elettronico e imposto il divieto di comunicare con persone diverse dai suoi genitori e dai parenti a casa dei quali sarà ai domiciliari. Stessa decisione era stata presa oltre un mese fa anche per l'altro maggiorenne coinvolto negli stupri. Dei sette minorenni indagati per gli stessi fatti, solo uno finora è stato scarcerato. Contro l'attenuazione della misura cautelare emessa nei confronti del secondo maggiorenne si erano espressi la Procura di Napoli Nord e i legali delle due bimbe.Â

Gli altri sei minorenni agli arresti potrebbero tuttavia tornare presto a loro volta in libertà : il gip minorile Umberto Lucarelli ha infatti rigettato la richiesta di proroga delle indagini presentata dagli inquirenti. La decisione comporterà quindi la scarcerazione per effetto della decorrenza dei termini, la cui scadenza è prevista per il prossimo 26 gennaio.

All’epoca dei fatti, nei mesi scorsi, le due cugine avevano 10 e 12 anni. Cresciute nel contesto difficile e a volte brutale del Parco Verde, si sono trovate ad affrontare una situazione tragica alla quale erano del tutto impreparate. I primi contatti con gli stupratori, alcuni dei quali poco più grandi di loro, sono avvenuti nella villa comunale di Caivano. Come spiegava il gip nell'ordinanza, le bambine «non conoscevano altri posti dove andare per trascorrere le giornate: a casa loro “non c’era un buon clima”, motivo per cui preferivano uscire».Â

Punto di importanza fondamentale, questo. Perché se è vero che le indagini sono state avviate dopo una denuncia sporta dai genitori delle due cuginette, alle quali era giunta notizia dei video espliciti che circolavano nel quartiere, è anche vero che quei genitori, in precedenza, erano stati troppo spesso assenti: «La bambina è sola, non ha alternative alla realtà vissuta e raccontata, non ha amici diversi da quelli di cui ha parlato è una famiglia o una coppia genitoriale in grado di sostenerla e accompagnarla nella crescita», scriveva a proposito di una delle due il gip minorile Umberto Lucarelli. E così, mentre nessuno a casa se ne accorgeva, sui cellulari delle due cuginette arrivavano (e venivano archiviate) decine di immagini di sesso esplicito, organi genitali in primo piano, scene crude che forse devono servire a spiegare, a preparare, ad abituare. Del resto, anche quando l’orrore è diventato noto ai familiari, la reazione è sconcertante. Parlando con una psicologa, la bambina più piccola racconta che «sua madre, allorquando era venuta a conoscenza di tali episodi, aveva reagito rimproverandola, dicendosi assai delusa da lei e sostenendo che in qualche modo “l’aveva voluto lei”».

Subito dopo la deflagrazione della vicenda, il Governo ha intrapreso grossi sforzi per restituire vivibilità al Parco Verde, cominciando dalla riqualificazione del centro sportivo dismesso dove si pensava che fossero avvenute le violenze (erano avvenute in realtà nel vecchio campo sportivo). La premier Meloni e diversi ministri hanno visitato Caivano per controllare lo stato di avanzamento dei lavori, incontrando il parroco simbolo della lotta contro la criminalità e il degrado: don Maurizio Patriciello. Commissario per la riqualificazione è stato nominato Fabio Ciciliano.

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17 gennaio 2024

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Cuginette stuprate a Caivano: ai domiciliari il secondo maggiorenne indagato. Anche i minorenni presto liberi

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17.01.2024

Il gip minorile ha respinto la richiesta di proroga delle indagini: a fine gennaio scadranno i termini della custodia cautelare

Andrà agli arresti domiciliari in nord Italia il secondo maggiorenne coinvolto nelle violenze nei confronti delle due cuginette di Caivano avvenute lo scorso luglio. A deciderlo è stato il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord Fabrizio Forte. Il giudice ha disposto l'applicazione del braccialetto elettronico e imposto il divieto di comunicare con persone diverse dai suoi genitori e dai parenti a casa dei quali sarà ai domiciliari. Stessa decisione era stata presa oltre un mese fa anche per l'altro maggiorenne coinvolto negli stupri. Dei sette minorenni indagati per gli stessi fatti, solo uno finora è stato scarcerato. Contro l'attenuazione della misura cautelare emessa nei confronti del secondo maggiorenne si erano espressi la Procura di Napoli Nord e i legali delle due bimbe.Â

Gli altri sei minorenni agli arresti potrebbero tuttavia tornare presto a loro volta in........

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