La notizia circolava da giorni, ma è stata ufficializzata solo dopo che tutti i parenti hanno aderito al programma di protezione

Francesco Schiavone al momento dell'arresto e nel riquadro oggi

Il boss del clan dei casalesi Francesco Schiavone, 70 anni, noto come «Sandokan» per la sua vaga somiglianza con la versione televisiva del pirata creato da Emilio Salgari, sta collaborando con la giustizia. La notizia, che circolava da alcuni giorni in provincia di Caserta, è avvalorata dal fatto che i suoi familiari hanno lasciato Casal di Principe, il piccolo centro in cui hanno sempre vissuto, ed è stata confermata dalla Dna. I familiari hanno dunque accettato di aderire al programma di protezione previsto per i parenti dei collaboratori di giustizia. Schiavone è detenuto da 26 anni in regime di carcere duro. Nel 2018 il figlio primogenito, Nicola, aveva già fatto questa scelta. Nei giorni scorsi il boss, che avrebbe un tumore, era stato trasferito dal carcere di Parma a quello dell'Aquila per avere la possibilità di curarsi nell’ospedale San Salvatore: proprio come avvenuto per il capomafia Matteo Messina Denaro, morto nel capoluogo abruzzese a settembre scorso.

Tre anni dopo, nel 2021, anche il figlio secondogenito Walter si pentì. La decisione di «Sandokan» di collaborare con la giustizia, presa dopo lunghi contatti con la Dda, potrebbe consentire agli inquirenti di conoscere segreti importantissimi del clan dei casalesi e risolvere casi finora rimasti avvolti nel mistero. Francesco Schiavone infatti ha retto la cosca per molti anni assieme ad altri tre capi carismatici: Antonio Iovine, Francesco Bidognetti e Michele Zagaria

L'ultima volta il boss fu arrestato nel luglio del 1998 in un bunker a Casal di Principe, dove aveva trovato rifugio con la moglie e le due figlie piccole, entrambe concepite durante la latitanza. Per 26 anni ha scontato le condanne in regime di 41 bis; più volte è circolata la voce di un suo pentimento, ma non ha mai trovato conferma e anzi in una circostanza, pochi mesi dopo il suo arresto, fu lo stesso Schiavone a smentirla in una lettera inviata a un giornale locale. Nel 2014, invece, decise di collaborare con la giustizia l'altro capo dei casalesi, Antonio Iovine.

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29 marzo 2024 ( modifica il 29 marzo 2024 | 10:16)

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Francesco Schiavone «Sandokan», il bossdei casalesi si pente dopo 26 anni di carcere

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29.03.2024

La notizia circolava da giorni, ma è stata ufficializzata solo dopo che tutti i parenti hanno aderito al programma di protezione

Francesco Schiavone al momento dell'arresto e nel riquadro oggi

Il boss del clan dei casalesi Francesco Schiavone, 70 anni, noto come «Sandokan» per la sua vaga somiglianza con la versione televisiva del pirata creato da Emilio Salgari, sta collaborando con la giustizia. La notizia, che circolava da alcuni giorni in provincia di Caserta, è avvalorata dal fatto che i suoi familiari hanno lasciato Casal di Principe, il piccolo centro in cui hanno sempre vissuto, ed è stata confermata dalla Dna. I familiari hanno dunque accettato di aderire........

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