Quinto il Pansini e decimo il Genovesi. Tra gli scientifici primo il Mercalli

Da anni, per ottenere la corona di regina del Classico, è stata una sfida tra i licei Jacopo Sannazaro e Umberto I. Un po’ come la regata tra Oxford e Cambridge che stabilisce il «primato» dei college in Inghilterra. Ma stavolta le due prestigiose scuole di Napoli devono alzare bandiera bianca: a superarle con un rush finale è stato lo storico Convitto Vittorio Emanuele II. Scuola che nella classifica dello scorso anno era, in salita, al terzo posto e che sull’onda dell’entusiasmo ha superato di slancio le due concorrenti. A dirlo sono i dati forniti da Eduscopio, della Fondazione Agnelli, che ha scelto tra i criteri di valutazione la preparazione degli studenti e la loro «carriera» universitaria. Per l’edizione di quest’anno, la Fondazione Agnelli ha analizzato i dati di 1.326.000 diplomati italiani di 7.850 scuole in tre successivi anni scolastici (a.s. 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020) e sulla base di questi propone in modo semplice e trasparente informazioni utili a capire se la scuola superiore dove questi studenti hanno preso la maturità ha svolto un buon lavoro. E a quanto pare il Convitto ha sfornato fior di studenti universitari.

Un primato che viene da lontano. La storia del primo liceo classico di Napoli inizia nel 1768, quando fu fondato da Ferdinando di Borbone con il nome di Casa del Salvatore. Poi dopo varie vicissitudini divenne, nel 1828, il collegio dei nobili gestito dai gesuiti che poi nel 1835 aprirono un ingresso nel foro Carolino da piazza Dante. Quella è rimasta la sua sede storica fino ad oggi perché con l’arrivo di Garibaldi i gesuiti furono messi al bando e i loro beni, Convitto compreso, nazionalizzati. Il Convitto, oltre al Classico, ha anche uno Scientifico, una scuola primaria, una secondaria di primo grado e tre di secondo grado.

La classifica completa vede al secondo posto il Sannazaro che lo scorso anno era primo, e al terzo l’Umberto che era secondo nel 2022. Seguono poi il Vittorio Emanuele e il Pansini. Al sesto posto l’Orazio Flacco di Portici che supera il Vico. Quindi il Calamandrei, il Carlo Levi di Marano e a chiudere il Genovesi. Per quanto riguarda i licei scientifici al primo posto si conferma il Mercalli. Secondo il Giambattista Vico e anche qui, al terzo posto compare il Convitto. Infine il Galileo Galilei si prende il primo posto nella graduatoria dei licei di scienze umane, secondo il Pimentel Fonseca, terzo il Comenio e quarto l’Elsa Morante.

La ricerca di Eduscopio riguarda anche gli istituti tecnci e la percentuale di studenti che entrano nel mondo del lavoro dopo il diploma. Bene, in questo caso è l’area metropolitana di Napoli a farla da padrona. Il primato è del Copernico di Calvizzano, istituto tecnologico, con il 59% di studenti che trovano subito occupazione. A pari merito c’è l’Ippolito Nievo di Frattamaggiore e più giù con percentuali tra il 54 e il 53%, l’Eugenio Montale di Portici e il Santa Maria di Somma Vesuviana. In questa classifica non compare alcun istituto tecnico di Napoli. Il primo nella sezione della specializzazione economica, è il Leone-Nobile con il 37%, al decimo posto e ultimo di questa graduatoria è lo storico Leonardo da Vinci con appena il 34% di ragazzi che trovano occupazione.

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22 novembre 2023

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La classifica dei licei migliori,il Convitto Vittorio Emanuelesupera Sannazaro e Umberto

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22.11.2023

Quinto il Pansini e decimo il Genovesi. Tra gli scientifici primo il Mercalli

Da anni, per ottenere la corona di regina del Classico, è stata una sfida tra i licei Jacopo Sannazaro e Umberto I. Un po’ come la regata tra Oxford e Cambridge che stabilisce il «primato» dei college in Inghilterra. Ma stavolta le due prestigiose scuole di Napoli devono alzare bandiera bianca: a superarle con un rush finale è stato lo storico Convitto Vittorio Emanuele II. Scuola che nella classifica dello scorso anno era, in salita, al terzo posto e che sull’onda dell’entusiasmo ha superato di slancio le due concorrenti. A dirlo sono i dati forniti da Eduscopio, della Fondazione Agnelli, che ha scelto tra i criteri di valutazione la preparazione degli studenti e la loro «carriera» universitaria. Per l’edizione di quest’anno, la Fondazione Agnelli ha analizzato i dati di 1.326.000 diplomati italiani di 7.850 scuole in........

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