Il ministro della Cultura: ci sono già Ministero e Poste. Inviterò il Comune

Al ministro Sangiuliano brillavano gli occhi. Per lui la visita all’Emeroteca Tucci era un po’ come un ritorno a casa avendola frequentata da studente e anche dopo. Ad aspettarlo perfino alcuni compagni di classe che hanno voluto fargli una sorpresa. E poi sorrisi e grande, rapito, interesse davanti alle bacheche con all’interno, bene in mostra, alcuni dei tesori rari dello storico sito posto all’ultimo piano di Palazzo Vaccaro in piazza Matteotti. Un luogo ricco di cultura e di rarità di carta con diecimila collezioni di periodici italiani e stranieri dal 1648 (tra cui duecento unici al mondo) e poi oltre 45 mila libri tra i quali incunaboli, cinquecentine e secentine.
Tra le altre cose, il presidente dell’Emeroteca, Salvatore Maffei, ha mostrato a Sangiuliano anche le riviste di Robespierre e Marat, rarissime anche in Francia e gli ha donato, visivamente, una «chicca». Un supplemento del Giornale delle Due Sicilie che riporta, il 13 maggio del 1860, due giorni dopo lo sbarco dei Mille di Garibaldi a Marsala, la notizia che «jer l’altro, 11 del corrente mese, due Vapori di commercio genovesi, denominati il Piemonte e il Lombardo, approdavano in Marsala ed ivi principiavano a disbarcare una mano di qualche centinaio di filibustieri». Cosa che smentisce la tesi che i vertici borbonici furono avvertiti con oltre quattro giorni di ritardo dell’arrivo di Garibaldi.
Un piccolo esempio di ciò che l’Emeroteca possiede e del perché è frequentata da docenti e storici provenienti da tutto il mondo. Un luogo da salvare e lo sa bene il ministro Sangiuliano che ha portato con sé lo «stato maggiore» della Cultura: il capo di Gabinetto del Mic, Francesco Gilioli, il direttore della Dg Musei, Massimo Osanna, la direttrice della Dg Biblioteche, Paola Passarelli, il direttore della Dg Educazione e ricerca, Andrea De Pasquale, il direttore della Dg Archeologia, Belle arti e paesaggio, Luigi la Rocca.

«L’Emeroteca Tucci è un’importante istituzione culturale — ha detto il ministro — all’interno della quale sono conservati libri, manoscritti, giornali introvabili di tutto il mondo. A testimoniare il suo valore sono i numerosi ricercatori che ogni anno vengono in questo luogo, anche dall’estero, per i loro studi. Non solo bisogna sostenere immediatamente l’Emeroteca ma occorre darle stabilità creando una Fondazione». E poi: «Due soggetti ci sono già , le Poste e il ministero della Cultura. Ma inviterò a partecipare anche il Comune di Napoli, con cui ho ottimi rapporti, l’Ordine dei giornalisti della Campania e la Camera di Commercio». Poi rivolgendosi a De Pasquale: «Ma bisogna fare presto, massimo tre mesi». L’Ordine dei giornalisti già oggi porrà l’adesione all’attenzione del Consiglio.
L’Emeroteca venne frequentata anche da Benedetto Croce che addirittura, nell’ottobre del 1951, inviò all’allora presidente Luigi Einaudi una richiesta di aiuto (subito accolta) per non farla «languire». Corsi e ricorsi storici. Negli ultimi anni la Tucci ha «stretto la cinghia», a corto di finanziamenti, ma non ha rinunciato a fare mostre, apprezzatissime anche all’estero, o editare pubblicazioni di rilievo, basate sulle collezioni possedute.
L’ultima, data alle stampe nel giugno scorso, è il volume Le verità ignorate su Matilde Serao, un «viaggio attraverso rari documenti e duecento giornali e riviste di otto nazioni alle quali collaborò». Sangiuliano con la sua visita ha fatto ciò che i suoi predecessori, pure sollecitati e invitati non hanno mai fatto, compreso Dario Franceschini. Per l’Emeroteca può essere la svolta e il suo patrimonio culturale restare a Napoli senza prendere la strada di Firenze la cui biblioteca sarebbe destinataria del patrimonio di libri rari e collezioni uniche nel caso la Tucci dovesse «chiudere».

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14 novembre 2023

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Sangiuliano: «Subito una fondazione per dare stabilità all’Emeroteca Tucci»

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14.11.2023

Il ministro della Cultura: ci sono già Ministero e Poste. Inviterò il Comune

Al ministro Sangiuliano brillavano gli occhi. Per lui la visita all’Emeroteca Tucci era un po’ come un ritorno a casa avendola frequentata da studente e anche dopo. Ad aspettarlo perfino alcuni compagni di classe che hanno voluto fargli una sorpresa. E poi sorrisi e grande, rapito, interesse davanti alle bacheche con all’interno, bene in mostra, alcuni dei tesori rari dello storico sito posto all’ultimo piano di Palazzo Vaccaro in piazza Matteotti. Un luogo ricco di cultura e di rarità di carta con diecimila collezioni di periodici italiani e stranieri dal 1648 (tra cui duecento unici al mondo) e poi oltre 45 mila libri tra i quali incunaboli, cinquecentine e secentine.
Tra le altre cose, il presidente dell’Emeroteca, Salvatore Maffei, ha mostrato a Sangiuliano anche le riviste di Robespierre e Marat, rarissime anche in Francia e gli ha donato, visivamente, una «chicca». Un supplemento del Giornale delle Due Sicilie che riporta, il 13 maggio del 1860, due giorni dopo lo sbarco dei Mille di........

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