Alla Camera dei deputati lo scrittore con gli ex ragazzi che vennero condannati all'ergastolo per aver violentato, ucciso e bruciato le piccole Barbara e Nunzia. «Siamo innocenti, chiediamo aiuto a Mattarella»

 «Sono in foto con i “Mostri di Ponticelli” , così sono stati chiamati per decenni Giuseppe La Rocca, Luigi Schiavo e Ciro Imperante. Questi uomini hanno subito la peggiore sorte possibile: condannati all’ergastolo per stupro e assassinio di due bambine nel 1983. Condannati ma innocenti. Nessun dubbio che lo siano basta studiare le carte dei processi». È Roberto Saviano stavolta a chiedere che il caso venga riaperto. Forse è giunto il momento per conoscere la verità sul massacro di Ponticelli,  due bambine abusate, uccise e bruciate nel quartiere alla periferia di Napoli la notte del 3 luglio del 1983.

Un delitto atroce che chiedeva immediatamente dei colpevoli. Tre ragazzi, troppo velocemente vennero arrestati, processati e condannati. Avevano 18 anni, oggi, divent ati uomini liberi, chiedono giustizia. E lo hanno fatto sul palcoscenico della Camera dei Deputati. «Tre uomini innocenti che vengono messi in carcere e fanno l'ergastolo. È una storia terribile, per me è un onore stare accanto a loro e poter difendere la loro innocenza. La commissione Antimafia ha un ruolo importantissimo in questo momento perché può ascoltare persone che possono fornire nuovo elementi per riaprire il caso». La posizione, netta, è dello scrittore Roberto Saviano proprio a margine della conferenza stampa «Il massacro di Ponticelli: l'ombra dell'errore giudiziario» alla Camera dei deputati. Erano presenti anche Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo, i tre uomini - all'epoca ragazzi - condannati con l'accusa di aver ucciso Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, all'epoca 7 e 10 anni.

 «La commissione Antimafia è cruciale in questo momento - prosegue lo scrittore - La camorra ha manipolato completamente il processo imboccando e imbeccando, in questa storia di figure considerate testimoniali. E la camorra ha fatto anche questa cosa paradossale, non li ha fatti uccidere in carcere, proprio perché li aveva venduti e sapeva la verità ».
Lo scrittore racconta infatti che «il quartiere aveva iniziato a capire che queste persone erano innocenti» e la camorra «ha deciso di proteggerli in carcere. Perché chi andava in galera in quell'epoca ed era un assassino di bambini moriva e invece i clan si sono messi dinanzi alla cella e nessuno li ha toccati».

«Chiediamo l'aiuto del presidente della Repubblica. Questo è un processo che deve essere riaperto, sono 40 anni che diciamo di essere innocenti. Noi vogliamo che venga finalmente fatta giustizia, dare alle bambine il vero colpevole, non sappiamo se è possibile perché sono passati tanti anni, ma almeno farle riposare in pace». Così Giuseppe La Rocca, Ciro Imperante e Luigi Schiavo a margine della conferenza stampa «Il massacro di Ponticelli: l'ombra dell'errore giudiziario» che si è tenuta alla Camera dei deputati. Chiedono che venga fatta giustizia anche per loro tre, tornati in libertà nel 2015, «abbiamo subito una grande ingiustizia, avevamo 18 anni, oggi 60».
E ripetendo l'appello, «chiediamo al presidente della Repubblica di fare qualcosa per noi e anche alla commissione Antimafia che ha l'opportunità di portare avanti questa cosa. Già la precedente commissione aveva cominciato nella scorsa legislatura. Noi chiediamo che» il lavoro «venga ripreso e vada avanti affinché venga fatta giustizia».

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19 gennaio 2024

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Saviano: «Tre innocenti chiamati "mostri di Ponticelli". Ora la revisione del processo»

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19.01.2024

Alla Camera dei deputati lo scrittore con gli ex ragazzi che vennero condannati all'ergastolo per aver violentato, ucciso e bruciato le piccole Barbara e Nunzia. «Siamo innocenti, chiediamo aiuto a Mattarella»

 «Sono in foto con i “Mostri di Ponticelli” , così sono stati chiamati per decenni Giuseppe La Rocca, Luigi Schiavo e Ciro Imperante. Questi uomini hanno subito la peggiore sorte possibile: condannati all’ergastolo per stupro e assassinio di due bambine nel 1983. Condannati ma innocenti. Nessun dubbio che lo siano basta studiare le carte dei processi». È Roberto Saviano stavolta a chiedere che il caso venga riaperto. Forse è giunto il momento per conoscere la verità sul massacro di Ponticelli,  due bambine abusate, uccise e bruciate nel quartiere alla periferia di Napoli la notte del 3 luglio del 1983.

Un delitto atroce che chiedeva immediatamente dei colpevoli. Tre ragazzi, troppo velocemente vennero arrestati, processati e condannati. Avevano........

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