È proprio in quelle ore di sorriso senza fine che la macchina dei sogni si è rotta. Cha farà Napoli, premierà il film con l'affluenza?

Tra vent’anni sarà un film utilissimo per chi non c’è oggi o sta appena aprendo gli occhi al mondo e vorrà , diventato adulto o adulta, conoscere le imprese del Napoli di Luciano Spalletti. Che vinse lo scudetto con un cavalcata indimenticabile, pari solo, nella gioia, alle vittorie dei giorni di Diego e Careca e speriamo pari anche a qualcosa d'altro che nei prossimi vent’anni sapremo vincere, che diamine. Nella memoria degli umani gli avvenimenti fanno presto a caricarsi prima di nostalgia e poi di mito. A quel punto diventa impossibile distinguere tra ricordo e realtà , tutto diventa una dolce e inviolabile mistificazione.Â

Napoli in questo esercizio narcisistico è maestra. Basti come esempio la cronica incapacità di ricostruire la vera storia di Maradona, la sua tragedia umana che si consumò in questa città . Napoli non sa guardare a sé stessa in modo davvero critico, responsabile: davvero non fu possibile fare niente, allora, per sottrarre Diego alla sua sofferenza? Ma nulla fu fatto o nulla che abbia influito sugli avvenimenti.Â

Veniamo ad oggi. De Laurentiis è uomo di cinema e quindi ha confezionato un film celebrativo. Immagino ci sia anche l’infinita e meravigliosa festa della città . La gioia si ricorda sempre con piacere. Eppure è proprio in quelle ore di sorriso senza fine che la macchina dei sogni si è rotta. In quei momenti il castello di carte è crollato. Gli addii, le ripicche, le pretese, i puntigli e tutto ciò che ci ha portato ad oggi.Â

Sentiamo già l’obiezione: ma tu vuoi sporcare lo scudetto, vuoi criticare a tutti i costi, vuoi intossicarci la giornata. Fra i tifosi del Napoli c’è una solida corrente di “lealisti”, secondo i quali non bisogna mai criticare: quando si vince perché si è vinto e quando si è in cattive acque perché altrimenti il nemico gode e si destabilizza l’ambiente. Noi, cronisti per professione, non neghiamo nessuno dei fatti che abbiamo davanti: c’è un film e c’è la realtà di questi giorni. E annotiamo che per chi è stato felice in quei giorni rivederne le immagini che abbiamo visto e stravisto - esiste il web, YouTube, Instagram e compagnia cantante - è un ultimo dolore, non una gioia. Fermo restando il valore per i posteri.

Si capisce anche la necessità “psicologica”, oltre a quella commerciale, del lancio del film. Il proprietario del Napoli è un maestro di diversione e spostamento degli argomenti, manipola l’opinione pubblica come se fosse fatta di pongo. La città è avvilita per questo campionato? Cerchiamo di fargli rivedere le bandiere al vento. Cerchiamo di distogliere l’attenzione da una serie catastrofica di errori che ha tolto valore a quella vittoria, facendola apparire quasi come una parentesi casuale nella storia del calcio italiano.

Che cosa farà Napoli? Premierà il film con l’affluenza, l’acquisto dei dvd, la visione sulle piattaforme? Sugli scaffali del nostro cuore avrà il suo spazio. Ma la città dovrebbe ricordare a chi l’ha prodotto che un sogno è stato distrutto e questo parla dell’immaturità napoletana, ogni nostra costruzione è fatta con la sabbia in riva al mare. Funziona anche per i napoletani acquisiti. Una volta tanto Napoli non si crogioli nella memoria e nell’auto incensamento. Coltivi la sua rabbia civile. Il suo risentimento pacifico per chi ha così mal operato. Non guarderò questo film, mi fa incazzare

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6 aprile 2024

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QOSHE - Il film del terzo Scudetto un dolore, non una gioia: è solo una diversione dai catastrofici errori - Vittorio Zambardino
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Il film del terzo Scudetto un dolore, non una gioia: è solo una diversione dai catastrofici errori

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06.04.2024

È proprio in quelle ore di sorriso senza fine che la macchina dei sogni si è rotta. Cha farà Napoli, premierà il film con l'affluenza?

Tra vent’anni sarà un film utilissimo per chi non c’è oggi o sta appena aprendo gli occhi al mondo e vorrà , diventato adulto o adulta, conoscere le imprese del Napoli di Luciano Spalletti. Che vinse lo scudetto con un cavalcata indimenticabile, pari solo, nella gioia, alle vittorie dei giorni di Diego e Careca e speriamo pari anche a qualcosa d'altro che nei prossimi vent’anni sapremo vincere, che diamine. Nella memoria degli umani gli avvenimenti fanno presto a caricarsi prima di nostalgia e poi di mito. A quel punto diventa impossibile distinguere tra ricordo e realtà , tutto diventa una dolce e inviolabile mistificazione.Â

Napoli in questo esercizio narcisistico è maestra. Basti come esempio la cronica incapacità di ricostruire la vera storia di Maradona, la sua tragedia umana che si consumò in questa città . Napoli non sa guardare a sé........

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