Non inganni il finale e il pareggio di Ngonge (1-1), questa squadra pratica un calcio di una mediocrità senza riscatto. E ci risparmino il cambio di allenatore se deve arrivare Giampaolo

Non inganni il ruggente finale sulle ali della poca adrenalina ritrovata. E il pubblico del Maradona non si è fatto ingannare: il diluvio di fischi dovrebbe dire qualcosa a chi dirige il Napoli. A chi lo allena non c’è niente da dire: il Napoli era disorganizzato e grigio, ma era al quarto posto. Adesso è decimo, gioca in modo ridicolo e il suo allenatore ha riscoperto tutti i suoi vizi antichi, compresa la retorica degli episodi. Sì, il Napoli è un po’ meno disorganizzato che a novembre, ma continua a giocare come se ballasse il cha cha cha (giovani lettori, si pronuncia cià cià cià , si ballava dimenandosi con educata grazia a metà del secolo scorso). Roba incompatibile con il calcio contemporaneo, che forse Mazzarri non ha studiato fino in fondo o forse non lo ha capito. La classifica piange sempre più, siamo decimi, non noni come si dice, perché il Torino ha vinto lo scontro diretto. Mercoledì arriva il Barcellona. Ci vorrebbe il Napoli degli ultimi quindici minuti, con un po’ di tenuta difensiva, ma bisogna smetterla con le illusioni. Il Napoli non è quello che ha pareggiato con Ngonge (risultato finale 1-1 al Maradona con il Genoa). La “ripresa” del Napoli, la rimonta verso la zona Champions, le prospettive internazionali sono tutte chiacchiere da giornalismo tifoso che il tifo non accetta più. Piantiamola qui, la stagione è abortita, speriamo di non fare altre figure di palta anche in Champions.

Ciò che si è visto per un’ora e ciò che normalmente il Napoli fa vedere è calcio di una mediocrità senza riscatto. Calcio orizzontale, ricamato, lento, dove non si trova chi imbrocchi un tiro e se lo indovinano ci pensano i portieri perché il tiro era banale. E’ una tragedia umana e tecnica, sono appassiti anche le promesse, Simeone e Raspadori, penosi. Chi ha reso questo gruppo una squadra che balbetta calcio per un’ora, dove non si riconosce più nemmeno l’ombra di chi ha vinto uno scudetto? Chi ha fatto del Napoli questa caricatura dove tutti sono colpevoli di qualcosa? Che vergogna, che incompetenza.

Viktor Osimhen si guarda la partita dalla tribuna. Almeno in panchina poteva starci, avrebbe rappresentato una preoccupazione per l’avversario, ma ormai il nigeriano se la comanda come vuole e ha deciso che non gioca. Ma se il sabato non può fare nemmeno venti minuti, come farà ad essere in formazione titolare mercoledì col Barcellona? E come potranno vivere i compagni le bizze di questo privilegiato che non rispetta più nessuna deontologia professionale?

Le televisioni danno nel dopo partita la notizia di una dirigenza che penserebbe a un cambio un panchina. Si fa il nome di Giampaolo. Attenzione, al peggio non c’è fine, e forse non ci meritiamo di passare dal ridicolo alla tragedia pendendo un altro fallito pluriennale. L’inadeguatezza distrugge. Ma forse nel Napoli non ci sono più persone adeguate al ruolo.

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17 febbraio 2024

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QOSHE - Il Napoli si salva con il GenoaMa gioca in modo ridicolo e ha riscoperto vizi antichi - Vittorio Zambardino
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Il Napoli si salva con il GenoaMa gioca in modo ridicolo e ha riscoperto vizi antichi

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17.02.2024

Non inganni il finale e il pareggio di Ngonge (1-1), questa squadra pratica un calcio di una mediocrità senza riscatto. E ci risparmino il cambio di allenatore se deve arrivare Giampaolo

Non inganni il ruggente finale sulle ali della poca adrenalina ritrovata. E il pubblico del Maradona non si è fatto ingannare: il diluvio di fischi dovrebbe dire qualcosa a chi dirige il Napoli. A chi lo allena non c’è niente da dire: il Napoli era disorganizzato e grigio, ma era al quarto posto. Adesso è decimo, gioca in modo ridicolo e il suo allenatore ha riscoperto tutti i suoi vizi antichi, compresa la retorica degli episodi. Sì, il Napoli è un po’ meno disorganizzato che a novembre, ma continua a giocare come se ballasse il cha cha cha (giovani lettori, si pronuncia cià cià cià , si ballava dimenandosi con educata grazia a metà del secolo scorso). Roba incompatibile con il calcio........

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