Va bene, è il Monza e non l'Inter ma la domanda viene spontanea: perché tanta attesa per vedervi giocare così?

«O Uno o Novanta» si dice a Napoli. Primo tempo con un Napoli bisognoso di prozac, in tono con la stagione, impotente. Secondo tempo grande squadra che in tredici minuti stravince la partita, sotto la direzione di un Osimhen finalmente maestro delle luci, capace di tre gol in pochi minuti, perfino con ghirigori e lapislazzuli tecnici. E dal cuore viene potente: «Ma non potevate svegliarvi prima?». Va bene, è il Monza, che non è l’Inter, una squadra che nel primo tempo ha messo in atto il modellino tattico di Palladino e nel secondo si è letteralmente piantata sulle gambe. Ma la domanda che viene spontanea è: «Non si poteva giocare così già prima di questo sette aprile?». E magari, mi voglio rovinare, avere i punti del Bologna?Â

Cinquanta minuti di grigiore e poi c’è il lampo della salita in cielo di Osimhen che segna un gol dei suoi e si fa male, peraltro, e peraltro come sempre è stato picchiato come un ciocco da camino. Poi Politano, che ha assaggiato la perdita del posto, due minuti dopo fa «uno dei gol più belli della stagione» dicono alla tv, noi ci crediamo. Il Monza rimane fermo sotto l’uno-due e Zielinski segna il 3 a 1 (il rinnegato? No, il professionista serio, che onora il contratto fino alla fine). Il Monza risponde con Colpani e fa 3 a 2. Si fanno gol di acrobazia da una parte e dall’altra, con le difese fuori causa, ma questo del Monza è un classico gol-preso-dal-Napoli quest’anno, una ripartenza bruciante. C’è ancora spazio per l’eleganza, una rovesciata di Osimhen dopo un passaggio-sombrero. E poi un magnifico Jack Raspadori che segna a trenta secondi dall’ingresso in campo. Il resto è controllo del posto conference, diciamo per auto sfotterci.Â

Hanno cambiato umore anche i tifosi. Questa della contestazione alla squadra è la parte più ignorante e indigeribile della vicenda: si fischiano coloro che hanno dovuto subire le ubbie tattiche e le velleità di Garcia, l’arretratezza tecnica di Mazzarri, la fatica di Calzona a riprendere le fila. Chi con fatica estrema è stato sempre in scena viene fischiato perché la compagnia si è sfasciata dopo che il direttore del teatro non è stato proprio “brillante”, perché lo spartito è invecchiato e i direttori scelti erano inadeguati. E loro, i “tifosi”, fischiano, poverini, loro sono eroi, viaggiano per l’Italia al seguito della squadra e la pioggia che prendono e la fatica che fanno gli dà il diritto di intervenire a gamba tesa in ciò che evidentemente non capiscono. Altro che quindici minuti, dovrebbero tacere per quindici anni.Â

Il primo tempo è la solita storia, compreso il calcio dell’asino che la classe arbitrale decide di rifilare partita dopo partita al Napoli malato grave: tre episodi dubbi, due nel primo tempo, uno dei quali, l’intervento di Zerbin su Ngonge, era rigore, confermato dal commentatore arbitrale Marelli. Poi c’è il copione che per certi versi va avanti da Napoli-Milan 0-4 del 2023. Il Napoli disegna una ragnatela lenta di passaggi ed esitazioni davanti ad avversari chiusi che si difendono salendoti sui piedi e togliendoti il fiato. Non si tira, se lo si fa si prende l’avversario o la palla va fuori. Il risultato è che il primo tiro in porta azzurro è al 17’ con Di Lorenzo ed è fuori. Alla ragnatela si contrappone la ripartenza veloce dell’avversario che soprende una difesa sempre ed in costante affanno, un passo indietro rispetto agli attaccanti. Djuric al 9’, prima uscita del Monza dalla sua metà campo, fa gol spettacolo di testa e Juan Jesus la sua ennesima controprestazione. Che volete che vi si dica? Ormai va così, ci vorrebbe uno bravo, che ci capisce della mente di gruppo. Ma almeno stavolta è partita storta ed è tornata diritta, come recita l’antico proverbio: siamo in conference, alleluja.

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7 aprile 2024 ( modifica il 7 aprile 2024 | 17:31)

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QOSHE - Napoli, almeno stavolta è partita storta ed è tornata diritta. Ma non potevano svegliarsi prima? - Vittorio Zambardino
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Napoli, almeno stavolta è partita storta ed è tornata diritta. Ma non potevano svegliarsi prima?

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07.04.2024

Va bene, è il Monza e non l'Inter ma la domanda viene spontanea: perché tanta attesa per vedervi giocare così?

«O Uno o Novanta» si dice a Napoli. Primo tempo con un Napoli bisognoso di prozac, in tono con la stagione, impotente. Secondo tempo grande squadra che in tredici minuti stravince la partita, sotto la direzione di un Osimhen finalmente maestro delle luci, capace di tre gol in pochi minuti, perfino con ghirigori e lapislazzuli tecnici. E dal cuore viene potente: «Ma non potevate svegliarvi prima?». Va bene, è il Monza, che non è l’Inter, una squadra che nel primo tempo ha messo in atto il modellino tattico di Palladino e nel secondo si è letteralmente piantata sulle gambe. Ma la domanda che viene spontanea è: «Non si poteva giocare così già prima di questo sette aprile?». E magari, mi voglio rovinare, avere i punti del Bologna?Â

Cinquanta minuti di grigiore e poi c’è il lampo della salita in cielo di Osimhen che segna un gol dei suoi e si fa male, peraltro, e peraltro come sempre è stato picchiato come un ciocco da camino. Poi Politano, che........

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