Va dato atto a Mazzarri di aver immesso sprazzi di vita, decisivi gli ingressi dell'ex arrivato a gennaio e di Lindstrom. Il georgiano tona ad illuminare
Gloria alla balistica georgiana e ai gol dellâex. Col catenaccio non prendi gol, ma con lo spallettismo che ti è rimasto, vinci e ti diverti. In compenso soffri come un cane, prendi gol, vedi lâabisso, e ti rendi conto che il Napoli è in ripresa ma è ancora un guscio fragile fragile. Siamo in fase di riabilitazione. Certo lo fai col Verona e te la cavi in rimonta (ma rimonta câè stata!), però poi câè da andare a San Siro, non so se mi spiego. In ogni caso va dato atto a Walter Mazzarri di avere immesso sprazzi di vita e di divertimento in questo Napoli ammaccato.Â
Napoli di manovra nel primo tempo, di lanci lunghi nel secondo fino al gol avversario, forma fisica 45 minuti. Poi dissoluzione, gelatina, morte delle idee e fine della lucidità , per venticinque minuti si subisce un avversario che è, come squadra, un Lego assemblato allâultimo momento. Quasi quasi ne veniva fuori un incubo, anche nel finale: se non ci fosse la classifica e la storia sembrerebbe una eroica partita fra pari grado.
Forse dare rigore al Napoli a pochi minuti dallâinizio è proibito da qualche segreto galateo arbitrale, perché lâatterramento di Kvarashkelia ad opera di Cabal è evidente e lo sottolinea il commentatore di Dazn, Marelli, che parla di superficialità e di âcalcio di rigore piuttosto evidenteâ. Ma il signor Piccinini è allineato e coperto. Per noi vecchi, piccole scosse al cuore: la fascia di lutto per Hamrin che qui a Napoli spese i resti della sua carriera sul finire degli anni â60 e la faccia di Marco Baroni, autore del gol scudetto del 29 aprile 1990, ricordo di un campionato non glorioso ma vincente, sotto la guida di Albertino Bigon e di un Diego Maradona già ferito. Qualche eco in prepartita dellâallocuzione presidenziale di ieri, Marcolin adombra la ripicca verso Zielinski, ultra smentita. à fissata però la promessa conferenza degli errori: si terrà mercoledì, nel senso di dopodomani, luogo e orario da definire.Â
Quello del primo tempo è un Napoli âpiacevoleâ, dicono in tv. Ma dà spettacolo e non segna, eppure tira sette volte in porta nei 45 minuti. Sugli spalti, messaggiano dallo stadio, âsonnolenza diffusaâ. Ci sono tutti gli elementi dello spallettismo senza Spalletti: una forma fisica finalmente decorosa, idee e schemi, triangolazioni e velocità , anche se alla fine della manovra sullâultimo lancio non câè nessuno, ci dimentichiamo di chiudere il triangolo. Anche ripartenze prese, meno male che non câè Leao, per dire un nome a caso. Non si quaglia o si tira fuori, come se nessuno si prendesse la responsabilità di segnare. Kvarashkelia voglioso, vogliosissimo, ma a lungo studiato e contenuto, poi si vendicherà con quel capolavoro che concede la vittoria al Napoli.Â
Domenica câè il Milan, spallettismo o catenaccio? âAh saperloâ, avrebbe detto Riccardo Pazzaglia, napoletano doc, ma forse Mazzarri lo sa, prevarrà il riflesso condizionato.
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4 febbraio 2024 ( modifica il 4 febbraio 2024 | 17:33)
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Napoli, vittoria in rimonta sul Verona: 2-1. Ngonge entra e pareggia, poi magia di Kvara
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04.02.2024
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Gloria alla balistica georgiana e ai gol dellâex. Col catenaccio non prendi gol, ma con lo spallettismo che ti è rimasto, vinci e ti diverti. In compenso soffri come un cane, prendi gol, vedi lâabisso, e ti rendi conto che il Napoli è in ripresa ma è ancora un guscio fragile fragile. Siamo in fase di riabilitazione. Certo lo fai col Verona e te la cavi in rimonta (ma rimonta câè stata!), però poi câè da andare a San Siro, non so se mi spiego. In ogni caso va dato atto a Walter Mazzarri di avere immesso sprazzi di vita e di divertimento in questo Napoli ammaccato.Â
Napoli di manovra nel primo tempo, di lanci lunghi nel secondo fino al gol avversario, forma fisica 45 minuti. Poi dissoluzione, gelatina, morte delle idee e........
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