Il primo grande vero scontro politico all’interno della coalizione di governo di centrodestra lascia un bilancio comunque molto negativo

Antonio Polito / CorriereTv

Sapete qual è il colmo per un partito autonomista che si basa cioè sull’autogoverno dei territori? Voler decidere chi governerà la Sardegna dalla zona nord di Milano, via Bellerio 41. E non è l’unica contraddizione di questo primo grande vero scontro politico all’interno della coalizione di governo di centrodestra che lascia un bilancio comunque molto negativo, da un lato perché ha dato l’immagine di una coalizione che si divide in pratica solo sulle cariche di potere, e dall’altro anche perché ha svelato la strategia di Giorgia Meloni, che è un po’ quella di colonizzare gli alleati, di conquistare i loro territori casa matta per casa matta. Quindi non la costruzione di un nuovo PDL, un nuovo partito del centrodestra ma piuttosto l’espansione di Fratelli d’Italia fin quasi ai confini del centrodestra, preparandosi così ovviamente alla elezione diretta della Premier. Il fatto è che la Lega non ha molte armi per difendersi, i governatori del Nord sono sempre più attenti al rapporto con Palazzo Chigi, sono prudenti, e se come si dice il generale Vannacci alla fine deciderà di non candidarsi, beh allora le elezioni di primavera potrebbero rappresentare un vero rischio per Salvini. Anche la qualità dei nomi su cui si è tanto discusso, in realtà non ha contato molto perché neanche la Lega è soddisfatta della performance di Solinas, il governatore uscente della Sardegna. D’altra parte come potrebbe, il Post ci ha ricordato proprio ieri, che se si va a guardare la classifica del gradimento degli amministratori pubblici italiani realizzata dall’Istituto Noto e pubblicata dal Sole 24 Ore, si vedrà che Solinas è l’ultimo in quanto a gradimento tra tutti i presidenti di regioni italiane. Allora voi direte ecco perché Fratelli d’Italia vuole Truzzu, il sindaco di Cagliari, come candidato. E invece no, neanche, perché anche Truzzu in quella classifica 84 esimo su 87. Insomma il braccio di ferro sui nomi è stato finto, come purtroppo spesso accade nella politica italiana.

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Regionali, il colmo per i leghisti e la «colonizzazione» meloniana degli alleati

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17.01.2024

Il primo grande vero scontro politico all’interno della coalizione di governo di centrodestra lascia un bilancio comunque molto negativo

Antonio Polito / CorriereTv

Sapete qual è il colmo per un partito autonomista che si basa cioè sull’autogoverno dei territori? Voler decidere chi governerà la Sardegna dalla zona nord di Milano, via Bellerio 41. E non è l’unica contraddizione di questo primo grande vero scontro politico all’interno della coalizione di governo di centrodestra che lascia un bilancio comunque molto negativo, da un lato perché ha dato l’immagine di una coalizione che si divide in pratica solo sulle cariche di potere, e dall’altro anche perché ha svelato la strategia di Giorgia Meloni, che è un po’ quella di colonizzare gli alleati, di conquistare i loro territori casa matta per casa matta. Quindi non la costruzione di un nuovo PDL, un nuovo partito del........

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