I sarti del re e le pezze di scarto: un connubio a prima vista improbabile, ma che ha appena preso vita a Savile Row, la strada londinese che ospita le storiche sartorie di lusso che da secoli vestono la casa reale britannica e le celebrità di tutto il mondo. Questi templi dell’eleganza maschile (ma anche femminile) hanno avviato una collaborazione con Eco-Luxe - l’iniziativa per il lusso sostenibile - con l’obiettivo di produrre abiti e accessori fatti interamente a partire dagli scampoli di stoffa che sono il sottoprodotto della lavorazione e che normalmente sarebbero destinati al macero . Le sartorie di Savile Row hanno da sempre puntato a metodi sostenibili, col riciclo e il rammendo al cuore delle loro pratiche: ma adesso Eco-Luxe ha fatto un passo oltre, spingendole a riutilizzare le pezze di scarto per realizzare vestiti e altro, dalle borse alle pantofole.

I lavoratori sartoriali di questa via del centro di Londra (a Mayfair) si stanno sempre più convertendo: ora hanno adottato una nuova macchina promossa da Eco-Luxe che scompone gli scampoli inutilizzati per farne nuovo filo. Stanno usando anche rivestimenti vecchi per la fodera e rimasugli per le finiture

Per mesi la fondatrice di Eco-Luxe, Su Thomas, ha girato per le sartorie raccogliendo gli scampoli non utilizzati: l’adesione è stata entusiasta e lei alla fine si è ritrovata con 200 chili di tessuto di scarto che ha poi inviato a Iinouiio, un’azienda specializzata nel riciclo di tessuti. Loro hanno messo a punto la prima macchina in Gran Bretagna in grado di “scomporre” le fibre e ricavarne un filo prezioso: questo è stato poi lavorato da Woven in the Bone, un micro-lanificio artigianale sulla costa scozzese , che ne ha ottenuto 36 metri di tessuto di lana a spina di pesce. Tutto questo processo è stato esposto di recente nelle vetrine di Holland&Sherry, una delle sartorie di Savile Row che hanno aderito all’iniziativa: si potevano vedere le pezze di scarto di partenza, la lana grezza che ne è stata ricavata, il filo e il tessuto finale. Ma soprattutto, degli splendidi abiti del tutto in linea con la tradizione sartoriale inglese.

In una vetrina di Savile Row sono esposti pezze di scarto di partenza, la lana grezza che ne è stata ricavata, il filo e il tessuto finale

«La sfida», spiega Lindsay Taylor, direttrice globale delle vendite di Holland&Sherry, «era ottenere una lana che fosse al livello degli standard di eccellenza dei materiali che normalmente utilizziamo». E ci sono riusciti, dando vita a vestiti e accessori impeccabili, «tanto che ora ne faremo una nostra capsule collection », annuncia la direttrice. A partecipare all’iniziativa ci sono i grandi nomi della sartoria inglese, da Anderson&Sheppard a Gieves&Hawkes. «Appena abbiamo visto la prima balla di tessuto grigio a spina di pesce», racconta Anda Rowland di Anderson&Sheppard, «il verdetto è stato unanime: volevamo presentarlo ai nostri clienti. Ha l’aspetto e il tatto di un tradizionale tweed di Shetland, con sottili variazioni di colore che cambiano con la luce».

«Questo processo funziona al meglio con fibre di lana e per fortuna oltre l’80 per cento dei nostri abiti sono fatti di lana di alta qualità. Questa innovazione ha già ridotto i nostri sprechi: raccogliere i tagli di scarto nelle borse di iuta di Eco-Luxe è diventata la nostra seconda natura». Abiti “da brughiera” «Noi a Gieves&Hawkes», aggiunge Davide Taub, «stiamo facendo un abito a due pezzi su misura a partire da quel tweed riciclato. Ma per continuare sul tema della sostenibilità, stiamo usando anche rivestimenti di scarto per la fodera e rimasugli per le finiture. Il vestito che ne risulta è ispirato a un uso all’aperto, a contatto con la natura». Questa iniziativa ha preso corpo nell’ambito della Campaign for Wool, la campagna per la lana lanciata nel 2010 da re Carlo III quando era ancora principe di Galles : «È abbondantemente chiaro per me», aveva detto profeticamente l’attuale sovrano britannico, «che è necessario cambiare il modo in cui pensiamo alla produzione, all’uso e allo smaltimento di abiti e tessuti se vogliamo anche solo andare vicini a raggiungere gli obiettivi per il cambiamento climatico fissati dalle Nazioni Unite per questa industria. Una parte importante di quel cambiamento deve consistere nel passare da un sistema lineare a uno circolare, dove tessuti e abiti sono prodotti in maniera sostenibile, godono di un lungo uso e sono fatti usando materiali naturali, come la lana, che è naturalmente e rapidamente biodegradabile».

Lane riciclate dagli scarti di lavorazione in vetrina da Anderson&Sheppard, Londra

Parole che adesso sono state mese in pratica in una maniera che una volta sarebbe stata insospettabile: «Campaign for Wool», ha detto il suo attuale manager, Peter Ackroyd, «è deliziata nel vedere lo sviluppo di uno schema che fa sì che i sarti di Savile Row non risparmino alcuno sforzo per assicurarsi che si verifichino zero sprechi nella creazione di abiti su misura, già ecologicamente efficienti. Vedere che ulteriore vita è conferita a ciò che sarebbe considerato uno scarto è particolarmente incoraggiante». Carlo III è sempre stato un convinto ambientalista, oltre che un affezionato cliente di Savile Row, e l’iniziativa dei suoi sarti è un passo fondamentale nella direzione di una moda circolare: vedremo presto il re affacciarsi dal balcone di Buckingham Palace con indosso un abito fatto di pezze riciclate?

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Il tweed di scarto riciclato per i vestiti dei sarti del re in Savile Row

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31.12.2023

I sarti del re e le pezze di scarto: un connubio a prima vista improbabile, ma che ha appena preso vita a Savile Row, la strada londinese che ospita le storiche sartorie di lusso che da secoli vestono la casa reale britannica e le celebrità di tutto il mondo. Questi templi dell’eleganza maschile (ma anche femminile) hanno avviato una collaborazione con Eco-Luxe - l’iniziativa per il lusso sostenibile - con l’obiettivo di produrre abiti e accessori fatti interamente a partire dagli scampoli di stoffa che sono il sottoprodotto della lavorazione e che normalmente sarebbero destinati al macero . Le sartorie di Savile Row hanno da sempre puntato a metodi sostenibili, col riciclo e il rammendo al cuore delle loro pratiche: ma adesso Eco-Luxe ha fatto un passo oltre, spingendole a riutilizzare le pezze di scarto per realizzare vestiti e altro, dalle borse alle pantofole.

I lavoratori sartoriali di questa via del centro di Londra (a Mayfair) si stanno sempre più convertendo: ora hanno adottato una nuova macchina promossa da Eco-Luxe che scompone gli scampoli inutilizzati per farne nuovo filo. Stanno usando anche rivestimenti vecchi per la fodera e rimasugli per le finiture

Per mesi la fondatrice di Eco-Luxe, Su Thomas, ha girato per le sartorie raccogliendo gli scampoli non utilizzati: l’adesione è stata entusiasta e lei alla fine si è ritrovata con 200 chili di tessuto di scarto che ha poi inviato a Iinouiio, un’azienda specializzata nel riciclo di........

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