1) Perché si chiama decreto «anticipi»? Quanto pesa sui conti del 2023?
Il provvedimento appena approvato in via definitiva da Camera e Senato «anticipa» al mese di dicembre alcune misure che avrebbero normalmente avuto effetto da gennaio, in particolare il conguaglio delle pensioni e l’indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici che attendono il rinnovo degli accordi salariali. Sul 2023 il decreto vale — nel suo complesso — 3,2 miliardi di euro, che vengono coperti con maggior deficit.

2) Cosa avranno i pensionati e i dipendenti pubblici a dicembre?
I primi il conguaglio sull’adeguamento dell’assegno previdenziale all’inflazione, che scatta un mese prima. I secondi una somma una tantum per compensare il ritardo nei rinnovi dei contratti di lavoro. Le due misure costano 2 miliardi ciascuna.

di Enrico Marro

3) Perché si riaprono i termini per pagare le rate della rottamazione delle cartelle?
Il termine per il versamento delle prime due rate della rottamazione «quater» delle cartelle esattoriali, dovute a fine ottobre e fine novembre, viene spostato al 18 dicembre. Di fatto vengono riammessi al piano di rateazione e agli sconti i contribuenti che hanno mancato l’adempimento indispensabile di ottobre, senza il quale si decadeva dal piano. Per i titolari di partita Iva è saltato, invece, il secondo acconto Irpef dovuto a fine novembre. L’impatto sul bilancio è neutro: sono 2,5 miliardi di minori entrate nel 2023 ed altrettanti di maggiori entrate nel 2024.

4) Cosa cambia nella normativa sugli affitti brevi?
Nel decreto ci sono le misure che riorganizzano il mercato delle locazioni brevi e dei relativi adempimenti dei titolari. Con la legge di Bilancio si è stabilito che, dal 2024, chi affitta stanze o appartamenti per brevi periodi sia tenuto a versare un’imposta sostitutiva del 26%, non più del 21%, sul ricavato. L’aliquota resta al 21% solo sul primo immobile che viene affittato. Con il decreto Anticipi si introduce un Codice identificativo nazionale che ciascun esercente dovrà avere ed indicare sia negli annunci online, che nelle pubblicità, e che dovrà essere affisso nei locali.

di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

5) È vero che nel decreto c’è un condono sulla tassa extraprofitti per le imprese dell’energia?
Non si tratta di un condono, né di una sanatoria. Il governo ha previsto di non incassare l’ultima rata 2023 della tassa extraprofitti sulle imprese del comparto energia, stabilendo per il 2024 un’imposta straordinaria di pari importo. Sono 450 milioni che dal bilancio 2023 passano a quello del 2024.

6) Perché viene tolta l’Iva sulla chirurgia estetica?
Di fatto, la chirurgia estetica viene equiparata alle altre prestazioni sanitarie, esenti da Iva, quando questi interventi servono, oltre che a curare o diagnosticare, anche solo a tutelare, mantenere o ristabilire la salute anche psico-fisica del paziente. Si interviene per legge per risolvere una questione dibattuta anche nelle aule giudiziarie.

di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

7) È vero che viene rifinanziato il bonus psicologo?
Sì, ma per appena 5 milioni di euro, e solo per il 2023, quindi per pochissimi giorni.

8) Ci sono misure che riguardano il Superbonus?
Sì, ma solo sotto l’aspetto contabile. Il boom dei Bonus 110%, e il nuovo criterio europeo di contabilizzazione, ha comportato la necessità, nel 2023, di autorizzare l’emissione di 15 miliardi di titoli di Stato in più per finanziare la misura. Fondi che pesano sul debito (dove 15 miliardi sono una goccia nel mare) e non sul deficit. La proroga per l’ultimazione dei lavori nei condomini non c’è, neanche nella legge di Bilancio. L’ultima possibilità è il decreto Milleproroghe, atteso dopo Natale.

9) Nulla per le imprese?
Nel decreto c’è il rifinanziamento del credito di imposta per l’acquisto dei macchinari, l’aumento dei sostegni del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Ci sono, poi, 500 milioni per il trasporto pubblico locale.

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15 dic 2023

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Affitti brevi, sale la cedolare secca. Quando si può pagare il 21%?

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16.12.2023

1) Perché si chiama decreto «anticipi»? Quanto pesa sui conti del 2023?
Il provvedimento appena approvato in via definitiva da Camera e Senato «anticipa» al mese di dicembre alcune misure che avrebbero normalmente avuto effetto da gennaio, in particolare il conguaglio delle pensioni e l’indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici che attendono il rinnovo degli accordi salariali. Sul 2023 il decreto vale — nel suo complesso — 3,2 miliardi di euro, che vengono coperti con maggior deficit.

2) Cosa avranno i pensionati e i dipendenti pubblici a dicembre?
I primi il conguaglio sull’adeguamento dell’assegno previdenziale all’inflazione, che scatta un mese prima. I secondi una somma una tantum per compensare il ritardo nei rinnovi dei contratti di lavoro. Le due misure costano 2 miliardi ciascuna.

di Enrico Marro

3) Perché si riaprono i termini per pagare le rate della rottamazione delle cartelle?
Il termine per il versamento delle prime due rate della rottamazione «quater» delle cartelle esattoriali, dovute a fine ottobre e fine novembre, viene spostato al 18 dicembre. Di fatto vengono riammessi al piano di rateazione e agli sconti i contribuenti che hanno mancato l’adempimento indispensabile di ottobre, senza il quale si decadeva dal piano. Per i titolari di partita Iva è saltato, invece, il secondo acconto Irpef dovuto a fine........

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