«L’Italia e la comunità internazionale si trovano ad affrontare complesse sfide in uno scenario mondiale in continuo divenire. Prima la pandemia, poi l’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime, quindi l’inflazione, fino alle tensioni derivanti dal conflitto russo-ucraino, da quello palestinese e la crisi nel Mar Rosso. Tutti fattori che mettono a rischio la crescita internazionale e quindi quella economica italiana». Anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è preoccupato per l’impatto dei conflitti sull’economia italiana e spinge per l’attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr e dalle politiche strutturali. «Nell’attuale difficile contingenza - ha detto ieri il ministro all’inaugurazione dell’anno di studi della Scuola di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza - resta imprescindibile continuare nell’opera di attuazione delle politiche strutturali già avviate dal governo nei settori strategici della competitività del sistema economico, della transizione ecologica e digitale, della sanità e del welfare, nel pieno rispetto dei conti pubblici e della sostenibilità del debito».
di Federico Fubini
Le previsioni sul Pil
Secondo le ultime previsioni della Banca d’Italia,nel quarto trimestre dell’anno scorso la crescita dell’economia italiana si è fermata, e l’effetto si farà sentire sul prodotto interno lordo di quest’anno, che via Nazionale vede in crescita di appena lo 0,6%. Esattamente la metà dell’obiettivo del Governo che nel Documento programmatico 2024, su cui è stata costruita la Legge di Bilancio, è fissata all’1,2%. Il che rende oggettivamente più difficile raggiungere l’obiettivo di deficit del 4,3%, già troppo elevato secondo Bruxelles. Per Giorgetti è dunque essenziale manovrare tutte le leve che possono stimolare una crescita maggiore, a partire dall’attuazione del Pnrr.
di Redazione Economia
Il Pnrr è la «priorità»
«La gestione del Pnrr e degli altri fondi disponibili resta la priorità del Paese. L’implementazione del Piano rappresenta il passaggio cruciale per impostare un sentiero di crescita, come hanno ben compreso le agenzie di rating e gli osservatori internazionali» ha detto Giorgetti, sottolineando però che il passaggio «dai bandi ai cantieri, è tutt’altro che un mero adempimento burocratico». «Il nostro impegno - ha concluso il ministro dell’Economia - deve essere quello di parlare meno di target, milestone e rate in modo astratto, e di più di quello che stiamo realizzando. Sono risorse a debito e questo innalza il livello di responsabilità per il loro corretto e proficuo utilizzo. Sprechi e frodi sarebbero intollerabili.
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24 gen 2024
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