Chiuso il capitolo del Superbonus al 110% con lo sconto in fattura e la cessione del credito, arrivano i fondi del Pnrr per l’efficienza energetica delle abitazioni, nei condomini, delle famiglie più povere. Con un meccanismo completamente diverso che, secondo Palazzo Chigi, permetterà di «superare le criticità e le distorsioni» generate proprio dal Superbonus. I lavori non saranno più finanziati attraverso il meccanismo delle detrazioni fiscali, ma effettuati direttamente dalle Esco, le società di servizi del settore energetico, sulla base di un accordo con un partner operativo, che il governo dovrà individuare, per coordinare l’operazione. I fondi, ricavati dalla revisione del Pnrr proposta dal governo e approvata dalla Commissione, ammontano a un miliardo e 380 milioni di euro. Serviranno, sempre affidando i lavori alle Esco, anche per l’efficientamento energetico delle case popolari e dell’edilizia residenziale sociale.
di Irene Consigliere
Famiglie più povere e condomini
Un terzo delle risorse, 460 milioni di euro, sarà messo a disposizione delle famiglie più povere per rinnovare i loro appartamenti nei condomini. Con le detrazioni per i lavori di efficienza energetica che dal 2024 scenderanno al 70%, e soprattutto senza più lo sconto in fattura e la cessione del credito, per le famiglie a basso reddito il vecchio Superbonus diventa inaccessibile. Rendendo impossibili i lavori anche nelle altre unità immobiliari del condominio. Il nuovo sistema dovrà entrare in funzione all’inizio del 2025, quando per giunta l’aliquota della detrazione fiscale sui lavori scenderà ancora, al 60%. Entro la metà del prossimo anno il governo dovrà aver definito il meccanismo finanziario, i criteri di intervento e aver selezionato un «partner operativo» che gestirà le risorse.
Un terzo delle risorse, 460 milioni di euro, sarà messo a disposizione delle famiglie più povere
di Alessia Conzonato e Gino Pagliuca
Il nuovo sistema di incentivi per efficientamento energetico e sicurezza sismica
Queste, sotto forma di garanzie, prestiti o tassi agevolati, saranno girate alle «Esco» che realizzeranno gli interventi. Negli accordi tra Roma e Bruxelles è previsto, tra l’altro, che la decisione finale sugli investimenti da finanziare sia presa da un comitato composto da membri indipendenti dal governo. Potrebbe essere questo il primo tassello del nuovo sistema di incentivi per i lavori edilizi di efficientamento energetico e sicurezza sismica che il governo sta mettendo a punto. Finita l’era del 110%, resta comunque l’impegno sull’obiettivo europeo di riduzione dei consumi energetici.
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Case green, l’impegno Ue per la riduzione dei consumi energetici
Tra pochi giorni, il 7 dicembre, è atteso all’Europarlamento il voto finale sulla Direttiva «Case Green» che, sebbene addolcita, obbliga gli Stati membri a migliorare l’efficienza energetica degli immobili meno performanti, in Italia almeno cinque milioni. Con il Superbonus al 110% ne sono stati ristrutturati solo 430 mila, con un costo per giunta elevatissimo (92 miliardi a fine ottobre), che ha spinto il governo a chiudere il rubinetto, escludendo per ora ogni proroga. Decisione che rischia di essere tutt’altro che indolore. Nei condomini restano da fare, da qui a fine anno, ben 13,1 miliardi di lavori. Per quelli che slitteranno al ‘2024 la detrazione scenderà dal 110 al 70%, ed i condomini dovranno metterci la differenza. I costruttori, che già prefigurano un enorme contenzioso, sperano in un ripensamento del governo, che tiene duro. Se prorogasse il 110% per i lavori in corso, dovrebbe mettere sul conto del deficit ‘2024 almeno un’altra dozzina di miliardi (quello che vale il taglio del cuneo fiscale). E resta irrisolto il problema dei crediti 110% che nessuno compra più e che rischiano di diventare carta straccia.
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27 nov 2023
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