Secondo l’ultimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, ci sono processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti che sembrano “rimossi dall’agenda collettiva del Paese, o sono comunque sottovalutati. Benché il loro impatto sarà dirompente per la tenuta del sistema”.

Sono convinto che uno degli impatti più sottovalutati sia legato alla grande accelerazione tecnologica e, in particolare, alla convergenza sempre più stretta tra robotica e intelligenza artificiale. Si tratta di una sfida e di un’opportunità storica, a cui dobbiamo dare una risposta come Paese. Gli ultimi dati del World Robotics Report ci confermano che l’Italia è al 6° posto al mondo per installazioni robotiche. E sempre di più i robot saranno dotati di intelligenza artificiale, con una spiccata capacità di apprendimento. A differenza di altri paesi abbiamo già una capacità tecnologica diffusa nell’industria, nella università, nei centri di ricerca e perfino nel sistema scolastico. Dobbiamo essere capaci di trasformare questa potenzialità tecnologica, che ha già un impatto trasversale in tutti gli ambiti, in sviluppo inclusivo e in qualità di vita per le nostre comunità. Dobbiamo dare risposte alle persone, soprattutto i lavoratori, che sono preoccupati per l’impatto della tecnologia, in particolare modo di intelligenza artificiale e automazione, sull’occupazione e sulle loro vite. Per questo abbiamo bisogno di un’alleanza forte e ibrida, fatta di soggetti diversi, che faccia da motore operativo. E al centro dobbiamo rimettere i giovani e la loro capacità di produrre innovazione responsabile, in modo che tutti usufruiscano in modo equo dei benefici della tecnologia.

Come suggerisce con un’immagine efficace la robotica degli sciami (swarm robotics), dobbiamo ritrovare una forte capacità di spinta unitaria per agire in modo organizzato, coordinato e collaborativo in scenari complessi. Abbiamo urgenza di imparare velocemente in modo collettivo (swarm intelligence) per prendere insieme decisioni cruciali per il futuro.

In occasione della diciassettesima edizione della RomeCup, che si è svolta a Roma all’Università degli Studi Tor Vergata (20 e 21 marzo) e in Campidoglio (22 marzo), insieme alla Fondazione Mondo Digitale abbiamo presentato un Manifesto per un’azione collettiva su intelligenza artificiale a robotica e lanciato un invito all’azione, rivolto a organizzazioni e persone affinché collaborino alla creazione di una iniziativa collettiva a lungo termine a partire da alcuni principi:

- l’unità fa la forza

- l’eccellenza delle competenze facilita un ruolo di leadership

- i giovani al centro garantiscono una prospettiva lungimirante sul lavoro, l’educazione e il futuro del paese

- l’inclusione e la equità garantiscono che i benefici dell’intelligenza artificiale e della robotica siano per tutti, evitando ulteriori disuguaglianze, esclusioni e povertà.

In sintesi il nostro Manifesto afferma il principio della priorità all'inclusione per promuovere l'accesso equo alle tecnologie, favorire la condivisione di conoscenze e risorse, potenziare l'educazione tecnologica multidisciplinare, sostenere l'innovazione didattica e la formazione professionale, incoraggiare la ricerca per lo sviluppo sostenibile, fornire formazione continua ai lavoratori, e promuovere soluzioni tecnologiche inclusive e una comunicazione trasparente.

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Secondo l’ultimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, ci sono processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti che sembrano “rimossi dall’agenda collettiva del Paese, o sono comunque sottovalutati. Benché il loro impatto sarà dirompente per la tenuta del sistema”.

Sono convinto che uno degli impatti più sottovalutati sia legato alla grande accelerazione tecnologica e, in particolare, alla convergenza sempre più stretta tra robotica e intelligenza artificiale. Si tratta di una sfida e di un’opportunità storica, a cui dobbiamo dare una risposta come Paese. Gli ultimi dati del World Robotics Report ci confermano che l’Italia è al 6° posto al mondo per installazioni robotiche. E sempre di più i robot saranno dotati di intelligenza artificiale, con una spiccata capacità di apprendimento. A differenza di altri paesi abbiamo già una capacità tecnologica diffusa nell’industria, nella università, nei centri di ricerca e perfino nel sistema scolastico. Dobbiamo essere capaci di trasformare questa potenzialità tecnologica, che ha già un impatto trasversale in tutti gli ambiti, in sviluppo inclusivo e in qualità di vita per le nostre comunità. Dobbiamo dare risposte alle persone, soprattutto i lavoratori, che sono preoccupati per l’impatto della tecnologia, in particolare modo di intelligenza artificiale e automazione, sull’occupazione e sulle loro vite. Per questo abbiamo bisogno di un’alleanza forte e ibrida, fatta di soggetti diversi, che faccia da motore operativo. E al centro dobbiamo rimettere i giovani e la loro capacità di produrre innovazione responsabile, in modo che tutti usufruiscano in modo equo dei benefici della tecnologia.

Come suggerisce con un’immagine efficace la robotica degli sciami (swarm robotics), dobbiamo ritrovare una forte capacità di spinta unitaria per agire in modo organizzato, coordinato e collaborativo in scenari complessi. Abbiamo urgenza di imparare velocemente in modo collettivo (swarm intelligence) per prendere insieme decisioni cruciali per il futuro.

In occasione della diciassettesima edizione della RomeCup, che si è svolta a Roma all’Università degli Studi Tor Vergata (20 e 21 marzo) e in Campidoglio (22 marzo), insieme alla Fondazione Mondo Digitale abbiamo presentato un Manifesto per un’azione collettiva su intelligenza artificiale a robotica e lanciato un invito all’azione, rivolto a organizzazioni e persone affinché collaborino alla creazione di una iniziativa collettiva a lungo termine a partire da alcuni principi:

- l’unità fa la forza

- l’eccellenza delle competenze facilita un ruolo di leadership

- i giovani al centro garantiscono una prospettiva lungimirante sul lavoro, l’educazione e il futuro del paese

- l’inclusione e la equità garantiscono che i benefici dell’intelligenza artificiale e della robotica siano per tutti, evitando ulteriori disuguaglianze, esclusioni e povertà.

In sintesi il nostro Manifesto afferma il principio della priorità all'inclusione per promuovere l'accesso equo alle tecnologie, favorire la condivisione di conoscenze e risorse, potenziare l'educazione tecnologica multidisciplinare, sostenere l'innovazione didattica e la formazione professionale, incoraggiare la ricerca per lo sviluppo sostenibile, fornire formazione continua ai lavoratori, e promuovere soluzioni tecnologiche inclusive e una comunicazione trasparente.

QOSHE - La priorità dell'inclusione tecnologica - Alfonso Molina
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La priorità dell'inclusione tecnologica

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27.03.2024

Secondo l’ultimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, ci sono processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti che sembrano “rimossi dall’agenda collettiva del Paese, o sono comunque sottovalutati. Benché il loro impatto sarà dirompente per la tenuta del sistema”.

Sono convinto che uno degli impatti più sottovalutati sia legato alla grande accelerazione tecnologica e, in particolare, alla convergenza sempre più stretta tra robotica e intelligenza artificiale. Si tratta di una sfida e di un’opportunità storica, a cui dobbiamo dare una risposta come Paese. Gli ultimi dati del World Robotics Report ci confermano che l’Italia è al 6° posto al mondo per installazioni robotiche. E sempre di più i robot saranno dotati di intelligenza artificiale, con una spiccata capacità di apprendimento. A differenza di altri paesi abbiamo già una capacità tecnologica diffusa nell’industria, nella università, nei centri di ricerca e perfino nel sistema scolastico. Dobbiamo essere capaci di trasformare questa potenzialità tecnologica, che ha già un impatto trasversale in tutti gli ambiti, in sviluppo inclusivo e in qualità di vita per le nostre comunità. Dobbiamo dare risposte alle persone, soprattutto i lavoratori, che sono preoccupati per l’impatto della tecnologia, in particolare modo di intelligenza artificiale e automazione, sull’occupazione e sulle loro vite. Per questo abbiamo bisogno di un’alleanza forte e ibrida, fatta di soggetti diversi, che faccia da motore operativo. E al centro dobbiamo rimettere i giovani e la loro capacità di produrre innovazione responsabile, in modo che tutti usufruiscano in modo equo dei benefici della tecnologia.

Come suggerisce con un’immagine efficace la robotica........

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