È passato più di un anno da quando i terremoti più letali della storia recente di Turchia e Siria hanno stravolto le vite della popolazione, ma le conseguenze della catastrofe continuano a ripercuotersi sui bambini. Per quelli in Siria, l'impatto è aggravato dagli effetti di una più ampia crisi umanitaria in corso.

Ho potuto visitare di persona quei territori distrutti, qualche mese dopo i terremoti, mentre ero in missione sul campo con l’Ambasciatrice Unicef Alessandra Mastronardi. Abbiamo visto insieme bambini e bambine in campi per sfollati senza più le loro case, genitori disperati, migliaia di morti, chilometri e chilometri di città rase al suolo. Ripeto: rase al suolo. Palazzi semidistrutti o distrutti da cui si scorgevano le cucine, le camere da letto, le “normalità violate” dal sisma, l’odore inconfondibile dei corpi. E poi tanti poveri cani randagi in strada senza padroni, cumuli di macchine devastate messe tutte insieme in spazi enormi, il risultato di questo film dell’orrore.

I due devastanti terremoti iniziali del 6 febbraio 2023, seguiti da migliaia di scosse di assestamento, hanno causato la morte e il ferimento di migliaia di bambini nei due Paesi, hanno lasciato le famiglie senza casa e senza accesso ai servizi essenziali, tra cui acqua sicura, istruzione e cure mediche, e maggiori rischi di protezione per i bambini vulnerabili. L'assistenza umanitaria ha fornito un certo livello di sostegno, ma, soprattutto per i bambini in Siria, i cicli persistenti di conflitti e crisi continuano a mettere a rischio la loro vita e il benessere.

In Siria, quasi 13 anni di ostilità, distruzione e continue crisi umanitarie hanno messo i bambini al centro di una delle emergenze più complesse al mondo. Quasi 7,5 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza a causa del peggioramento della crisi economica, delle continue ostilità localizzate, degli sfollamenti di massa e delle pericolanti infrastrutture pubbliche, con molti servizi di base sull'orlo del collasso. I sistemi idrici e igienici e i servizi sanitari pubblici sono sottoposti a un'immensa pressione, dopo anni di scarsi investimenti o nulli. Questo ha esposto i bambini a rischio di epidemie ricorrenti, aggravate da una prolungata siccità e crisi idrica e dall'insicurezza alimentare, contribuendo ad aumentare la malnutrizione e la mortalità dei bambini. Circa il 90% delle famiglie del Paese vive in condizioni di povertà, mentre oltre il 50% è in condizioni di insicurezza alimentare.

La crisi economica in corso sta inoltre peggiorando i meccanismi di reazione negativi e colpisce in particolare i nuclei familiari guidati da donne, contribuendo alla normalizzazione della violenza di genere e dello sfruttamento minorile.

In Turchia, ancora oggi, 3,2 milioni di bambini hanno bisogno di servizi essenziali. I terremoti hanno interrotto l'istruzione per oltre 4 milioni di bambini. Noi di Unicef abbiamo aiutato quasi un milione di loro ad accedere all'istruzione formale e non formale. Sebbene siano stati compiuti grandi sforzi per aumentare l'accesso all'istruzione, molti bambini nelle aree colpite della Turchia rimangono fuori dalla scuola.

Il terremoto in Turchia è stato sui media per qualche settimana, poi è tornato silenziosamente tra i banchi delle emergenze dimenticate di cui non si parla più ma che non sono risolte.

Un anno fa sono rientrato da quei luoghi con la grande nostalgia di aver lasciato tanti bambini e bambini soli laggiù che non rivedranno più la loro casa. Ma certo che fossero in buone mani perché il lavoro che stavamo facendo sul campo era straordinario.

Quest’anno abbiamo lavorato in Turchia con i partner del governo e della società civile per rispondere ai bisogni immediati e a lungo termine di 4,7 milioni di persone, tra cui 2,4 milioni di bambini. Ciò ha comportato la fornitura di un supporto psicosociale e per la salute mentale a più di 1,5 milioni di bambini e a chi se ne prende cura, nonché la fornitura di acqua sicura a più di 3 milioni di persone.

Nei primi sei mesi del 2023, abbiamo raggiunto con aiuti oltre 6,8 milioni di persone, tra cui 1,9 milioni di bambine e 1,7 milioni di bambini. È stata data priorità alle famiglie nelle aree più gravemente colpite e inaccessibili. Abbiamo raggiunto 2,5 milioni di persone nelle aree colpite dal terremoto ad Aleppo, Idlib e Latakia.

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È passato più di un anno da quando i terremoti più letali della storia recente di Turchia e Siria hanno stravolto le vite della popolazione, ma le conseguenze della catastrofe continuano a ripercuotersi sui bambini. Per quelli in Siria, l'impatto è aggravato dagli effetti di una più ampia crisi umanitaria in corso.

Ho potuto visitare di persona quei territori distrutti, qualche mese dopo i terremoti, mentre ero in missione sul campo con l’Ambasciatrice Unicef Alessandra Mastronardi. Abbiamo visto insieme bambini e bambine in campi per sfollati senza più le loro case, genitori disperati, migliaia di morti, chilometri e chilometri di città rase al suolo. Ripeto: rase al suolo. Palazzi semidistrutti o distrutti da cui si scorgevano le cucine, le camere da letto, le “normalità violate” dal sisma, l’odore inconfondibile dei corpi. E poi tanti poveri cani randagi in strada senza padroni, cumuli di macchine devastate messe tutte insieme in spazi enormi, il risultato di questo film dell’orrore.

I due devastanti terremoti iniziali del 6 febbraio 2023, seguiti da migliaia di scosse di assestamento, hanno causato la morte e il ferimento di migliaia di bambini nei due Paesi, hanno lasciato le famiglie senza casa e senza accesso ai servizi essenziali, tra cui acqua sicura, istruzione e cure mediche, e maggiori rischi di protezione per i bambini vulnerabili. L'assistenza umanitaria ha fornito un certo livello di sostegno, ma, soprattutto per i bambini in Siria, i cicli persistenti di conflitti e crisi continuano a mettere a rischio la loro vita e il benessere.

In Siria, quasi 13 anni di ostilità, distruzione e continue crisi umanitarie hanno messo i bambini al centro di una delle emergenze più complesse al mondo. Quasi 7,5 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza a causa del peggioramento della crisi economica, delle continue ostilità localizzate, degli sfollamenti di massa e delle pericolanti infrastrutture pubbliche, con molti servizi di base sull'orlo del collasso. I sistemi idrici e igienici e i servizi sanitari pubblici sono sottoposti a un'immensa pressione, dopo anni di scarsi investimenti o nulli. Questo ha esposto i bambini a rischio di epidemie ricorrenti, aggravate da una prolungata siccità e crisi idrica e dall'insicurezza alimentare, contribuendo ad aumentare la malnutrizione e la mortalità dei bambini. Circa il 90% delle famiglie del Paese vive in condizioni di povertà, mentre oltre il 50% è in condizioni di insicurezza alimentare.

La crisi economica in corso sta inoltre peggiorando i meccanismi di reazione negativi e colpisce in particolare i nuclei familiari guidati da donne, contribuendo alla normalizzazione della violenza di genere e dello sfruttamento minorile.

In Turchia, ancora oggi, 3,2 milioni di bambini hanno bisogno di servizi essenziali. I terremoti hanno interrotto l'istruzione per oltre 4 milioni di bambini. Noi di Unicef abbiamo aiutato quasi un milione di loro ad accedere all'istruzione formale e non formale. Sebbene siano stati compiuti grandi sforzi per aumentare l'accesso all'istruzione, molti bambini nelle aree colpite della Turchia rimangono fuori dalla scuola.

Il terremoto in Turchia è stato sui media per qualche settimana, poi è tornato silenziosamente tra i banchi delle emergenze dimenticate di cui non si parla più ma che non sono risolte.

Un anno fa sono rientrato da quei luoghi con la grande nostalgia di aver lasciato tanti bambini e bambini soli laggiù che non rivedranno più la loro casa. Ma certo che fossero in buone mani perché il lavoro che stavamo facendo sul campo era straordinario.

Quest’anno abbiamo lavorato in Turchia con i partner del governo e della società civile per rispondere ai bisogni immediati e a lungo termine di 4,7 milioni di persone, tra cui 2,4 milioni di bambini. Ciò ha comportato la fornitura di un supporto psicosociale e per la salute mentale a più di 1,5 milioni di bambini e a chi se ne prende cura, nonché la fornitura di acqua sicura a più di 3 milioni di persone.

Nei primi sei mesi del 2023, abbiamo raggiunto con aiuti oltre 6,8 milioni di persone, tra cui 1,9 milioni di bambine e 1,7 milioni di bambini. È stata data priorità alle famiglie nelle aree più gravemente colpite e inaccessibili. Abbiamo raggiunto 2,5 milioni di persone nelle aree colpite dal terremoto ad Aleppo, Idlib e Latakia.

QOSHE - La disperazione dei bambini in Siria e Turchia di cui nessuno si occupa - Andrea Iacomini
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La disperazione dei bambini in Siria e Turchia di cui nessuno si occupa

19 1
09.02.2024

È passato più di un anno da quando i terremoti più letali della storia recente di Turchia e Siria hanno stravolto le vite della popolazione, ma le conseguenze della catastrofe continuano a ripercuotersi sui bambini. Per quelli in Siria, l'impatto è aggravato dagli effetti di una più ampia crisi umanitaria in corso.

Ho potuto visitare di persona quei territori distrutti, qualche mese dopo i terremoti, mentre ero in missione sul campo con l’Ambasciatrice Unicef Alessandra Mastronardi. Abbiamo visto insieme bambini e bambine in campi per sfollati senza più le loro case, genitori disperati, migliaia di morti, chilometri e chilometri di città rase al suolo. Ripeto: rase al suolo. Palazzi semidistrutti o distrutti da cui si scorgevano le cucine, le camere da letto, le “normalità violate” dal sisma, l’odore inconfondibile dei corpi. E poi tanti poveri cani randagi in strada senza padroni, cumuli di macchine devastate messe tutte insieme in spazi enormi, il risultato di questo film dell’orrore.

I due devastanti terremoti iniziali del 6 febbraio 2023, seguiti da migliaia di scosse di assestamento, hanno causato la morte e il ferimento di migliaia di bambini nei due Paesi, hanno lasciato le famiglie senza casa e senza accesso ai servizi essenziali, tra cui acqua sicura, istruzione e cure mediche, e maggiori rischi di protezione per i bambini vulnerabili. L'assistenza umanitaria ha fornito un certo livello di sostegno, ma, soprattutto per i bambini in Siria, i cicli persistenti di conflitti e crisi continuano a mettere a rischio la loro vita e il benessere.

In Siria, quasi 13 anni di ostilità, distruzione e continue crisi umanitarie hanno messo i bambini al centro di una delle emergenze più complesse al mondo. Quasi 7,5 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza a causa del peggioramento della crisi economica, delle continue ostilità localizzate, degli sfollamenti di massa e delle pericolanti infrastrutture pubbliche, con molti servizi di base sull'orlo del collasso. I sistemi idrici e igienici e i servizi sanitari pubblici sono sottoposti a un'immensa pressione, dopo anni di scarsi investimenti o nulli. Questo ha esposto i bambini a rischio di epidemie ricorrenti, aggravate da........

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