La professoressa Laura Marchetti raggiunge in treno da Bari, con dei cambi a Taranto, Reggio Calabria ogni settimana all'andata, e torna in bus di notte. Insegna all'università ed è parte del Senato Accademico. Pur impiegando 11 ore di viaggio (Il Roma-Milano tre ore), con un tragitto che è quello di un film dell’800, ella non rinuncia all’impegno. In quella università trova dedizione, intelligenza, voglia di futuro. È solo una delle prove di diseguaglianze e di distanza fra Nord e Sud. Nell'esperienza di ognuno vi sono prove, in ogni campo e da sempre, del divario crescente di quella "questione meridionale" che accompagna nei secoli la nostra storia nazionale.

Ora siamo a qualcosa di irreparabile. E mentre tutto chiede di reagire alla globalizzazione con una più coesa forza unitaria della nazione nella economia, nei servizi, nella cultura, nella sfida ambientale e fra territori - fino a prospettare di integrare questa forza in una più alta sovranità europea - le forze di governo accelerano sullo “spacca italia“. Sull’autonomia differenziata. Questa accelerazione risponde con tutta evidenza alla necessità vitale di Salvini di salvarsi dall’Opa di Meloni sul centro destra alle elezioni europee . Di “riprendersi “ un po' di consenso della base nordista richiamata dalla sirena di Meloni. E di tentare di scongiurare il blitz di Zaia nella scalata alla Lega.

E tuttavia evidenzia abissali contraddizioni di principio e altrettanto abissali e nefaste conseguenze.

La prima di queste è che si è spezzetta l'Italia in parallelo al disegno del premierato. Ovvero in parallelo a un disegno di centralizzazione e unicità del comando attorno a una sola persona mentre si incentiva l'illusione di “potenza" degli staterelli regionali. Come declinerà la destra il “patriottismo nazionale" col "patriottismo- separatista" regionale alla Zaia/Fontana/De Luca/Emiliano? La promessa dei Lep (livelli essenziali di prestazione) è una bufala. Non solo perché non sono già stati finanziati, anche perché c’è la cosiddetta clausola di invarianza -che distribuirà le risorse del gettito nazionale secondo la spesa storica. La Svimez ha calcolato che se l'Autonomia fosse stata varata nel 2017 Veneto, Lombardia ed Emilia avrebbero incamerato 9 miliardi in più da IVAS e Irpef. Ci si avvia allo spezzettamento proprio mentre l'esperienza devastante del covid abbia squadernato davanti al paese i limiti e direi i disastri -salvo eccezioni- dello strapotere e delle disfunzioni delle regioni in materia sanitaria. Così vale per le vere e proprie catastrofi generate dagli eventi climatici estremi che da calamità naturali episodiche divengono fenomeno ricorrente e distruttivo.

Da ultimo, ma solo per brevità, l’autonomia differenziata cade come una mannaia a disintegrare un altro punto nevralgico della nostra identità nazionale: la scuola. Questo sarà l’effetto con le piccole patrie e la creazione di frontiere regionali nell’accesso agli insegnati del Sud al Nord. Tutto chiede dunque una revisione delle competenze delle regione, pur in un quadro di positiva cooperazione con lo Stato centrale. Come osserva Isaia Sales la costituzionalizzazione che si avrebbe con l’Autonomia differenzaita sarà per l’italia una specie di Brexit. Con la differenza che oltre a uscire dall’Europa, l’Italia uscirà da stessa. E con ultimi e penultimi abbandonati a un destino di marginalità economica e di sofferenza sociale.

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La professoressa Laura Marchetti raggiunge in treno da Bari, con dei cambi a Taranto, Reggio Calabria ogni settimana all'andata, e torna in bus di notte. Insegna all'università ed è parte del Senato Accademico. Pur impiegando 11 ore di viaggio (Il Roma-Milano tre ore), con un tragitto che è quello di un film dell’800, ella non rinuncia all’impegno. In quella università trova dedizione, intelligenza, voglia di futuro. È solo una delle prove di diseguaglianze e di distanza fra Nord e Sud. Nell'esperienza di ognuno vi sono prove, in ogni campo e da sempre, del divario crescente di quella "questione meridionale" che accompagna nei secoli la nostra storia nazionale.

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Il Governo accelera sullo “Spacca Italia“. Ci riguarda

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16.01.2024

La professoressa Laura Marchetti raggiunge in treno da Bari, con dei cambi a Taranto, Reggio Calabria ogni settimana all'andata, e torna in bus di notte. Insegna all'università ed è parte del Senato Accademico. Pur impiegando 11 ore di viaggio (Il Roma-Milano tre ore), con un tragitto che è quello di un film dell’800, ella non rinuncia all’impegno. In quella università trova dedizione, intelligenza, voglia di futuro. È solo una delle prove di diseguaglianze e di distanza fra Nord e Sud. Nell'esperienza di ognuno vi sono prove, in ogni campo e da sempre, del divario crescente di quella "questione meridionale" che accompagna nei secoli la nostra storia nazionale.

Ora siamo a qualcosa di irreparabile. E mentre tutto chiede di reagire alla globalizzazione con una più coesa forza unitaria della nazione nella economia, nei servizi, nella cultura, nella sfida ambientale e fra territori - fino a prospettare di integrare questa forza in una più alta sovranità europea - le forze di governo accelerano sullo “spacca italia“. Sull’autonomia differenziata. Questa accelerazione risponde con........

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