Nel pathos dell’aula di Montecitorio può capitare anche all’oratore più controllato: ad un certo “senti” che è arrivato il momento di alzare il tiro, di spararla grossa, giusto o sbagliato che sia. Nella vibrante, argomentata requisitoria di Elly Schlein contro l’”adunata fascista di Acca Larentia” e contro il totale riserbo sull’accaduto da parte della Presidente del Consiglio, ad un certo la segretaria del Pd ha detto: “E non raccontateci, come fa l'onorevole Rampelli, che sarebbero cani sciolti: sono un branco organizzato con cui siete andati a spasso per anni e che hanno nostalgia del disciolto - quello sì - partito fascista”.

Rivolgersi a persone trattandole come animali non è mai elegantissimo, ma nel caso di Schlein voler schiacciare la destra di Fratelli d’Italia sull’estrema destra assassina e terrorista è una forzatura che disconosce la storia travagliatissima che ha attraversato, e diviso profondamente, quel mondo. E’ proprio il raid omicida di Acca Larentia del 1978 che crea l’addio di tanti giovani all’Msi, è proprio dopo quell’assalto armato che tanti giovani camerati missini vanno dal vecchio Pino Romualdi, reduce di Salò, e gli chiedono: “Dobbiamo difenderci, dobbiamo armarci, dovete darci le pistole!”. Romualdi dice no e la generazione dei Mambro e dei Fioravanti lascia il partito e si avvia verso la stagione del terrorismo, la tragica stagione dei Nar e degli altri movimenti eversivi neofascisti. Da quel momento tra Msi e terrorismo nero (tra l’altro sospettato dai missini di collusione con i Servizi) le distanze diventano incolmabili, le due parti diventano una nemica dell’altra ed è in quel clima avvelenato che accade qualcosa che ancora oggi stupisce.

Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante, avversari politici tutti d’ un pezzo, decidono di vedersi e di parlarsi. Naturalmente nessuno deve sapere nulla, i rispettivi militanti non capirebbero e tuttavia nella massima segretezza i capi della sinistra e della destra in Parlamento, nel 1978 e nel 1979 si incontrano più volte a quattr’occhi in un ufficio della Camera nei fine settimana, quando i deputati erano nei collegi. Nessuno può vederli e nessuno li vedrà e infatti per anni non se ne saprà nulla. Per la verità non si è mai saputo cosa esattamente si dissero i due, si è capito soltanto che cercarono di capire come fosse possibile impedire che i giovani di sinistra e di destra continuassero a spararsi per strada, tra l’altro facendo il gioco della Dc, che in quel periodo cavalcava il refrain: “avanti al centro contro gli opposti estremismi”.

Certo, sarebbe velleitario immaginare che le attuali leadership della sinistra e della destra siano capaci, di punto in bianco, di rinunciare al loro lessico e al loro animo settario. Ma il precedente di Berlinguer ed Almirante, chissà perché così dimenticato, restituisce la realtà di una politica antropologicamente diversa dall’attuale, spasmodicamente concentrata sull’”effetto che fa”. Allora Berlinguer e Almirante, incontrandosi lontano dai riflettori, non pensarono all’apparenza, al ritorno immediato. Personaggi diversissimi, politicamente e umanamente, riuscirono a capire che per salvare una generazione, valeva la pena correre il rischio che qualcuno li vedesse, che qualcuno sapesse di quei loro incontri. Così scandalosi e così umani.

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Nel pathos dell’aula di Montecitorio può capitare anche all’oratore più controllato: ad un certo “senti” che è arrivato il momento di alzare il tiro, di spararla grossa, giusto o sbagliato che sia. Nella vibrante, argomentata requisitoria di Elly Schlein contro l’”adunata fascista di Acca Larentia” e contro il totale riserbo sull’accaduto da parte della Presidente del Consiglio, ad un certo la segretaria del Pd ha detto: “E non raccontateci, come fa l'onorevole Rampelli, che sarebbero cani sciolti: sono un branco organizzato con cui siete andati a spasso per anni e che hanno nostalgia del disciolto - quello sì - partito fascista”.

Rivolgersi a persone trattandole come animali non è mai elegantissimo, ma nel caso di Schlein voler schiacciare la destra di Fratelli d’Italia sull’estrema destra assassina e terrorista è una forzatura che disconosce la storia travagliatissima che ha attraversato, e diviso profondamente, quel mondo. E’ proprio il raid omicida di Acca Larentia del 1978 che crea l’addio di tanti giovani all’Msi, è proprio dopo quell’assalto armato che tanti giovani camerati missini vanno dal vecchio Pino Romualdi, reduce di Salò, e gli chiedono: “Dobbiamo difenderci, dobbiamo armarci, dovete darci le pistole!”. Romualdi dice no e la generazione dei Mambro e dei Fioravanti lascia il partito e si avvia verso la stagione del terrorismo, la tragica stagione dei Nar e degli altri movimenti eversivi neofascisti. Da quel momento tra Msi e terrorismo nero (tra l’altro sospettato dai missini di collusione con i Servizi) le distanze diventano incolmabili, le due parti diventano una nemica dell’altra ed è in quel clima avvelenato che accade qualcosa che ancora oggi stupisce.

Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante, avversari politici tutti d’ un pezzo, decidono di vedersi e di parlarsi. Naturalmente nessuno deve sapere nulla, i rispettivi militanti non capirebbero e tuttavia nella massima segretezza i capi della sinistra e della destra in Parlamento, nel 1978 e nel 1979 si incontrano più volte a quattr’occhi in un ufficio della Camera nei fine settimana, quando i deputati erano nei collegi. Nessuno può vederli e nessuno li vedrà e infatti per anni non se ne saprà nulla. Per la verità non si è mai saputo cosa esattamente si dissero i due, si è capito soltanto che cercarono di capire come fosse possibile impedire che i giovani di sinistra e di destra continuassero a spararsi per strada, tra l’altro facendo il gioco della Dc, che in quel periodo cavalcava il refrain: “avanti al centro contro gli opposti estremismi”.

Certo, sarebbe velleitario immaginare che le attuali leadership della sinistra e della destra siano capaci, di punto in bianco, di rinunciare al loro lessico e al loro animo settario. Ma il precedente di Berlinguer ed Almirante, chissà perché così dimenticato, restituisce la realtà di una politica antropologicamente diversa dall’attuale, spasmodicamente concentrata sull’”effetto che fa”. Allora Berlinguer e Almirante, incontrandosi lontano dai riflettori, non pensarono all’apparenza, al ritorno immediato. Personaggi diversissimi, politicamente e umanamente, riuscirono a capire che per salvare una generazione, valeva la pena correre il rischio che qualcuno li vedesse, che qualcuno sapesse di quei loro incontri. Così scandalosi e così umani.

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Schlein dimentica gli incontri segreti tra Berlinguer e Almirante dopo Acca Larentia

3 0
10.01.2024

Nel pathos dell’aula di Montecitorio può capitare anche all’oratore più controllato: ad un certo “senti” che è arrivato il momento di alzare il tiro, di spararla grossa, giusto o sbagliato che sia. Nella vibrante, argomentata requisitoria di Elly Schlein contro l’”adunata fascista di Acca Larentia” e contro il totale riserbo sull’accaduto da parte della Presidente del Consiglio, ad un certo la segretaria del Pd ha detto: “E non raccontateci, come fa l'onorevole Rampelli, che sarebbero cani sciolti: sono un branco organizzato con cui siete andati a spasso per anni e che hanno nostalgia del disciolto - quello sì - partito fascista”.

Rivolgersi a persone trattandole come animali non è mai elegantissimo, ma nel caso di Schlein voler schiacciare la destra di Fratelli d’Italia sull’estrema destra assassina e terrorista è una forzatura che disconosce la storia travagliatissima che ha attraversato, e diviso profondamente, quel mondo. E’ proprio il raid omicida di Acca Larentia del 1978 che crea l’addio di tanti giovani all’Msi, è proprio dopo quell’assalto armato che tanti giovani camerati missini vanno dal vecchio Pino Romualdi, reduce di Salò, e gli chiedono: “Dobbiamo difenderci, dobbiamo armarci, dovete darci le pistole!”. Romualdi dice no e la generazione dei Mambro e dei Fioravanti lascia il partito e si avvia verso la stagione del terrorismo, la tragica stagione dei Nar e degli altri movimenti eversivi neofascisti. Da quel momento tra Msi e terrorismo nero (tra l’altro sospettato dai missini di collusione con i Servizi) le distanze diventano incolmabili, le due parti diventano una nemica dell’altra ed è in quel clima avvelenato che accade qualcosa che ancora oggi........

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