Il Mediterraneo è considerato la culla della civiltà occidentale e fondamentale punto di contatto tra differenti culture, ma raramente questa regione viene associata ad un’idea di natura selvaggia. Questo avviene nonostante che nelle sue acque siano presenti balenottere, pesci luna e squali, lungo le spiagge lupi ed orsi si muovono furtivi alla ricerca di cibo e nei cieli stupiscono le spettacolari migrazioni degli uccelli. Così è normale che nell’immaginario collettivo, quando si pensa alle foche, subito vengano in mente luoghi dove le temperature sono molto rigide ed il gelo e la neve dominano il paesaggio. Viene completamente ignorato che ne esiste una specie, la foca monaca, conosciuta per il suo aspetto simpatico e buffo, che vive anche nel nostro meraviglioso Mediterraneo. Purtroppo non è facile incontrarla, pochi di noi hanno avuto questa fortuna, questo perché è oggi una delle specie a rischio di estinzione: si pensa che ne esistano solo circa mille esemplari, divisi tra Mediterraneo e Atlantico.

All’interno di un ampio progetto sulla biodiversità del Mar Mediterraneo iniziato nel 2018 in collaborazione con l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), tre noti naturalisti e fotografi (Marco Colombo, Bruno D’Amicis e Ugo Mellone) si sono resi conto che, tra le varie storie che volevano raccontare, quella sulla foca monaca era una delle più importanti e che avrebbe meritato uno "spin-off" a sé stante.

Segui i temi Commenta con i lettori I commenti dei lettori

Suggerisci una correzione

Il Mediterraneo è considerato la culla della civiltà occidentale e fondamentale punto di contatto tra differenti culture, ma raramente questa regione viene associata ad un’idea di natura selvaggia. Questo avviene nonostante che nelle sue acque siano presenti balenottere, pesci luna e squali, lungo le spiagge lupi ed orsi si muovono furtivi alla ricerca di cibo e nei cieli stupiscono le spettacolari migrazioni degli uccelli. Così è normale che nell’immaginario collettivo, quando si pensa alle foche, subito vengano in mente luoghi dove le temperature sono molto rigide ed il gelo e la neve dominano il paesaggio. Viene completamente ignorato che ne esiste una specie, la foca monaca, conosciuta per il suo aspetto simpatico e buffo, che vive anche nel nostro meraviglioso Mediterraneo. Purtroppo non è facile incontrarla, pochi di noi hanno avuto questa fortuna, questo perché è oggi una delle specie a rischio di estinzione: si pensa che ne esistano solo circa mille esemplari, divisi tra Mediterraneo e Atlantico.

All’interno di un ampio progetto sulla biodiversità del Mar Mediterraneo iniziato nel 2018 in collaborazione con l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), tre noti naturalisti e fotografi (Marco Colombo, Bruno D’Amicis e Ugo Mellone) si sono resi conto che, tra le varie storie che volevano raccontare, quella sulla foca monaca era una delle più importanti e che avrebbe meritato uno "spin-off" a sé stante.

La componente fotografica, anche se importante, non è certo la sola ed il libro è corredato da testi scritti sotto forma di brevi articoli, con informazioni puntuali e i retroscena delle loro esperienze sul campo, nonché da brevi saggi di alcuni dei massimi esperti della specie nel Mediterraneo.

È facile rimanere colpiti ed essere colti da una certa invidia quando si legge delle loro esperienze durante le giornate passate lungo la linea di costa ad osservare le foche o durante le immersioni per fotografarle nell’ambiente acquatico. La sera in cui una foca monaca ha iniziato a saltare completamente fuori dalla superficie del mare come un delfino, quando un’altra ha catturato un pesce proprio davanti ai loro teleobiettivi o quando, durante le ultime luci del giorno, una foca ha girato loro attorno in immersione guardandoli curiosa per poi sparire lasciando una scia di sabbia illuminata dagli ultimi raggi di sole! Ma si rimane ancor più attoniti quando raccontano di essere stati testimoni delle prime apnee di un piccolo, in un luogo dove mai era stata documentata una loro riproduzione.

Per questo motivo, oltre ad operare con autorizzazione ministeriale, hanno chiesto il supporto sul campo dell’Associazione Archipelagos, che opera da molto tempo in diverse zone della Grecia al fine di favorire la coesistenza tra i pescatori e le foche, e monitorare l’andamento della popolazione.

Purtroppo non è stato possibile rilevare direttamente la presenza delle foche in Salento, a Lampedusa, alle Eolie e in Sardegna. Nonostante ciò, essendoci comunque stati alcuni avvistamenti recenti, nel libro anche in questi luoghi è stato documentato e descritto l’habitat e le problematiche di conservazione della specie, dovute soprattutto alla pesca intensiva e al turismo di massa. Come infatti più volte mi hanno sottolineato gli autori: ”Il sogno è che questo libro sia propizio a un ritorno stabile della foca monaca lungo le coste italiane”.

QOSHE - Out of the Blue. Il Mediterraneo che non ti aspetti - Franco Tulli
menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Out of the Blue. Il Mediterraneo che non ti aspetti

20 2
30.01.2024

Il Mediterraneo è considerato la culla della civiltà occidentale e fondamentale punto di contatto tra differenti culture, ma raramente questa regione viene associata ad un’idea di natura selvaggia. Questo avviene nonostante che nelle sue acque siano presenti balenottere, pesci luna e squali, lungo le spiagge lupi ed orsi si muovono furtivi alla ricerca di cibo e nei cieli stupiscono le spettacolari migrazioni degli uccelli. Così è normale che nell’immaginario collettivo, quando si pensa alle foche, subito vengano in mente luoghi dove le temperature sono molto rigide ed il gelo e la neve dominano il paesaggio. Viene completamente ignorato che ne esiste una specie, la foca monaca, conosciuta per il suo aspetto simpatico e buffo, che vive anche nel nostro meraviglioso Mediterraneo. Purtroppo non è facile incontrarla, pochi di noi hanno avuto questa fortuna, questo perché è oggi una delle specie a rischio di estinzione: si pensa che ne esistano solo circa mille esemplari, divisi tra Mediterraneo e Atlantico.

All’interno di un ampio progetto sulla biodiversità del Mar Mediterraneo iniziato nel 2018 in collaborazione con l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), tre noti naturalisti e fotografi (Marco Colombo, Bruno........

© HuffPost


Get it on Google Play